La Colmine di Crevola (Nikon 1 J1)
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Oggi proponiamo una cima di bassissima quota ma non per questo meno interessante, una zona sconsigliata in estate per la carenza d’acqua sul percorso e la calura considerata l’esposizione sud, adattissima invece in questo periodo autunnale, si tratta della:
Colmine di Crevola che separa la valle Divedro dalle valle Antigorio, un estremo contrafforte del Cistella.
Parcheggiamo l’auto nell’area della festa campestre a Scezza, e ci incamminiamo lungo l’arteria asfaltata, quando ci è possibile sfruttiamo dei tratti di mulattiera rimasti, fino a sbucare alla località Ceva bassa, anche oggi la fortuna è dalla nostra giornata mite e serena, il sole amplifica i colori della natura è uno spettacolo ammirare le tonalità che variano nella vegetazione.
A dispetto dalla visione che si ha dal fondovalle di questa zona che appare brulla e rocciosa, quando ci si trova sul posto tutto cambia, si aprono ampi prati costellati da baite ottimamente conservate. Il sentiero è sempre ben segnalato da segnavia bianco/rossi, in località Ceva alta notiamo che è stato posizionato erroneamente l’indicazione Gorta, anche in questa zona ho verificato molti problemi di toponomastica che ho risolto dopo indagini accurate, progressivamente ci spostiamo sul versante valle Divedro e in poco tempo siamo nell’amena località Gorta (quella giusta). Proseguiamo nella mulattiera che scorre tra i muretti a secco nelle vicinanze delle baite, che ci conduce in un canale dove affrontiamo il tratto più impegnativo, qua è concentrato il maggior dislivello della gita, la parte iniziale attraversa un bosco rado di larici mentre la parte superiore si svolge in campo aperto. Un’altra particolarità di questa zona è la presenza del Pino Mugo piuttosto raro in territorio ossolano, sbuchiamo così nella parte sommitale, un luogo fatato cosparso di presenze spettrali create dai larici dove i fulmini hanno avuto il sopravvento sulla natura, superiamo ancora un terrazzamento e siamo sul “culmine” della Colmine, da qua in avanti la dorsale diventa un susseguirsi di saliscendi. Per oggi può bastare non ci resta che visitare il bivacco inaugurato nel 2009 allestito dal Gruppo Alpini di Crevoladossola, i giganteschi pozzi che in tempi antichi servivano come riserva d’acqua nella stagione estiva e il punto panoramico orientato sulla piana ossolana contrassegnato da una croce di legno.
Dati GPS: Dislivello effettivo 1000 m Sviluppo planimetrico 11,8 Km.
Considerato l’ampio e meritato spazio dedicato alla fotografia in questo sito, vorrei proporre un’appendice alla relazione escursionistica, dove saltuariamente testerò una fotocamera digitale, con la quale scatterò le foto dell’escursione, spero che l’idea possa essere apprezzata dagli utenti.
La fotocamera presa in considerazione oggi si tratta della nuovissima Nikon 1 j1.
La proposta della casa nipponica fa parte della nuova generazionedelle compatte con ottica intercambiabile, con questa soluzione si da la possibilità attraverso degli anelli adattatori di montare sul corpo macchina gli obiettivi dedicate alle reflex.
La prima impressione positiva riguarda il materiale utilizzato di ottima qualità, il corpo è in metallo, altre qualità positive sono la messa a fuoco e lo scatto molto veloci e il bassissimo rumore, risulta invece piuttosto scomoda dal lato ergonomico e la trasportabilità a causa dell’ingombro dell’ottica, ha manifestato inoltre una piccola perdita del fuoco nell’estremità degli angoli a tutto grandangolo, mentre valuterei corretto il rapporto qualità prezzo.
Caratteristiche tecniche:
Pixel effettivi: 10,1 Mp
Sensore: CMOS 13,2 x 8,8 mm
Obiettivo: 10/30 equivalente a 27/81 f 3,5/5,6 VR (riduzione vibrazioni)
Display: 3” da 460K punti
Formato file: JPEG/RAW
Filmati: Full HD
ISO: 100/3200
Peso: 277g
Dimensioni: 106 x 61 x 29,8 mm.
Costo: 550,00 euro

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