"FERRATA DEGLI ALPINI" al Corno Medale....per due DONNE
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Qualche settimana fa, Maurizio mi ha proposto di aggregarmi al suo gruppo CAI per questa ferrata. Era una bella insolita domenica d’ottobre, ma io ero certa che in quel giorno non sarei stata serena ad affrontarla. Dopo qualche giorno, mi fa vedere le foto…ma che bella bestia!!!!!!!! Rimango con il malincuore di non averla fatta…
Poi, parlando con Lella & Aldo….scopro che anche lei è molto interessata….Aldo ci dice, se la fate dovreste trovare qualcuno con voi?????... Rimaneva da capire quando e con chi, ma per me era chiaro…con la forte volontà di Lella l’avremo fatto anche da sole.
Nel ponte di novembre, io, Aldo & CAI Co. facciamo tre giorni di un piacevole cammino sul Sentiero Balcone Mediterraneo in Liguria, Lella solo una giornata, ma davvero tosta...il Bivacco Ledù, in Val Darengo.
Quando la passione per la montagna unisce due persone, le parole sono inutili perché l’intuizione funziona. Io avevo il desiderio forte (spiegabile per chi mi sta vicino) di farla subito dopo il rientro dalla Liguria, Lella a casa stava organizzando la nostra avventura.....
E cosi, martedi mattina alle 7.30 passo a prendere Lella e…vaiiiiiiiiiiiiiiiii!!!
Sbagliamo un po’ la strada a Lecco, ma dopo alcune curve troviamo via Quarto e poi parcheggiamo tranquille l'auto all'inizio di Via S. Martino. Abbiamo da percorrere a piedi alcune centinaia di metri di salita in più, verso Rancio…un risveglio muscolare forse… ma davvero ne abbiamo bisogno???? Troviamo facilmente la segnaletica che indica la direzione da prendere e dopo qualche saliscendi lungo il sentiero no. 58 ci avviciniamo all’attacco (650 mt).
Mentre Lella si imbraca, cerco di guardare un po’ la parete e nella mia incoscienza, forse anche per darmi un po di coraggio, dico…’’Lella, si è vero, è lunga ma me la immaginavo più verticale...Lumi, abbi pazienza, vedrai tu’’...Lasciamo andare avanti una coppia incontrata all’attacco, un ultima verifica sull’attrezzatura e si comincia....
Le placche verticali iniziali ci danno l’idea di quello che andiamo ad affrontare...hmmm..oggi la forza femminile fisica e mentale deve vincere....credo che stare io davanti non è l’idea migliore perché non sempre trovo facilmente gli appoggi, nonostante Lella da dietro mi dice dove puntare il piede, dove è una fessura per trovare il terzo punto d'appoggio per le mani...ma davvero il primo tratto presenta alcune zone esposte e faticose per i miei....160 cm!!!
Alla prima possibilità di sosta ci fermiamo, beviamo, imbuchiamo un po di cioccolata e cambiamo...Lella va avanti. Lei continua come prima, come una gazzella, con un'abilita di un’atleta, con una fiducia sulla roccia spaventosa...sto scattando qualche foto e mi chiedo se lei arrampica o fa una passeggiata?? La ripartenza è di nuovo all’insegna della verticalità, salgo più consapevole e decisa di impormi sulla parete, ma una gamba mi inizia a tremare, insisto...vado avanti altri metri di placca con fatica....mi gira la testa, ho la nausea...ma sopratutto non mi fido più delle gambe e delle braccia.....mi fermo attaccata di...non lo so...riesco solo dire .... ''Lella non ce la faccio più.''...Lella, più avanti di qualche metro mi dice con calma (ora, ripensando a quel momento mi immagino che spirito aveva anche lei)....''Lumi, sai che non potremo ritornare indietro, no? Lumi, sai che l'unica possibilità è di andare avanti, vero?'' Ma no Lella, c’è anche un’altra, di chiamare il soccorso alpino!!!!! (era solo il mio pensiero non detto a lei).
Ho la necessità di guadarmi dentro, rimango zitta e ragiono...''Lumi ora sei debole, guardati nello specchio dei tuoi occhi, ti riconosci??? Hai superato tanti dolori nella tua vita, non crederti perdente nemmeno davanti a questa roccia più forte di te, butta fuori le risorse più nascoste del tuo fisico e l’anima per arrivare lassù e poi, alla fine della ferrata sentirai il sapore della vittoria...Hai vicino a te Lella, una persona molto speciale per te, un’amante della montagna con cui vuoi condividere questa vittoria..dai....su..''
Ora sono calma, con un respiro lento, concentrata e fiduciosa vado avanti, sento qualche consiglio di Lella...’’Fidati delle tue scarpe, non appoggiare solo la punta, appoggia di più i piedi, agganciati alla catena e cammina perché la roccia tiene, è arrampicabile’’...Provo una sensazione di stabilità tremante, scopro, purtroppo abbastanza tardi, l’ottima aderenza di questa roccia..comincio a divertimi ...ufff...mi sono persa un bel pezzo!!!
Ultima parte della ferrata è molto più morbida, ma cominciamo a sentire la stanchezza perché la via è ancora lunga e la croce della vetta non si vede. Superiamo gli ultimi gradoni e con un gran sorriso arriviamo in cima (1029mt). C’è l’abbiamo fatta...grazie di cuore Lella....voglio abbracciarti...voglio baciarti....e lo faccio!
