Alla "PORTA " del Pizzo Forato: Passo del Forato m. 2661
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Visto da Pm1996:
S.Bernardo, 24 settembre 2011
Eccoci qua, alla porta del passo Forato.
Io, Max, Cris e Massimo (new entry, Beards ) la meta doveva essere il Pizzo omonimo, ma per diversi motivi, tra cui le scoraggianti informazioni del gruppetto proveniente dal passo nei pressi del lago Forato che sconsigliavano la salita per la presenza di neve lungo la cresta (loro erano arrivati in elicottero dal passo). Avremmo forse avuto problemi a trovare Il canalino giusto e avremmo perso tempo , PREZIOSO … Tutta questione di tempo … e non di neve ...
Lasciamo l’auto a San Bernardo e con passo costante raggiungiamo la conca prativa di S. Antonio da dove parte la mulattiera. Passiamo dall’alpe Cornera 1920 m. e proseguendo su largo sentiero arriviamo alla casa dei guardiani della diga ancora avvolta dalle nuvole.
La giornata promette bene, a monte il cielo si sta aprendo, non vediamo ancora la nostra meta ma siamo convinti e pure in anticipo sulla tabella di marcia. Massimo, per lui è una delle prime uscite, conquista i suoi circa 1000 metri di dislivello ... velocemente e godendosi pure il paesaggio. Piccola pausa all’ unica fontana e ripartiamo arrivando al Bacino del Truzzo 2080 m. Lo costeggiamo e il Rifugio Carlo Emilio 2153 m. è lì.
Facciamo un incontro con un pastore, qualche foto con le sue pecore di stazza maxi e esigenti di cibo e coccole.
Alle spalle del rifugio se si osserva bene si notano degli ometti che segnalano la strada che dobbiamo seguire, Risaliamo il pendio di erba e rocce fino a raggiungere dei dossi che precedono il lago Forato 2420 m.. Qui incrociamo il gruppetto che scende.
Come dicevo prima ci sconsigliano la salita. Demoralizzati, ma non troppo, decidiamo ugualmente di proseguire. Risaliamo l’ultimo dosso e Massimo avendo dato già il meglio di sé decide di fermarsi causa di un dolorino fastidioso all’anca. Qui perdiamo un po’ di tempo , ma fa parte del gioco e mentre Max e Cris risalgono, attendo che Massimo trovi la strada giusta verso valle . Ora risalgo velocemente arrivando alla conca erbosa del Lago di Croce 2525 m., qui la visione spazia dal passo fino alla cima del Pizzo Forato, lo raggiro da NW tra massi e incomincio a vedere bene la meta. Arrivato da Max e Cris si decide l’avvicinamento. Arriviamo proprio sotto il passo convinti di risalirlo, ma è impossibile troppo rischioso con roccia che si sgretola (aveva ragione Max), quindi lo raggiriamo sulla dx e saliamo di un centinaio di metri riuscendo a percorre la corta cresta esposta e a sederci sulla porta del passo proprio sopra il foro!
Bene !!!
Riscendiamo dallo stesso itinerario di salita arrivando alla macchina proprio stanchi .
CRIS
Il lavoro operato dall'uomo in questa valle non ha minato la bellezza del paesaggio, sebbene credo che a ciascun escursionista che si trovi a visitare questi luoghi venga da chiedersi come sarebbe stato (splendido) il Truzzo senza diga... Per il resto... sassi, rocce, massi disseminati ovunque a creare un caos spettacolare... La compagnia è stata ancor più piacevole del panorama... I miei complimenti e un benvenuto a Massimo... e un grazie a tutti, di cuore...
MAX:
Ritrovo puntualissimi alle 5.30 all’uscita di Molteno, oggi siamo in 4 io, Cristina ( graditissimo il suo ritorno ), Paolo e Massimo il nuovo del gruppo.
Obbiettivo dichiarato è il Pizzo Forato m.2967, anche se sappiamo che per raggiungerlo ci dovrà andare tutto per il verso giusto; noi ci proviamo.
Non mi dilungo nella descrizione del percorso che Paolo ha già spiegato alla perfezione.
La vetta era alla nostra portata ma purtroppo i tempi erano troppo stringati perciò abbiamo preferito salire al Passo del Forato, del resto la zona era nuova per tutti e dopo il lago Forato il tracciato pur non presentando alcuna difficoltà tecnica era di difficile individuazione, perciò bisognava proseguire a intuito cercando di scorgere quei pochissimi e poco visibili ometti presenti sul percorso ( in questo tratto i tempi si sono notevolmente dilatati ).
Un plauso a Massimo la new entry che pur non essendo un gran esperto di montagna si è comportato molto bene e sicuramente anche lui avrà a breve un futuro da Hiker anche perché durante la giornata si è fatto una full-immersion su cime sentieri ghiacciai etc. etc..
Tirando le conclusioni; ora posso capire il perché di tanta difficoltà nel cercare informazioni su questa salita, è lunga mooolto lunga con sentiero praticamente inesistente nella parte finale ma fatta in un ambiente selvaggio dove regna un silenzio tombale.
BEARS :
Grzie per i complimenti...bella escursione e ancora di piu' la compagnia,un panorama stupendo peccato che ho dovuto fermarmi prima.
