Monte Cistella
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Il Monte Cistella si eleva a quota 2880 in Val d'Ossola ed occupa una posizione altamente panoramica sulla valle, sulla Pianura Padana, sulle montagne circostanti (compresa la catena del Monte Rosa) e, infine, sul Passo del Sempione, la valle del Rodano e la Binntall.
Lasciata l'auto a Foppiano, attraversiamo un ponte su un torrente e costeggiamo un ampio pascolo. Ben presto il sentiero (sempre evidente), comincia a salire e raggiunge alcuni alpeggi. All'Alpe Gaiola conviene fare rifornimento d'acqua, poichè più avanti non se ne troverà.
Dopo l'Alpe il sentiero esce definitivamente scoperto e si inerpica sul versante SE della montagna, lasciando respiro solo in occasione de qualche raro traverso.
Giungiamo quindi alla bocchetta di Balmafredda dove il panorama si fa maestoso sul Monte Leone.
Dopo aver preso fiato, voltiamo a destra e ci inerpichiamo sulla cresta che non dà respiro, sino a prendere la Costetta, un tratto piuttosto esposto ma assicurato da una sbarra di ferro.
Al termine della Costetta (30metri), si esce sul piano di Cistella Basso (q 2535) e lo si attraversa in piano dentro un ambiente impressionante per conformazione del territorio ed assoluto silenzio che vi regna.
Un salto roccioso agilmente superabile ci porta al Piano di Cistella Alto, dove, grazie a ometti e segnavia troviamo la strada per l'ultimo canalone di rocce instabili che conducono al Rifugio Leoni (q. 2850).
Al rifugio si trova tutto ciò che occorre per riprendersi dalle fatiche dell'ascensione.
E' una buona norma lasciare un'offerta per il mantenimento di questo bene prezioso. Qui si trova anche il libro di vetta del Cistella, posto trenta metri più in alto e raggiungibile con percorso libero e paretina da superare con i quattro appoggi, senza pericolo.
Il panorama dal Cistella è impressionante e perciò indescrivibile: provare per credere.
Una volta tornati al rifugio si può decidere di conquistare le due vette adiacenti, Pizzo Diei (q. 2926) e Corno Cistella (q. 2700 circa). Noi abbiamo rinunciato perchè scendeva la nebbia e cominciava a nevicare.
L'unico vero pericolo rimane infatti la nebbia che può rendere i piani di Cistella alto e basso un vero labirinto da cui è difficile uscire, anche per la presenza di spaccature sul terreno.
Lasciata l'auto a Foppiano, attraversiamo un ponte su un torrente e costeggiamo un ampio pascolo. Ben presto il sentiero (sempre evidente), comincia a salire e raggiunge alcuni alpeggi. All'Alpe Gaiola conviene fare rifornimento d'acqua, poichè più avanti non se ne troverà.
Dopo l'Alpe il sentiero esce definitivamente scoperto e si inerpica sul versante SE della montagna, lasciando respiro solo in occasione de qualche raro traverso.
Giungiamo quindi alla bocchetta di Balmafredda dove il panorama si fa maestoso sul Monte Leone.
Dopo aver preso fiato, voltiamo a destra e ci inerpichiamo sulla cresta che non dà respiro, sino a prendere la Costetta, un tratto piuttosto esposto ma assicurato da una sbarra di ferro.
Al termine della Costetta (30metri), si esce sul piano di Cistella Basso (q 2535) e lo si attraversa in piano dentro un ambiente impressionante per conformazione del territorio ed assoluto silenzio che vi regna.
Un salto roccioso agilmente superabile ci porta al Piano di Cistella Alto, dove, grazie a ometti e segnavia troviamo la strada per l'ultimo canalone di rocce instabili che conducono al Rifugio Leoni (q. 2850).
Al rifugio si trova tutto ciò che occorre per riprendersi dalle fatiche dell'ascensione.
E' una buona norma lasciare un'offerta per il mantenimento di questo bene prezioso. Qui si trova anche il libro di vetta del Cistella, posto trenta metri più in alto e raggiungibile con percorso libero e paretina da superare con i quattro appoggi, senza pericolo.
Il panorama dal Cistella è impressionante e perciò indescrivibile: provare per credere.
Una volta tornati al rifugio si può decidere di conquistare le due vette adiacenti, Pizzo Diei (q. 2926) e Corno Cistella (q. 2700 circa). Noi abbiamo rinunciato perchè scendeva la nebbia e cominciava a nevicare.
L'unico vero pericolo rimane infatti la nebbia che può rendere i piani di Cistella alto e basso un vero labirinto da cui è difficile uscire, anche per la presenza di spaccature sul terreno.
Tourengänger:
rochi

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