Chüebodenhorn (3070 m)
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Il Chüebodenhorn è in posizione strategica per poter osservare da vicino due (tra le altre) fantastiche cime ticinesi: il Pizzo Rotondo ed il Pizzo Gallina. Già solo per questo motivo l’ascensione merita di essere fatta. Se poi aggiungiamo il lago glaciale con i suoi iceberg, gli altri due (ormai tre) laghi glaciali sul versante del Pizzo Rotondo, la magnifica vista sui giganti bernesi, la visione ravvicinata dei gruppi del Basodino e del Blinnenhorn, e forse qualcos’altro ancora… non ci sono motivi validi per evitare l’escursione al Chüebodenhorn!
Non mi dilungherò in dettagli sul percorso, visibili peraltro nella scheda sintetica ed in molte relazioni precedenti alla mia. Dirò solo che dalla baracca chiusa (2360 m) fino circa alla quota 2900 sul pendio SW del Chüebodenhorn sono stato circondato da una nebbia con visibilità compresa tra i 10 e i 25 metri (e vento impetuosamente gelido) e se sono salito è solo perché ho avuto incrollabile fiducia nelle previsioni meteo di Locarno Monti, che preannunciavano una giornata sublime sia a Sud che a Nord delle Alpi. L’altro motivo che non mi ha fatto desistere è stata la generosissima quantità di ometti di pietra che, pur nel nebbione grigio e denso, apparivano senza soluzione di continuità, indicando la via.
La sorpresa, come detto, è arrivata attorno ai 2900 metri di quota, quando la nebbia – inizialmente rimasta al di sotto di me – si è progressivamente dissolta, lasciando agli occhi increduli del viandante narrante un panorama da mille e una cima!
Dopo tutto quel grigiore (se non fosse stato per lo scorrimento dell’acqua di fusione del ghiacciaio, non avrei nemmeno notato la sua presenza), arrivare in prossimità della cima ed accorgermi dei tesori che finora si erano celati, è stato un momento magico… come succede ad un bambino che improvvisamente apre gli occhi sulle meraviglie del mondo!
La permanenza in cima è stata doverosamente abbondante, circa un’ora, con il Rotondo (e tutta la sua cresta) che mi osservava da vicino (dall’alto) e tutte le torri, gli speroni, gli aghi e le fiamme più fantastiche che si libravano sul granito al di sotto dei miei piedi.
Niente di difficile, il Chüebodenhorn, ma sicuramente una montagna di cui si può dire senza tema di smentite… “vale l’ascesa!”
Tempi: All’Acqua - Capanna Piansecco: 40 min
Capanna Piansecco – Chüebodenhorn: 3 ore e 45’
Chüebodenhorn – Gerenpass: 1 ora e 30’
Gerenpass – All’Acqua: 2 ore

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