Monte Lema 1621 m
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"IMPUTATO SI ALZI , E VENGA DAVANTI ALLA CORTE!"
"SI, VOSTRO ONORE".
"HA QUALCOSA DA DIRE IN CONCLUSIONE DI QUESTO PROVVEDIMENTO?".
"SI, GIURO CHE QUESTA E' L'ULTIMA RELAZIONE DEL LEMA CHE INSERISCO SU HIKR, GIURO DI NON FAR PIU' FOTO E DI NON TEDIARE PIU' GLI UTENTI DI QUESTO SITO CON LE MIE ADULAZIONI NEI CONFRONTI DELLE MONTAGNE DI CASA!!!".
"VA BENE, PUO' ANDARE!!"............
......Visto che ormai il "nostro" LEMA" è sulla bocca di tutti dopo l'articolo della rivista del Cai di questo mese,
i componenti della Gang del Bosco ed Io, abbiamo deciso di comune accordo di rendere noto a tutto il mondo questo nostro angolo di paradiso terreno.
E sebbene abbiamo cercato in passato ed in tutte le maniere possibili di tenerlo nascosto, alla stregua di vecchi carbonari apolidi ed anarchici, purtroppo la sua notorietà, spinta dalla sua bellezza, ha travalicato i confini lasciandoci custodi impotenti ed inermi verso la sua probabile futura frequentazione massificata........
Confidiamo, qualora aveste intenzione di visitare questa montagna, di avvicinarla con senso di rispetto, e vera ammirazione, senza soprattutto lasciare dietro di voi tracce del vostro passaggio.......grazie!!!.
IL LEMA
Talvolta, quando il mio sguardo cerca i confini dell’orizzonte, molte volte incontra la sagoma allungata di una montagna.
Essa sovrasta il mio rifugio domestico e la mia vista è irrimediabilmente legata ai cambiamenti del suo profilo nello scorrere e mutare del tempo.
Difficilmente la ignoro, poiché, come si fa ad ignorare la montagna che mi ha visto passare centinaia di volte sopra il suo territorio a fil di cielo?
Sarebbe uno sgarbo che la mia coscienza non potrebbe sopportare, non riuscirebbe a redimere, così la guardo, le faccio un cenno, e ritorno coi piedi per terra......
Sulle sue braccia che si perdono nei boschi, ho trascorso molte ore, ho scalciato i suoi sassi, piegato con le ruote gli steli leggeri dell’erba, tracciato scie nevose su tutti i versanti che la coprono.
L’ho salita con la calma dei saggi del tempo, l’ho fatta mia sperperando molti dei miei battiti cardiaci, per una voglia di ascensione mai sazia.
L’ho discesa con riflessione, per poter dar libero sfogo ai pensieri, l’ho lasciata lasciandomi sopraffare dalla forza di gravità, cercando di vincere le sue trappole nascoste sotto le foglie autunnali.
Il Lema è la “mia” montagna, ma non nel senso possessivo del termine.
Il Lema è un’entità a sé stante, vive e pulsa perché riesce ad assorbire i sentimenti e le emozioni di chi l’incontra.
E non ci è voluto molto tempo per capire che questo scoglio, che per molti è solo una vetta da conquistare, rappresenta invece per me, in un certo senso, la metafora della mia vita…….
Il Lema Possiede l’ambivalenza, la divaricazione dei suoi confini, il non saper scegliere, il non sapere da che parte protendersi.
Unisce la bellezza del suo nome al contraltare del suo anagramma così negativo ed insostenibile.
LEMA….MALE….Sono semplicemente le facce della stessa medaglia stampate in maniera indelebile sulle nostre anime.
Convivono sopra di essa le contraddizioni del nostro essere uomini nel battito di ciglia dell’esistenza terrena: la natura come principale testimone della spiritualità, e la prevaricazione degli uomini che si sentono paladini nel manifestare prepotentemente la loro presunta ereditarietà divina.
Sopraffatta ingiustamente dalla sacralità e tappezzata ignobilmente dalla tecnologia.
Nella sua modesta altezza trae il fiero piglio di chi è consapevole della sua unitarietà e la elargisce sempre, anche quando le nebbie e le nuvole assorbono la vista totale.
La sua posizione è uno sguardo sulle alpi, un saluto verso le pianure e un arrivederci sulle colline sottostanti.
Le sue ondulazioni portano dolcemente a valle e trascinano i nostri desideri giù, fino a toccare le acque del lago.
Ed Io lo sempre sentita vicino a me……
La mia inquietudine vitale le appartiene e molte volte solitario vicino a Lei, le ho chiesto di darmi un segnale, un respiro rivelatore.
Il suo silenzio è stata la prova della mia fragilità e nel medesimo tempo della forza del mio spirito libero e sincero che non riesce ancora ad accettare il destino che l'aspetta.........
Questo itinerario parte da Dumenza, passa da Trezzino, sale tutta la val Cortesel fino al magnifico alpeggio di Pra Fontana, riprende la bella faggeta verso l'Alpe Di Dumenza, e sbuca fuori dalla vegetazione sotto la cima Moncucco.Da qui sulla dorsale panoramica si raggiunge in breve la cima.
My 3th october training: (MARCO...HURRY UP, TODAY WE'LL HAVE MY PARENTS AT DINNER!!!))
Disl: 1200 m
Distance: 11 km
Climb: 1,30 h
total: 2,15 h
weight: before 62 kg .......after 61 kg
WELL I'VE BEEN TO THE MOUNTAINS AND I'VE BEEN IN THE WIND
I'VE BEEN IN AND OUT OF HAPPINESS
I HAVE DINED WITH KINGS, I'VE BEEN OFFERED WINGS
AND I'VE NEVER BEEN TOO IMPRESSED
(B.Dylan)
"SI, VOSTRO ONORE".
