Cimon della Bagozza


Publiziert von andrea62 , 13. Juli 2011 um 14:10. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:10 Juli 2011
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:30
Aufstieg: 830 m
Abstieg: 830 m
Strecke:Cimalbosco - Campelli - Passo Ortica - Vetta Cimon
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Raggiungere Schilpario in Val di Scalve (BG). Proseguire per il Passo del Vivione superando l'ingresso delle miniere presso la località "I Fondi" e alcuni tornanti. Parcheggiare alla località "Cimalbosco", dove sorgono un ristoro e il rifugio Cimon Bagozza.
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Cimon della Bagozza
Kartennummer:Kompass 94 , Ingenia "Valle di Scalve"

Per una serie di decisioni azzeccate saliamo il Cimon della Bagozza. La giornata in montagna è calda ma incerta quindi evitiamo mete in quota, l‘inizio del sentiero per il Pizzo Camino, quello alternativo alla pista da sci, non è segnato e non vogliamo perdere tempo. E fortunatamente abbiamo anticipato la partenza perché oggi al piano dei Campelli ci sono i cori e di conseguenza molte auto che salgono. Inoltre mi è stato fatto notare che dopo Schilpario stavo parcheggiando troppo in basso. 
Parcheggiato faticosamente in località Cimalbosco (1580 m), vicino al rifugio Cimon Bagozza, ci avviamo per la sterrata che lascia la strada asfaltata del Passo del Vivione e si dirige a est verso il Passo Campelli. Dopo alcuni minuti abbiamo ben visibile sulla nostra destra sia la sagoma rocciosa del Cimon della Bagozza sia il ghiaione che dovremo salire per aggirarla. IL Cimon è una montagna molto diversa sui versanti nord e sud: il primo è una bella lama rocciosa, il secondo è terreno erboso con rocce calcaree affioranti. Lasciata sulla sinistra la Malga Campelli bassa e raggiunto il pianoro appena più sopra, di fronte alla statua della “Madonna dei Campelli” (collocata su un grosso masso) e perpendicolare alla sterrata, inizia verso destra una pista erbosa nei prati che presto diventa un sentiero numerato all’inizio col 417. A saliscendi il sentiero passa di fianco ad un laghetto, poi risale una morena e raggiunge l’inizio del ghiaione. Questo si sale a svolte, abbastanza ripido, su traccia di solito visibile e marcata da qualche segno rosso dove essa è meno evidente. E' meglio stare attenti a non smuovere sassi. Verso l’uscita del ghiaione si entra in una piccola gola rocciosa che si sale lungo il sentierino terroso o sulle roccette laterali per sbucare al passo dell'Ortica (o delle Ortiche, 2290 m) . Da qui verso destra si segue il sentiero che cambia bruscamente versante portandosi su quello Sud. Come detto si fa strada su erba e rocce affioranti conducendo con strette curve in vetta dove sorge una grande croce. Se siete attenti e fortunati potete vedere le stelle alpine.
In cima abbiamo la sorpresa di trovare escursionisti incontrati a fine aprile sul Pizzo di Gino. Dopo gli spontanei convenevoli, mi gusto una superlativa torta salata alle verdure e faccio onore anche ai muffins, ricambiando solo parzialmente con due fette di bresaola. Io guardo con interesse la cimetta con ometto distante pochi metri e che sospetto essere più alta. Raggiuntala in due minuti è ora evidente che la cima con la croce è la maggiore.
In discesa il divertimento è il ghiaione. Nella parte altra prevale un sentiero in parte terroso su cui è facile scivolare e infatti registro alcuni miei tentativi di caduta. La parte bassa invece è interamente ghiaiosa e accidenti se sono impedito a scenderla! Eppure mi ricordo che sulle Dolomiti ne ho scesi di ghiaioni così … ma avevo vent’anni. Poi rompo gli indugi a vado giù a passi rapidi e pazienza se smuovo i sassi che tanto si fermano subito. L’ultima parte della discesa non aggiunge nulla alla gita e l’orario di partenza dal parcheggio è veramente anticipato rispetto a tante altre volte ma neanche così riusciamo del tutto ad evitare i rallentamenti da traffico.                    
Siparietto a Pontida, dove ci fermiamo per un gelato. Qui hanno anche il gusto “Padania” che sarebbe latte variegato con menta ispirato alla rosa camuna verde in campo bianco. Di prendere un altro gusto per me oggi non se ne parla, solo lo chiamerò “latte-menta” perché dire “Padania” mi imbarazza. Squisito. 

Tourengänger: andrea62
Communities: Hikr in italiano


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Geodaten
 6750.gpx Salita al Cimon della Bagozza dall'omonimo rifugio

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