Monte Bregagno (2107 m)
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Escursione sulla panoramica dorsale tra la Val Cavargna e il Lago di Como, caratterizzata da una persistente nebbia, in barba alle previsioni meteo.
Inizio dell’escursione: ore 8:00
Fine dell’escursione: ore 14:30
Temperatura alla partenza: 12°C
Temperatura al rientro: 21°C
Già, la dorsale che porta al Bregagno è panoramicissima, con vedute sul Lago di Como, posto 2000 m più in basso. Tuttavia, per il secondo anno consecutivo, ci imbattiamo in una giornata poco favorevole: nebbia, umidità accentuata e addirittura freddo dal Bregagnino in su.
Raggiunto l’abitato di Menaggio, seguiamo l’indicazione per Plesio, la località con le fonti dell’acqua minerale “Chiarella”. Quest’acqua oligominerale scaturisce dalla viva roccia del massiccio dolomitico del Monte Grona.
Da Plesio proseguiamo verso la frazione Breglia, dalla quale una stradina con segnavia “Rifugio Menaggio” ci permette di raggiungere i Monti di Breglia e, più avanti, su una carrareccia sterrata, una piazzola adibita a posteggio (1085 m). Gli ultimi due chilometri di strada sono in pessimo stato: buche, pietre, dossi. Meglio evitare di percorrerli con un’auto avente il telaio basso.
Partiamo alle 8:00 seguendo un sentiero con contrassegni bianco-rossi, che si inerpica sul ripidissimo versante in direzione della chiesetta di Sant’Amate (1623 m). Grazie alle “trenate” di Daniele, raggiungiamo la cresta in circa 1 h.
La nebbia ci nega la visione ad oltre 5 m di distanza: altro che panorama mozzafiato! Il fiato è mozzato, semmai, dall’erta che abbiamo superato di buona lena.
Dalla sella dove è posta la chiesetta, proseguiamo in direzione nord lungo il facile Costone del Bregagno. Breve pausa al Bregagnino (1905 m), veloce discesa fino a quota 1883 e proseguimento sulla più impegnativa erta finale fino alla vetta.
Una croce con un basamento di mattoni rossi caratterizza questa cima.
Firmiamo il libro di vetta, insufficientemente protetto da un paio di sacchetti di plastica.
La nebbia e il freddo ci inducono a ripartire quasi subito.

Elleboro o Rosa di Natale
Purtroppo, la fretta di scendere e la mancanza di concentrazione ci spingono a compiere un errore di itinerario, ben evidenziato dal tracciato GPS.
Inconsapevolmente ci dirigiamo verso l’Alpe Palù. A quota 1920 ci rendiamo conto dello sbaglio. Decidiamo allora di risalire verso la cima del Bregagno. Dopo altri 100 m di faticosa risalita incontriamo provvidenzialmente tre “locals” che ci danno le giuste indicazioni per trovare la retta via, eludendo il disagio creato dalla nebbia.
Durante la discesa incrociamo numerosi escursionisti che questa mattina hanno dormito almeno due ore più di noi …
Non saranno comunque più fortunati: la nebbia persisterà fino al tardo pomeriggio.
Da Sant’Amate scendiamo in direzione del Rifugio Menaggio (1373 m), dove ci concediamo un piatto caldo, una birra, un caffè e un genepì della casa. Tutto buono, con servizio celere. Peccato per la presenza in sala di un gruppo esageratamente rumoroso: risate e chiacchiere che sembravano piuttosto delle urla. Pur condividendo l’allegria spinta dalla convivialità e da un bicchiere di vino, non mi era mai capitato in un rifugio di pranzare con un trambusto simile: allucinante!
L’escursione al Monte Bregagno, pur non ponendo problemi tecnici, non è una passeggiatina per tutta la famiglia: il dislivello supera i mille metri!
Particolare prudenza richiedono in questa zona le gite in inverno. Sui ripidi pendii sotto la chiesetta di Sant’Amate, in febbraio, un’escursionista è deceduta dopo essere stata travolta da una slavina.
Tempo di salita: 2:40 h
Tempo totale: 6:30 h
Tempi parziali
Parcheggio (1085 m) – Sant’Amate (1623 m): 1 h
Sant’Amate (1623 m) – Bregagnino (1905 m): 40 min
Bregagnino (1905 m) – Monte Bregagno (2107 m): 40 min
Dislivello teorico: 1022 m
Difficoltà: T2+
Sviluppo complessivo: 13,1 km
Libro di vetta: sì
Partecipanti: Daniele e siso

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