Laghi dell'alto Serio : Barbellino, Malgina, Gelt
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Barbellino
Il Lago del Barbellino è il più grande lago artificiale e uno dei più visitati della provincia di Bergamo.
Vi confluiscono le acque che provengono dal Bacino del Barbellino e dalle valli limitrofe: Trobio, Cerviera e Malgina.
I suoi immissari principali sono i torrenti Serio e Trobio. Il suo emissario è il Fiume Serio che poco più a valle genera le cascate più alte d'Italia e seconde d'Europa.
E' possibile ammirare il loro triplice salto di complessivi m. 315 solo in alcune date prestabilite quando le paratie della diga vengono aperte.
Il colore verdastro del lago è causato dalla torbidità delle acque che scendono dalla Valle del Trobio in cima alla quale è situato il più vasto dei ghiacciai orobici, quello del Gleno.
Tra le cime che lo contornano vale la pena ricordare (in senso orario partendo da Nord): Pizzo Cappuccetto (m. 2714), Pizzodi Cavrel (m. 2824), Monte Costone (m. 2836), Cima Trobe (m. 2865),
Monte Gleno (m. 2882), Pizzo dei Tre Confini (m. 2824), Pizzo Recastello (m. 2886) e Monte Verme (m.2189).
Le cascate del Serio sono le più alte d'Italia e le seconde d'Europa.
Sono formate da tre grandi salti rispettivamente di metri 106, 74 e 75 e di altri tre minori per complessivi metri 315.
Fino al 1931, anno in cui fu ultimata la diga del Barbellino, era sempre possibile ammirarle.
In seguito l'acqua venne utilizzata esclusivamente dall'Enel per la produzione di energia elettrica fino al 1969 anno in cui, a seguito di un accordo, si decise di aprire le paratie della diga per mezzora cinque volte all'anno.
Val Malgina
Poco prima del lago naturale del Barbellino, sulla destra orografica del fiume serio, sbocca la Valmalgina. Risalirla per raggiungere in circa mezz’ora la conca occupata dall’omonimo lago (a quota 2340 m.s.m.). Il lago di Malgina ha forma pressoché rotonda; dalla sua foce osservando verso valle, si può godere di una superba veduta dell’alto circo del Monte Gleno e Recastello, con le scintillanti vedrette del Trobio, ahimè sempre più piccole. Trattasi del glacionevato più esteso del versante meridionale delle Orobie; di questo ghiacciao, in una saletta del rifugio Curò sono esposte fotografie di varie epoche che completate da descrizioni esaurienti testimoniano il progressivo, enorme arretramento che il ghiacciaio ha subito dal ‘900 ai giorni nostri.
Dal lago della Malgina si possono poi seguire due differenti percorsi: il primo a sinistra del lago, per salire alla vetta del Pizzo del Diavolo di Malgina, il secondo a destra dello stesso, per raggiungere il soprastante lago Gelt. In entrambi i casi segnalo che da qui in poi non esistono veri e propri sentieri ma si prosegue per tracce a volte poco evidenti ed occorre prestare più attenzione. Il lago Gelt è uno dei laghi più alti sulle Orobie, a quota 2560 m.s.m. E’ incastonato tra alcuni dossi rocciosi ed è ghiacciato per buona parte dell’anno. Nei suoi pressi è più facile sorprendere e fotografare camosci, ovviamente se ci si muove con le dovute cautele.
Se si è allenati, si consiglia di proseguire salendo alla forcella del lago Gelt (quota 2732 mt). Si procede come già detto su tracce di sentiero e la salita alla forcella è nell’ultimo tratto alquanto faticosa. Si scende poi all’ampio passo di Caronella cha alla quota di 2612 mt divide la Valseriana dalla Valtellina. Poco sotto il passo, a m. 2606, c’è il lago della Cima, piccolo laghetto dalle dimensioni minuscole. E’ considerato comunque il lago più elevato delle Alpi Orobie. Il passo di Caronella è un passaggio frequentato in entrambi i sensi sin da tempi antichissimi da pastori, montanari, viaggiatori e pellegrini che una volta l’anno nei giorni della festività delle apparizioni della madonna facevano visita ai santuari di Tirano in Valtellina e di Ardesio in Valseriana. Si possono ancora osservare le trincee militari della grande guerra e qualche decine di metri più in basso, in territorio bergamasco, l’antica polveriera, ristrutturata e funzionante come eventuale ricovero d’emergenza.
