Rifugio Pialeral, Grigna Settentrionale
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Con il passare del tempo il mio bimbo cresce e finamente posso cominciare a "svezzarlo" con la montagna. Tre settimane fa ero tornato con la famiglia in Val Biandino e questa volta ho scelto il rifugio Antonietta al Pialeral.
Partiamo da casa abbastanza tardi, verso le 9:30 ma incredibilmente nonostante sia il primo Maggio, non c'è traffico manco sulla SS36 a Monza ed infatti arriviamo a Ballabio dopo un'oretta scarsa. Prima del Colle di Balisio svoltiamo a sinistra e raggiungiamo la Cappella del Sacro Cuore dove lasciamo l'auto.
Il sentiero si snoda tra pascoli, boschi di noccioli, campi di fiori... l'atmosfera è bella, rilassata e la moglie avanza decisa (è fuori forma e la sto rimettendo in riga eheheh). Nello zaino, il bimbo se la gode, guarda, annusa, indica, chiama i cani degli altri escursionisti che incrociamo.
Nel giro di un'oretta e mezza, con le dovute soste, le foto e i tutto il resto, arriviamo all' Alpe Cova e poi al rifugio Pialera dove c'è un sacco di gente che pranza fuori. Dai report sapevo che era rinomato per la cucina e mi sono fatto tentare. Mentre la moglie è dentro che ordina, esco a fare qualche foto, ad ammirare il Grignone quasi completamente pelato dalla neve, i Comolli e la croce di vetta con rifugio Brioschi.
Tempo dieci minuti e la polenta col brasato è in tavola, mentre il figlioletto divora letteralmente una fantastica zuppa di cereali. Concludiamo con una bella fetta di torta delle Grigne :)
Mentre scendiamo mi guardo attorno e cerco di capire perchè, per un sacco di anni, non ho mai bazzicato in zona. Le montagne sono fantastiche, ho un sacco di itinerari da fare e più vado più cose scopro di non aver visto. Insomma, direi che gli stimoli per tornare sul lecchese ci sono. Anche Michelino è d'accordo :)
Alla prossima!
Partiamo da casa abbastanza tardi, verso le 9:30 ma incredibilmente nonostante sia il primo Maggio, non c'è traffico manco sulla SS36 a Monza ed infatti arriviamo a Ballabio dopo un'oretta scarsa. Prima del Colle di Balisio svoltiamo a sinistra e raggiungiamo la Cappella del Sacro Cuore dove lasciamo l'auto.
Il sentiero si snoda tra pascoli, boschi di noccioli, campi di fiori... l'atmosfera è bella, rilassata e la moglie avanza decisa (è fuori forma e la sto rimettendo in riga eheheh). Nello zaino, il bimbo se la gode, guarda, annusa, indica, chiama i cani degli altri escursionisti che incrociamo.
Nel giro di un'oretta e mezza, con le dovute soste, le foto e i tutto il resto, arriviamo all' Alpe Cova e poi al rifugio Pialera dove c'è un sacco di gente che pranza fuori. Dai report sapevo che era rinomato per la cucina e mi sono fatto tentare. Mentre la moglie è dentro che ordina, esco a fare qualche foto, ad ammirare il Grignone quasi completamente pelato dalla neve, i Comolli e la croce di vetta con rifugio Brioschi.
Tempo dieci minuti e la polenta col brasato è in tavola, mentre il figlioletto divora letteralmente una fantastica zuppa di cereali. Concludiamo con una bella fetta di torta delle Grigne :)
Mentre scendiamo mi guardo attorno e cerco di capire perchè, per un sacco di anni, non ho mai bazzicato in zona. Le montagne sono fantastiche, ho un sacco di itinerari da fare e più vado più cose scopro di non aver visto. Insomma, direi che gli stimoli per tornare sul lecchese ci sono. Anche Michelino è d'accordo :)
Alla prossima!
Tourengänger:
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