Capanna CAS Corno Gries Q2338 (con ciaspole)
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Val Bedretto, grazie per un’ altra ciaspolata da ricordare
Alta pressione uguale bel tempo e stabile, il weekend promette bene …
Siamo in quattro oggi, tutti armati di ciaspole a cercare un po’ di neve “giusta” da battere.
Leggo le ultime escursioni, e trovo spesso T2/T3 quindi niente ciaspole, al più ramponi.
Come alcuni di voi, abbiamo acquistato il bel libro di Roger Welti “Ticino e Mesolcina, 6° proposte di itinerari al Sud delle Alpi – Escursioni con racchette” (CAS, edizioni Salviani), cercando disperatamente idee nuove per racchettare.
Decidiamo, dopo la solita consultazione all’ ora di colazione al bar, per la Val Bedretto, lasciando aperta la destinazione.
Alle 8:20 di una bella domenica siamo all’ Acqua, parcheggio già al gran completo, sembra di essere al supermercato il sabato pomeriggio, che faccio prendo l’ euro per il carrello?
Partiamo male, odio la confusione … troviamo posto, alla meglio, in fila contro il muro, e ci prepariamo. Mi guardo attorno, decine di sci-alpinisti partono con gli sci in spalla, quasi tutti verso la capanna Piansecco e oltre, alcuni verso il passo di S.Giacomo …
Che bello siamo gli unici (e tra i pochi con ciaspole) che salgono lungo la strada verso la Novena.
Il disagio iniziale passa subito, immergendoci nel silenzio della vallata, il tepore del mattino (+3° è primavera). Il terreno è molto battuto, ma al primo tornante, attorno ai 1800mt, calziamo le ciaspole, in qualche tratto si sprofonda e poi Paolo è contento (è un ciaspola-dipendente).
Ora procediamo sempre tranquilli salendo fino all’ Alpe Cruina, sul rettilineo che la precede la vista si apre verso la capanna Corno Gries, che svetta nella valle del Corno, il passo della Novena, la pala rocciosa della Scaglia di Corno.
Al tornante sopra l’ Alpe Cruina (2010mt) c’e’ il bivio per la capanna, noi proseguiamo ancora un poco, cercando … di decidere.
Tre le opzioni/idee:
- La capanna Corno Gries (vista in una recente escursione di Beppe, Ivan, Roberto, neve sicura e rischi minimi)
-
Salire al tornante sinistrorso a quota 2100 e deviare in costa (e poi salire) verso il lago delle Pigne (questa invece l’ho presa da una escursione di
siso del 2009), che si trova anche nel libro citato sopra, ma in senso inverso
- Salire al passo della Novena seguendo la strada oppure ?
Mi piacerebbe tanto salire al passo (quello stradale), ma ho letto che d’inverno la parte alta dei tornanti è ad alto rischio valanghe, si parla di un sentiero invernale, ma non ho trovato nessuna spiegazione ( a proposito, chiedo aiuto agli amici di HiKr, chi ne sa qualcosa … ).
Anche il giro verso il lago delle Pigne, passando da Cave delle Pigne a 2361mt è interessante, ma quel lato della Val Bedretto in una giornata calda come si prospetta, non mi dà fiducia, e le tante piccole slavine che vedremo al ritorno (e che non c’erano alla mattina), mi dicono che … non è stata una cattiva scelta.
Quindi Capanna Corno Gries, che vista nel bianco immacolato, svettare verso un cielo così terso … ha un fascino quasi magnetico.
Se fino ai 2010mt, abbiamo percorso per ben 4,6km tranquillamente la strada, ora le cose si fanno più serie, è verso che la capanna si vede, ma è 330mt di dislivello e 1,4km circa distante da noi, le traccie sono deboli, cancellate dal vento che a volte soffia fastidioso.
Seguiamo quello che sembra un passaggio di sci, fino al primo pilone della funivia per i materiali, poi passiamo sul lato opposto della valle, seguendo a grandi linee il percorso estivo. Ogni tanto spunta la parte finale verniciata bianco-rosso delle paline segnavia.
Raggiungiamo località Corno, con una baita, e sul lato opposto i resti di una recente slavina.
Le traccie svaniscono e Paolo batte la pista per tutti, io fanalino di coda. E’ dura, il mio fiato è messo a dura prova. C’e’ una ripida cresta da salire, gli altri fanno una gran fatica, vedo Angelo piantare i bastoncini per aiutarsi ma si infilano tutti nella neve, Gimmy e Paolo si aiutano con le mani, io riprendo la cresta più in basso evitando gli ultimi metri verticali.
Chiariamo subito, non ci sono pericoli oggettivi, seguendo il sentiero estivo, e eventuali tracce, non ci sono tratti esposti o pericoli, solo alcuni bei pezzi ripidi.
Dalla crestina appena salita, la vista della capanna è nascosta, ma sappiamo che manca ancora poco.
Ultimi sforzi e alle 12:05 raggiungo i miei amici sul terrazzo della capanna.
Già la capanna è bella, nella sua curiosa struttura, ma immersa nel bianco e nel blu, e con questo spettacolo attorno, beh non ci sono parole …
Sbirciamo il primo piano (locale refettorio) che come il secondo piano sono chiusi in inverno. E’ aperto invece un accogliente locale invernale al piano terra, chiuso da ben tre porte.
Ci accomodiamo all’ interno, siamo soli, e curiosiamo il locale cucina-dormitorio con 9 letti, la stufa è ancora tiepida, dal libro scopriamo che ci hanno soggiornato il giorno prima.
Pranziamo velocemente, puliamo ed usciamo.
Dalla terrazza la vista è impagabile, poi anche verso il passo del Corno, tutto immacolato.
Un giro attorno alla capanna per vederla un po’ da ogni angolazione, ancora attimi a godersi questa dose di pace e tranquillità.
Poi prendiamo la via del ritorno, come al solito il fanalino diventa fendinebbia, e mi trovo con Paolo a sconfinare nella neve fresca cercando il divertimento puro.
Vicino alla crestina ripida incrociamo un gruppo di ciaspolatori che salgono e due sci-alpinisti, scambiato quattro chiacchere.
Poi via a scendere, bello tutto molto bello. Qualche scivolone senza alcuna conseguenza è motivo di risate e scherzi, è il bello di stare con gli amici, pronti ad aiutarti, se serve, quanto a scherzare.
Al bivio del tornante (sopra l’ Alpe Cruina), ci fermiamo per una piccola sosta, e per riguardare la lontana capanna, nessuno di noi lo dice, ma si capisce che ci siamo proprio divertiti, e che la scelta è stata ottimale.
Noiosa a dire il vero il resto della discesa, oltre 4Km sulla strada, tagliamo un tornante più per cambiare qualcosa. Unica cosa da segnalare un gran numero di piccole e medie slavine sul lato nord, non c’erano questa mattina, ma le temperature primaverili hanno creato le condizioni per scaricare.
Dopo meno di due ore dalla capanna, siamo alla vettura.
La mettiamo in archivio, tra quelle da ricordare, e sicuramente da ripetere ….
Il solito riassuntino:
Andata: 6,4 Km fino alla capanna (niente tagli ai tornanti e piccolo giretto sopra all’ Alpe Cruina per decidere dove andare), 3:30 di orologio.
Ritorno: 6,2 Km , 2 ore scarse di orologio, ma molte soste.
Dislivello : 720mt assoluto, 787mt relativo
Partecipanti : Giorgio giorgio59m, Paolo
brown, Gimmy
gimmy, ed Angelo
Molte altre foto, tracce, diario, sul nostro sito
www.girovagando.net escursione 84
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