Rifugio Carlo Emilio m. 2140 (SO): giornata, pizzoccheri e compagnia FANTASTICA!


Publiziert von Alberto , 30. Oktober 2014 um 17:09. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:26 Oktober 2014
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Balniscio-Forcola   I 
Zeitbedarf: 3:45
Aufstieg: 1104 m
Strecke:quota 1120 [p ] situato oltre la centrale elettrica di S. Bernardo in direzione della frazione di - Scanabecco m.1240 raggiungibile in auto ma solo dai residenti - proseguire sulla strada fino ad incrociare quella sbarrata che si deve oltrepassare - S. Antonio - Caurga m.1294 - alpe Vornera m.1751 - alpe Cornera m.1910 - bacino del Truzzo m.2080 - lago Nero m.2150 - rifugio Carlo Emilio m.2140/2153 km.7,880 fino alla diga, km.9,650 fino al rifugio e 194 minuti effettivi
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano - SS.36 dello Spluga - Lecco - Colico - Chiavenna - S. Giacomo Filippo - Olmo - S. Bernardo m.1099 - quota 1120 [p ] - Scanabecco m.1240 (dove è possibile ritirare le chiavi)
Unterkunftmöglichkeiten:rifugio Carlo Emilio: cucina a gas a 4 fuochi, cucina a legna, luce a pannelli solari e corrente a 220 v., acqua corrente con lavello all'esterno, dormitorio con letti a castello, 4 per piano per 4 piani con coperte e materassi, legnaia esterna, locale cucina che può ospitare max 8 persone al tavolo: per le chiavi telefonare al n° 328.190.57.70 dove vi diranno se salire fino a Scanabecco per ritirarle
Kartennummer:Kompass: Chiavenna/val Bregaglia - cns n° 267 San Bernardino

Vista da Alberto: Gianluigi mi propone l'escursione alla capanna Carlo Emilio (fatta nel 2003 in solitaria ma mai vista all'interno) che ha raggiunto sempre con meteo pessima: che questa volta sia quella buona????!!!!....è buona,è buona!

Ci accordiamo sull'orario,con Lorenzo (Boz,l'evidenziatore delle Alpi...causa maglietta sgargiante) partiamo alla volta di Bione dove ci troviamo con Gianluigi (il "Barone Rosso" delle Alpi....versione parapendista sfegatato) e con la sorprendente partecipazione di Marta (che fa un po da "badante" he he he a coloro che perdono i neuroni lungo il percorso....).

Oggi si riparte con l'ora solare....DISASTRO!!!!!!

Andiamo a prendere Fabrizio (Sancez cuoco eccellente): non si vede...Gian suona...Fabrizio si affaccia e domanda che cosa ci facciamo a quell'ora...opsss...ma lui,che ci fa con il pigiama ancora indossato?....NOOOOO a causa della tecnologia cellulare,collegamenti astrali e pertubazioni magnetiche i nuovi cellulari sbarellano (il mio è di vecchia generazione....ma funziona quando i moderni non vi riescono: ve lo assicuro!) e caso vuole quello di Fabrizio non va indietro di 1 ora ma ben di 2 ore he he he.

 

Ma in breve tempo ci raggiunge in auto e il gruppetto di 5 "maltrainsema" parte alla volta della Valchiavenna che raggiungiamo con tempistiche ridotte per via del piede pesante che il Gian tiene durante la guida: giunti a S. Bernardo chiama la signora per il ritiro delle chiavi e la vediamo attenderci nel piazzale dove ci spiega il percorso da prendere e dove parcheggiare.

 

Alle ore 8,35 lasciamo l'auto al piccolo parcheggio dove il cartello indica il divieto di proseguire ai non autorizzati,mentre la meteo ci assicura una splendida giornata: forse saremo fortunati,speriamo che tenga per tutta la giornata!

Giunti alla sbarra la superiamo,prima la strada in bitume prosegue in piano,poi scende fino a giungere ad un grande parcheggio dal quale si prende la mulattiera che dopo pochi metri si congiunge con quella che sale da S. Bernardo,proveniente dalla nostra sinistra.

Un tratto il tracciato è in piano fin oltre alla piccola e graziosa chiesetta di S. Antonio dove poco più in là si comincia a salire: dopo un po di tornanti ecco che rimangono staccati dal resto del gruppo il Bradipo e il Barone Rosso che cominciano a sentire il peso dello zaino (oltre agli anni he he he).

Però c'è il lato positivo nel rimanere indietro: pensare che chi giunge prima,renda accogliente la capanna e lavori anche per gli ultimi....la fantasia a volte supera ciò che in realtà succede,ma l'importante non è crederci ma sperare (non avete idea di quanto sperare ho fatto in tanti anni di escursionismo con certi soggetti....speranza vanificata!).

 

Dopo aver percorso la lunga mulattiera lastricata arriviamo all'attacco della lunga scalinata (nuova fontana all'inizio) dove i 400 gradini ci attendono per la gioia delle nostre gambe: raggiungiamo la parte sommitale della diga dopo circa 7,800 km. di percorso.

La attraversiamo godendoci il panorama che la zona ci offre: giunti all'altra estremità bisogna ancora salire per poi scendere di qualche metro lambendo le acque del lago Nero leggermente ritiratesi da dal quale si vede il piccolo rifugio che raggiungiamo alle ore 12,20 dopo ben 3 ore e 45 minuti che siamo in ballo.