Il sentiero scende panoramico, ben tracciato e permette di raggiungere in circa un’ora il lago naturale, o lago superiore del Barbellino (m.2129) nei cui pressi c’è il rifugio Barbellino. Durante la discesa soste di “contemplazione”, per godersi la visione sulla testata dell’alta valle, sono davvero consigliate. In questa zona, sulle pendici del monte Torena (m.2911), trovasi i numerosi rigagnoli che caratterizzano le sorgenti del fiume Serio. Sosta ristoratrice al rifugio è d’obbligo, per poi rimettersi in cammino per il ritorno a valle.
Vista da Gabri
Oggi la società è chiusa e allora si va ovviamente in montagna con gli amici Max e Ivan. La meta prescelta è la Val Seriana e di buon mattino (7:30) da Valbondione saliamo al Rifugio Curò su bella mulattiera. La meteo oggi è buona e la salita avviene praticamente sempre all'ombra. Meglio, perchè la giornata si preannuncia calda e Suni non gradisce molto il caldo! Al Rifugio Curò breve sosta,qualche foto al lago che poi iniziamo a costeggiare sulla dx. Appaiono chiari cartelli indicatori che danno a dx per i Laghi di Cerviera e dritti per il Rifugio Barbellino. Proseguiamo dritti su bel sentiero che attraversa innumerevoli cascatelle e fornisce bella vista sul lago e sulla diga del Barbellino. Arriviamo al bivio e noi andiamo a sinistra per salire al Lago della Malgina. Il sentiero sale deciso e si addentra nella bella valletta, attraversa il rio e sale su una breve pietraia per poi sbucare davanti al bel Lago della Malgina(2339m) incassato tra alte pareti e dominato dal Pizzo del Diavolo della Malgina (2926m). Breve e meritata sosta per mangiare qualcosina che Suni gradisce, foto di rito e poi si sale verso il Lago di Gelt. Max con il braccio ingessato procede con cautela ma senza sostanziali problemi sul bel sentiero segnato che sale deciso e ripido regalando una fantastica vista sul Lago della Malgina che diviene sempre più piccolo! Il sentiero poi sale in una zona rocciosa e permette di arrivare al Lago Gelt (2562m) incassato una una piccola conca e poco visibile. Ora andiamo avanti verso il Passo di Caronella con l'intento di chiudere l'anello e scendere al Rifugio Barbellino. Sotto alla salita finale al passo, prevalentemente da farsi su sfaciumi e terreno friabile e instabile Max preferisce non rischiare con il braccio rotto la rottura anche dell'altro!! Cosi, senza problema alcuno, decidiamo di tornare sui nostri passi e ritornati al bivio andiamo dritti verso il Rifugio Barbellino e il suo lago naturale. Arrivati al rifugio la fame si fa sentire, così mangiamo in allegria fuori del rifugio con bella vista sull'imponente Pizzo Strinato. Anche sul lato bere non ci facciamo mancare nulla concludendo con una doppia grolla di grappa con qualche goccia di caffè!!. E' ora di tornare, qualche foto al bel lago naturale del Barbellino e poi giù verso Valbondione con lunga discesa! Un'altra bella giornata in montagna in questa Val Seriana piena di belle sorprese e luoghi fantastici volge al termine!. Suni, oggi reginetta del Lago della Malgina, riposa tranquilla sui sedili posteriori anche lei contenta e soddisfatta per la bella giornata!! Un grazie di cuore agli amici Max e Ivan che hanno condiviso con me e Suni questa splendida giornata!
Altre foto nel mio sito : http://www.inmontagnacongabriesuni.it/escursione2011_33_LaghiMalgina_Gelt_Barbellino_ValSeriana.aspx
Vista da Ivan
Bella escursione in alta Val Seriana con gli amici Max e Gabri, oltre alla mitica Suni. Ci ero stato moltissimi anni fa, per cui era in pratica una news per me. Mi resterà la bellezza della val Malgina, con il suo lago che si fa ammirare soprattutto dall'alto, la tanta acqua che si trova lungo il percorso, veramente incontabili i rivoli ed i ruscelli, e la ottima cucina del Rifugio Barbellino con grolla super digestiva finale.
Vista da Max:
Oggi è andata in scena l’ultima con il braccio al collo, ma non è andata come preventivato; infatti ho rinunciato a risalire il ripido canale detritico dal Lago Gelt alla bocchetta; grazie di cuore a Ivan e Gabri che non mi hanno abbandonato e hanno rinunciato anche loro a portare a termine l’anello previsto transitando dalla bocchetta, dal Passo di Caronella per poi scendere al rifugio Barbellino che abbiamo raggiunto scendendo a ritroso la val Malgina e compiendo gli ultimi 100m. di dislivello sul sentiero principale proveniente dal Curò.
Impressionante la quantità d’acqua di questa valle, oltre alla presenza di diversi laghi non passavano cinque minuti senza che attraversassimo un torrentello; di buona qualità anche la cucina del rifugio Barbellino
Il Lago del Barbellino è il più grande lago artificiale e uno dei più visitati della provincia di Bergamo.