Poche foto...un sacco di emozioni...un viaggio nel profondo...
Davanti a casa di Lella, al ritorno, ci incontriamo Aldo...’’Sono orgoglioso di voi!’’ ci dice....anche noi!
Poi, parlando con Lella & Aldo….scopro che anche lei è molto interessata….Aldo ci dice, se la fate dovreste trovare qualcuno con voi?????... Rimaneva da capire quando e con chi, ma per me era chiaro…con la forte volontà di Lella l’avremo fatto anche da sole.
Nel ponte di novembre, io, Aldo & CAI Co. facciamo tre giorni di un piacevole cammino sul Sentiero Balcone Mediterraneo in Liguria, Lella solo una giornata, ma davvero tosta...il Bivacco Ledù, in Val Darengo.
Quando la passione per la montagna unisce due persone, le parole sono inutili perché l’intuizione funziona. Io avevo il desiderio forte (spiegabile per chi mi sta vicino) di farla subito dopo il rientro dalla Liguria, Lella a casa stava organizzando la nostra avventura.....
E cosi, martedi mattina alle 7.30 passo a prendere Lella e…vaiiiiiiiiiiiiiiiii!!!
Sbagliamo un po’ la strada a Lecco, ma dopo alcune curve troviamo via Quarto e poi parcheggiamo tranquille l'auto all'inizio di Via S. Martino. Abbiamo da percorrere a piedi alcune centinaia di metri di salita in più, verso Rancio…un risveglio muscolare forse… ma davvero ne abbiamo bisogno???? Troviamo facilmente la segnaletica che indica la direzione da prendere e dopo qualche saliscendi lungo il sentiero no. 58 ci avviciniamo all’attacco (650 mt).
Mentre Lella si imbraca, cerco di guardare un po’ la parete e nella mia incoscienza, forse anche per darmi un po di coraggio, dico…’’Lella, si è vero, è lunga ma me la immaginavo più verticale...Lumi, abbi pazienza, vedrai tu’’...Lasciamo andare avanti una coppia incontrata all’attacco, un ultima verifica sull’attrezzatura e si comincia....
Le placche verticali iniziali ci danno l’idea di quello che andiamo ad affrontare...hmmm..oggi la forza femminile fisica e mentale deve vincere....credo che stare io davanti non è l’idea migliore perché non sempre trovo facilmente gli appoggi, nonostante Lella da dietro mi dice dove puntare il piede, dove è una fessura per trovare il terzo punto d'appoggio per le mani...ma davvero il primo tratto presenta alcune zone esposte e faticose per i miei....160 cm!!!
Alla prima possibilità di sosta ci fermiamo, beviamo, imbuchiamo un po di cioccolata e cambiamo...Lella va avanti. Lei continua come prima, come una gazzella, con un'abilita di un’atleta, con una fiducia sulla roccia spaventosa...sto scattando qualche foto e mi chiedo se lei arrampica o fa una passeggiata?? La ripartenza è di nuovo all’insegna della verticalità, salgo più consapevole e decisa di impormi sulla parete, ma una gamba mi inizia a tremare, insisto...vado avanti altri metri di placca con fatica....mi gira la testa, ho la nausea...ma sopratutto non mi fido più delle gambe e delle braccia.....mi fermo attaccata di...non lo so...riesco solo dire .... ''Lella non ce la faccio più.''...Lella, più avanti di qualche metro mi dice con calma (ora, ripensando a quel momento mi immagino che spirito aveva anche lei)....''Lumi, sai che non potremo ritornare indietro, no? Lumi, sai che l'unica possibilità è di andare avanti, vero?'' Ma no Lella, c’è anche un’altra, di chiamare il soccorso alpino!!!!! (era solo il mio pensiero non detto a lei).
Ho la necessità di guadarmi dentro, rimango zitta e ragiono...''Lumi ora sei debole, guardati nello specchio dei tuoi occhi, ti riconosci??? Hai superato tanti dolori nella tua vita, non crederti perdente nemmeno davanti a questa roccia più forte di te, butta fuori le risorse più nascoste del tuo fisico e l’anima per arrivare lassù e poi, alla fine della ferrata sentirai il sapore della vittoria...Hai vicino a te Lella, una persona molto speciale per te, un’amante della montagna con cui vuoi condividere questa vittoria..dai....su..''
Ora sono calma, con un respiro lento, concentrata e fiduciosa vado avanti, sento qualche consiglio di Lella...’’Fidati delle tue scarpe, non appoggiare solo la punta, appoggia di più i piedi, agganciati alla catena e cammina perché la roccia tiene, è arrampicabile’’...Provo una sensazione di stabilità tremante, scopro, purtroppo abbastanza tardi, l’ottima aderenza di questa roccia..comincio a divertimi ...ufff...mi sono persa un bel pezzo!!!
Ultima parte della ferrata è molto più morbida, ma cominciamo a sentire la stanchezza perché la via è ancora lunga e la croce della vetta non si vede. Superiamo gli ultimi gradoni e con un gran sorriso arriviamo in cima (1029mt). C’è l’abbiamo fatta...grazie di cuore Lella....voglio abbracciarti...voglio baciarti....e lo faccio!
Poche foto...un sacco di emozioni...un viaggio nel profondo...
Davanti a casa di Lella, al ritorno, ci incontriamo Aldo...’’Sono orgoglioso di voi!’’ ci dice....anche noi!
Communities: Hikr in italiano, Carpathians Mountains
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