S.Bernardo, 24 settembre 2011
Eccoci qua, alla porta del passo Forato.
Io, Max, Cris e Massimo (new entry, Beards ) la meta doveva essere il Pizzo omonimo, ma per diversi motivi, tra cui le scoraggianti informazioni del gruppetto proveniente dal passo nei pressi del lago Forato che sconsigliavano la salita per la presenza di neve lungo la cresta (loro erano arrivati in elicottero dal passo). Avremmo forse avuto problemi a trovare Il canalino giusto e avremmo perso tempo , PREZIOSO … Tutta questione di tempo … e non di neve ...
Lasciamo l’auto a San Bernardo e con passo costante raggiungiamo la conca prativa di S. Antonio da dove parte la mulattiera. Passiamo dall’alpe Cornera 1920 m. e proseguendo su largo sentiero arriviamo alla casa dei guardiani della diga ancora avvolta dalle nuvole.
La giornata promette bene, a monte il cielo si sta aprendo, non vediamo ancora la nostra meta ma siamo convinti e pure in anticipo sulla tabella di marcia. Massimo, per lui è una delle prime uscite, conquista i suoi circa 1000 metri di dislivello ... velocemente e godendosi pure il paesaggio. Piccola pausa all’ unica fontana e ripartiamo arrivando al Bacino del Truzzo 2080 m. Lo costeggiamo e il Rifugio Carlo Emilio 2153 m. è lì.
Facciamo un incontro con un pastore, qualche foto con le sue pecore di stazza maxi e esigenti di cibo e coccole.
Alle spalle del rifugio se si osserva bene si notano degli ometti che segnalano la strada che dobbiamo seguire, Risaliamo il pendio di erba e rocce fino a raggiungere dei dossi che precedono il lago Forato 2420 m.. Qui incrociamo il gruppetto che scende.
Come dicevo prima ci sconsigliano la salita. Demoralizzati, ma non troppo, decidiamo ugualmente di proseguire. Risaliamo l’ultimo dosso e Massimo avendo dato già il meglio di sé decide di fermarsi causa di un dolorino fastidioso all’anca. Qui perdiamo un po’ di tempo , ma fa parte del gioco e mentre Max e Cris risalgono, attendo che Massimo trovi la strada giusta verso valle . Ora risalgo velocemente arrivando alla conca erbosa del Lago di Croce 2525 m., qui la visione spazia dal passo fino alla cima del Pizzo Forato, lo raggiro da NW tra massi e incomincio a vedere bene la meta. Arrivato da Max e Cris si decide l’avvicinamento. Arriviamo proprio sotto il passo convinti di risalirlo, ma è impossibile troppo rischioso con roccia che si sgretola (aveva ragione Max), quindi lo raggiriamo sulla dx e saliamo di un centinaio di metri riuscendo a percorre la corta cresta esposta e a sederci sulla porta del passo proprio sopra il foro!
Bene !!!
Riscendiamo dallo stesso itinerario di salita arrivando alla macchina proprio stanchi .
CRIS
Il lavoro operato dall'uomo in questa valle non ha minato la bellezza del paesaggio, sebbene credo che a ciascun escursionista che si trovi a visitare questi luoghi venga da chiedersi come sarebbe stato (splendido) il Truzzo senza diga... Per il resto... sassi, rocce, massi disseminati ovunque a creare un caos spettacolare... La compagnia è stata ancor più piacevole del panorama... I miei complimenti e un benvenuto a Massimo... e un grazie a tutti, di cuore...
MAX:
Ritrovo puntualissimi alle 5.30 all’uscita di Molteno, oggi siamo in 4 io, Cristina ( graditissimo il suo ritorno ), Paolo e Massimo il nuovo del gruppo.
Obbiettivo dichiarato è il Pizzo Forato m.2967, anche se sappiamo che per raggiungerlo ci dovrà andare tutto per il verso giusto; noi ci proviamo.
Non mi dilungo nella descrizione del percorso che Paolo ha già spiegato alla perfezione.
La vetta era alla nostra portata ma purtroppo i tempi erano troppo stringati perciò abbiamo preferito salire al Passo del Forato, del resto la zona era nuova per tutti e dopo il lago Forato il tracciato pur non presentando alcuna difficoltà tecnica era di difficile individuazione, perciò bisognava proseguire a intuito cercando di scorgere quei pochissimi e poco visibili ometti presenti sul percorso ( in questo tratto i tempi si sono notevolmente dilatati ).
Un plauso a Massimo la new entry che pur non essendo un gran esperto di montagna si è comportato molto bene e sicuramente anche lui avrà a breve un futuro da Hiker anche perché durante la giornata si è fatto una full-immersion su cime sentieri ghiacciai etc. etc..
Tirando le conclusioni; ora posso capire il perché di tanta difficoltà nel cercare informazioni su questa salita, è lunga mooolto lunga con sentiero praticamente inesistente nella parte finale ma fatta in un ambiente selvaggio dove regna un silenzio tombale.
BEARS :
Grzie per i complimenti...bella escursione e ancora di piu' la compagnia,un panorama stupendo peccato che ho dovuto fermarmi prima.
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