Vi confluiscono le acque che provengono dal Bacino del Barbellino e dalle valli limitrofe: Trobio, Cerviera e Malgina.
I suoi immissari principali sono i torrenti Serio e Trobio. Il suo emissario è il Fiume Serio che poco più a valle genera le cascate più alte d'Italia e seconde d'Europa.
E' possibile ammirare il loro triplice salto di complessivi m. 315 solo in alcune date prestabilite quando le paratie della diga vengono aperte.
Il colore verdastro del lago è causato dalla torbidità delle acque che scendono dalla Valle del Trobio in cima alla quale è situato il più vasto dei ghiacciai orobici, quello del Gleno.
Tra le cime che lo contornano vale la pena ricordare (in senso orario partendo da Nord): Pizzo Cappuccetto (m. 2714), Pizzodi Cavrel (m. 2824), Monte Costone (m. 2836), Cima Trobe (m. 2865),
Monte Gleno (m. 2882), Pizzo dei Tre Confini (m. 2824), Pizzo Recastello (m. 2886) e Monte Verme (m.2189).
Le cascate del Serio sono le più alte d'Italia e le seconde d'Europa.
Sono formate da tre grandi salti rispettivamente di metri 106, 74 e 75 e di altri tre minori per complessivi metri 315.
Fino al 1931, anno in cui fu ultimata la diga del Barbellino, era sempre possibile ammirarle.
In seguito l'acqua venne utilizzata esclusivamente dall'Enel per la produzione di energia elettrica fino al 1969 anno in cui, a seguito di un accordo, si decise di aprire le paratie della diga per mezzora cinque volte all'anno.
Val Malgina
Poco prima del lago naturale del Barbellino, sulla destra orografica del fiume serio, sbocca la Valmalgina. Risalirla per raggiungere in circa mezz’ora la conca occupata dall’omonimo lago (a quota 2340 m.s.m.). Il lago di Malgina ha forma pressoché rotonda; dalla sua foce osservando verso valle, si può godere di una superba veduta dell’alto circo del Monte Gleno e Recastello, con le scintillanti vedrette del Trobio, ahimè sempre più piccole. Trattasi del glacionevato più esteso del versante meridionale delle Orobie; di questo ghiacciao, in una saletta del rifugio Curò sono esposte fotografie di varie epoche che completate da descrizioni esaurienti testimoniano il progressivo, enorme arretramento che il ghiacciaio ha subito dal ‘900 ai giorni nostri.
Dal lago della Malgina si possono poi seguire due differenti percorsi: il primo a sinistra del lago, per salire alla vetta del Pizzo del Diavolo di Malgina, il secondo a destra dello stesso, per raggiungere il soprastante lago Gelt. In entrambi i casi segnalo che da qui in poi non esistono veri e propri sentieri ma si prosegue per tracce a volte poco evidenti ed occorre prestare più attenzione. Il lago Gelt è uno dei laghi più alti sulle Orobie, a quota 2560 m.s.m. E’ incastonato tra alcuni dossi rocciosi ed è ghiacciato per buona parte dell’anno. Nei suoi pressi è più facile sorprendere e fotografare camosci, ovviamente se ci si muove con le dovute cautele.
Se si è allenati, si consiglia di proseguire salendo alla forcella del lago Gelt (quota 2732 mt). Si procede come già detto su tracce di sentiero e la salita alla forcella è nell’ultimo tratto alquanto faticosa. Si scende poi all’ampio passo di Caronella cha alla quota di 2612 mt divide la Valseriana dalla Valtellina. Poco sotto il passo, a m. 2606, c’è il lago della Cima, piccolo laghetto dalle dimensioni minuscole. E’ considerato comunque il lago più elevato delle Alpi Orobie. Il passo di Caronella è un passaggio frequentato in entrambi i sensi sin da tempi antichissimi da pastori, montanari, viaggiatori e pellegrini che una volta l’anno nei giorni della festività delle apparizioni della madonna facevano visita ai santuari di Tirano in Valtellina e di Ardesio in Valseriana. Si possono ancora osservare le trincee militari della grande guerra e qualche decine di metri più in basso, in territorio bergamasco, l’antica polveriera, ristrutturata e funzionante come eventuale ricovero d’emergenza.
Il sentiero scende panoramico, ben tracciato e permette di raggiungere in circa un’ora il lago naturale, o lago superiore del Barbellino (m.2129) nei cui pressi c’è il rifugio Barbellino. Durante la discesa soste di “contemplazione”, per godersi la visione sulla testata dell’alta valle, sono davvero consigliate. In questa zona, sulle pendici del monte Torena (m.2911), trovasi i numerosi rigagnoli che caratterizzano le sorgenti del fiume Serio. Sosta ristoratrice al rifugio è d’obbligo, per poi rimettersi in cammino per il ritorno a valle.