 

Pensavamo di essere in pochi ma vi erano vari escursionisti che sostavano nei pressi del rifugio,i quali vistolo aperto approfittavano per vedere il suo interno oltre a complimentarsi per il profumino che aleggiava grazie a Fabrizio e Marta che stavano preparando il pranzo: appena arrivato Marta mi chiede le patate che servono per la preparazione dei pizzoccheri.

 

Ovviamente la stufa non era stata accesa dato che fuori si stava bene al sole,si è pensato di mangiare all'esterno,ma il Bradipo,come ha avvisato che è bene pensare di essere per le 17,30 all'auto,ha subito preso la decisione di accendere la stufa dato che si lavora all'interno e non si sa mai cosa può accadere mentre il tempo passa...

Non per portare sfiga,ma l'esperienza mi dice che: PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE! Quindi un poco di calduccio è meglio del frescuccio: la tavola all'esterno è pronta,mentre esco per spaccare legna....e io dovrei mangiare all'ombra????....il sole sparisce dietro una delle cime,calcolo che poi ritorna ma poi sicuramente sparisce nuovamente a causa di un'altra cima per non fare più ritorno.

 

Avviso gli amici che han capito quanto sia stato utile accendere la stufa che a queste quote e in autunno e sempre piacevole poterne usufruire per mangiare al caldo e dove vi si possono introdurre nel suo forno,i piatti freddi e umidi per farli scaldare e mantenere caldo il cibo oltre a poter apprezzare al meglio la focaccia con la luganiga (io e Fabrizio ne sappiamo qualcosa).

Il tepore che la stufa trasmette ci mette a nostro agio e viene il momento cataldico: i pizzoccheri con l'aggiunta di salsiccia e pancetta oltre alla verza,patate,formaggio fuso,aglio e burro...e pesteda. OTTIMI QUESTI PIZZOCCHERI alla Carlo Emilio: oggi è stato battuto il record dei pizzoccheri che sono stati mangiati oltre i 2100 m. (non è robetta da poco) con bis oltretutto.

 

Poi vien la torta di Marta: BUONISSIMA,complimenti e infine lo strudel di Gianluigi (che ho apprezzato a casa COMPLIMENTI anche da parte di mio fratello e da mamma).

Ovviamente vi erano la grappa,il genepì e il liquore alla liquirizia oltre al caffè: e che volete di più?....che ci si muova a lavare le stoviglie perché il buoi cala presto e quindi alla bellezza delle 14,30 ci si attiva per rigovernare il tutto,finito di resettare ci si prepara per lasciare questo posto nella tranquillità dove solo il cadere dei torrentelli ne interrompono il lungo silenzio.

 

Ora fuori fa proprio fresco,oramai l'ombra ci accompagnerà e alle 15,38 (abbiamo sforato di 1 ora il preventivo della partenza....ma ne è valsa la pena) ci rimettiamo in marcia raggiungendo la diga dove scatto alcune foto di gruppo: mentre stiamo per riprendere il cammino....@@@@@@@@@@@ Fabrizio esprime come meglio gli riesce,il suo rammarico per aver dimenticato parte di se stesso he he he,lassù dove osano le aquile (nel rifugio) e quindi vuole ritornare per riappropiarsi di una parte del suo "IO" mancante all'appello ha ha ha (vade retro....vade retro....vade retro Alzaimer he he he).

Dopo un estenuante decisione per chi voleva accompagnarlo,finalmente si è formata la squadra: Fabrizio e Gianluigi che alla bellezza delle 16,05 riprendono la via verso il rifugio mentre noi li attendiamo dall'altra sponda della diga (starci sopra non è proprio cagionevole....si può sempre aprire in due....meglio toccare terreno).

 

Formuliamo un preventivo sul loro ritorno (verso le 16,45) che corrisponde al loro ritorno e ovviamente la sofferenza fisica è normale: provate a camminare con passo veloce o correre con i pizzoccheri ancora nello stomaco,non dev'essere una libidine!

Bene,possiamo riprendere la discesa non prima di aver portato alla mano la frontale e la pila a dinamo (consiglio: portate SEMPRE CON VOI questi oggetti che hanno un peso di poco conto e sono quelli che possono evitare di farvi trovare in gravi situazioni).

A quota 1700 siamo dentro le nuvole e la luce si riduce ancor di più fin quando il Bradipo decide che è ora di accendere la luce per non perdere la VITA,(nel peggiore dei casi...può capitare una volta ma a tutti può capitare) mentre gli amici sembrano avere gli occhi d'aquila ma alla fine bisogna convenire che è buio pesto e bisogna usare la torcia a dinamo,mentre Lorenzo usa la poca carica del telefonino per fare luce....che si esaurisce,ma niente paura: il Bradipo fortunatamente è con Voi!

 

Viene anche il momento di telefonare alla responsabile,sicuramente in pensiero,per avvisare che stiamo scendendo e fortunatamente il "baracchino" del Bradipo è l'UNICO a riuscire nel collegamento (he he he,alla faccia dei smartphone e tutti i restanti).

Finalmente riusciamo a raggiungere la strada dove la responsabile mi chiama e ci accordiamo nel trovarci al parcheggio dato che anche loro stanno scendendo a valle...e ci vengono incontro,mentre la nostra avventura finisce bene senza problemi,sicuramente un esperienza che sarà utile per evitare nel limite del possibile,discese in notturna non programmate e ovviamente con l'attrezzatura adeguata se è necessario.

 

Un ringraziamento a Marta e Fabrizio i cuochi del giorno,a Lorenzo e Gianluigi che hanno contribuito a rendere la giornata piena di allegria e infine....alla meteo che ci ha fatto un gran regalo.

 

 

Ciao a tutti e alla prossima!


Tourengänger: Alberto, gianluigi


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