"HA QUALCOSA DA DIRE IN CONCLUSIONE DI QUESTO PROVVEDIMENTO?".
"SI, GIURO CHE QUESTA E' L'ULTIMA RELAZIONE DEL LEMA CHE INSERISCO SU HIKR, GIURO DI NON FAR PIU' FOTO E DI NON TEDIARE PIU' GLI UTENTI DI QUESTO SITO CON LE MIE ADULAZIONI NEI CONFRONTI DELLE MONTAGNE DI CASA!!!".
"VA BENE, PUO' ANDARE!!"............
......Visto che ormai il "nostro" LEMA" è sulla bocca di tutti dopo l'articolo della rivista del Cai di questo mese,
i componenti della Gang del Bosco ed Io, abbiamo deciso di comune accordo di rendere noto a tutto il mondo questo nostro angolo di paradiso terreno.
E sebbene abbiamo cercato in passato ed in tutte le maniere possibili di tenerlo nascosto, alla stregua di vecchi carbonari apolidi ed anarchici, purtroppo la sua notorietà, spinta dalla sua bellezza, ha travalicato i confini lasciandoci custodi impotenti ed inermi verso la sua probabile futura frequentazione massificata........
Confidiamo, qualora aveste intenzione di visitare questa montagna, di avvicinarla con senso di rispetto, e vera ammirazione, senza soprattutto lasciare dietro di voi tracce del vostro passaggio.......grazie!!!.
IL LEMA
Talvolta, quando il mio sguardo cerca i confini dell’orizzonte, molte volte incontra la sagoma allungata di una montagna.
Essa sovrasta il mio rifugio domestico e la mia vista è irrimediabilmente legata ai cambiamenti del suo profilo nello scorrere e mutare del tempo.
Difficilmente la ignoro, poiché, come si fa ad ignorare la montagna che mi ha visto passare centinaia di volte sopra il suo territorio a fil di cielo?
Sarebbe uno sgarbo che la mia coscienza non potrebbe sopportare, non riuscirebbe a redimere, così la guardo, le faccio un cenno, e ritorno coi piedi per terra......
Sulle sue braccia che si perdono nei boschi, ho trascorso molte ore, ho scalciato i suoi sassi, piegato con le ruote gli steli leggeri dell’erba, tracciato scie nevose su tutti i versanti che la coprono.
L’ho salita con la calma dei saggi del tempo, l’ho fatta mia sperperando molti dei miei battiti cardiaci, per una voglia di ascensione mai sazia.
L’ho discesa con riflessione, per poter dar libero sfogo ai pensieri, l’ho lasciata lasciandomi sopraffare dalla forza di gravità, cercando di vincere le sue trappole nascoste sotto le foglie autunnali.
Il Lema è la “mia” montagna, ma non nel senso possessivo del termine.
Il Lema è un’entità a sé stante, vive e pulsa perché riesce ad assorbire i sentimenti e le emozioni di chi l’incontra.
E non ci è voluto molto tempo per capire che questo scoglio, che per molti è solo una vetta da conquistare, rappresenta invece per me, in un certo senso, la metafora della mia vita…….
Il Lema Possiede l’ambivalenza, la divaricazione dei suoi confini, il non saper scegliere, il non sapere da che parte protendersi.
Unisce la bellezza del suo nome al contraltare del suo anagramma così negativo ed insostenibile.
LEMA….MALE….Sono semplicemente le facce della stessa medaglia stampate in maniera indelebile sulle nostre anime.
Convivono sopra di essa le contraddizioni del nostro essere uomini nel battito di ciglia dell’esistenza terrena: la natura come principale testimone della spiritualità, e la prevaricazione degli uomini che si sentono paladini nel manifestare prepotentemente la loro presunta ereditarietà divina.
Sopraffatta ingiustamente dalla sacralità e tappezzata ignobilmente dalla tecnologia.
Nella sua modesta altezza trae il fiero piglio di chi è consapevole della sua unitarietà e la elargisce sempre, anche quando le nebbie e le nuvole assorbono la vista totale.
La sua posizione è uno sguardo sulle alpi, un saluto verso le pianure e un arrivederci sulle colline sottostanti.
Le sue ondulazioni portano dolcemente a valle e trascinano i nostri desideri giù, fino a toccare le acque del lago.
Ed Io lo sempre sentita vicino a me……
La mia inquietudine vitale le appartiene e molte volte solitario vicino a Lei, le ho chiesto di darmi un segnale, un respiro rivelatore.
Il suo silenzio è stata la prova della mia fragilità e nel medesimo tempo della forza del mio spirito libero e sincero che non riesce ancora ad accettare il destino che l'aspetta.........
Questo itinerario parte da Dumenza, passa da Trezzino, sale tutta la val Cortesel fino al magnifico alpeggio di Pra Fontana, riprende la bella faggeta verso l'Alpe Di Dumenza, e sbuca fuori dalla vegetazione sotto la cima Moncucco.Da qui sulla dorsale panoramica si raggiunge in breve la cima.
My 3th october training: (MARCO...HURRY UP, TODAY WE'LL HAVE MY PARENTS AT DINNER!!!))
Disl: 1200 m
Distance: 11 km
Climb: 1,30 h
total: 2,15 h
weight: before 62 kg .......after 61 kg
WELL I'VE BEEN TO THE MOUNTAINS AND I'VE BEEN IN THE WIND
I'VE BEEN IN AND OUT OF HAPPINESS
I HAVE DINED WITH KINGS, I'VE BEEN OFFERED WINGS
AND I'VE NEVER BEEN TOO IMPRESSED
(B.Dylan)
Tourengänger:
skiboy1969

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Kommentare (14)