Vista da Gabri
Oggi la società è chiusa e allora si va ovviamente in montagna con gli amici Max e Ivan. La meta prescelta è la Val Seriana e di buon mattino (7:30) da Valbondione saliamo al Rifugio Curò su bella mulattiera. La meteo oggi è buona e la salita avviene praticamente sempre all'ombra. Meglio, perchè la giornata si preannuncia calda e Suni non gradisce molto il caldo! Al Rifugio Curò breve sosta,qualche foto al lago che poi iniziamo a costeggiare sulla dx. Appaiono chiari cartelli indicatori che danno a dx per i Laghi di Cerviera e dritti per il Rifugio Barbellino. Proseguiamo dritti su bel sentiero che attraversa innumerevoli cascatelle e fornisce bella vista sul lago e sulla diga del Barbellino. Arriviamo al bivio e noi andiamo a sinistra per salire al Lago della Malgina. Il sentiero sale deciso e si addentra nella bella valletta, attraversa il rio e sale su una breve pietraia per poi sbucare davanti al bel Lago della Malgina(2339m) incassato tra alte pareti e dominato dal Pizzo del Diavolo della Malgina (2926m). Breve e meritata sosta per mangiare qualcosina che Suni gradisce, foto di rito e poi si sale verso il Lago di Gelt. Max con il braccio ingessato procede con cautela ma senza sostanziali problemi sul bel sentiero segnato che sale deciso e ripido regalando una fantastica vista sul Lago della Malgina che diviene sempre più piccolo! Il sentiero poi sale in una zona rocciosa e permette di arrivare al Lago Gelt (2562m) incassato una una piccola conca e poco visibile. Ora andiamo avanti verso il Passo di Caronella con l'intento di chiudere l'anello e scendere al Rifugio Barbellino. Sotto alla salita finale al passo, prevalentemente da farsi su sfaciumi e terreno friabile e instabile Max preferisce non rischiare con il braccio rotto la rottura anche dell'altro!! Cosi, senza problema alcuno, decidiamo di tornare sui nostri passi e ritornati al bivio andiamo dritti verso il Rifugio Barbellino e il suo lago naturale. Arrivati al rifugio la fame si fa sentire, così mangiamo in allegria fuori del rifugio con bella vista sull'imponente Pizzo Strinato. Anche sul lato bere non ci facciamo mancare nulla concludendo con una doppia grolla di grappa con qualche goccia di caffè!!. E' ora di tornare, qualche foto al bel lago naturale del Barbellino e poi giù verso Valbondione con lunga discesa! Un'altra bella giornata in montagna in questa Val Seriana piena di belle sorprese e luoghi fantastici volge al termine!. Suni, oggi reginetta del Lago della Malgina, riposa tranquilla sui sedili posteriori anche lei contenta e soddisfatta per la bella giornata!! Un grazie di cuore agli amici Max e Ivan che hanno condiviso con me e Suni questa splendida giornata!
Altre foto nel mio sito : http://www.inmontagnacongabriesuni.it/escursione2011_33_LaghiMalgina_Gelt_Barbellino_ValSeriana.aspx
Vista da Ivan
Bella escursione in alta Val Seriana con gli amici Max e Gabri, oltre alla mitica Suni. Ci ero stato moltissimi anni fa, per cui era in pratica una news per me. Mi resterà la bellezza della val Malgina, con il suo lago che si fa ammirare soprattutto dall'alto, la tanta acqua che si trova lungo il percorso, veramente incontabili i rivoli ed i ruscelli, e la ottima cucina del Rifugio Barbellino con grolla super digestiva finale.
Vista da Max:
Oggi è andata in scena l’ultima con il braccio al collo, ma non è andata come preventivato; infatti ho rinunciato a risalire il ripido canale detritico dal Lago Gelt alla bocchetta; grazie di cuore a Ivan e Gabri che non mi hanno abbandonato e hanno rinunciato anche loro a portare a termine l’anello previsto transitando dalla bocchetta, dal Passo di Caronella per poi scendere al rifugio Barbellino che abbiamo raggiunto scendendo a ritroso la val Malgina e compiendo gli ultimi 100m. di dislivello sul sentiero principale proveniente dal Curò.
Impressionante la quantità d’acqua di questa valle, oltre alla presenza di diversi laghi non passavano cinque minuti senza che attraversassimo un torrentello; di buona qualità anche la cucina del rifugio Barbellino
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