Bivacco Casina Serodoli (m 2370), anello da Piana di Nambino


Publiziert von Alberto C. , 24. April 2025 um 20:52.

Region: Welt » Italien » Trentino-Südtirol
Tour Datum: 4 April 2025
Ski Schwierigkeit: WS+
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 915 m
Abstieg: 915 m
Strecke:km 11,4 - percorso ad anello.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Madonna di Campiglio è raggiungibile da Brescia Est (uscita diretta sulla A4 oppure, utilizzando la A35: uscita a Travagliato Est, quindi seguire la tangenziale su di Brescia fino a portarsi a Brescia Est). Quindi si prosegue sulla SS45bis in direzione di Trento/Salò, per poi continuare sulla SP116. Si costeggia il Lago d'Idro, si transita Tione, Pinzolo e si giunge a Madonna di Campiglio. La si attraversa e al termine del tratto in galleria, si svolta a sinistra sulla Via Nambino (indicazioni per Lago di Nambino), percorrendola fino a giungere al parcheggio.

     Questa volta abbandoniamo i nostri abituali settori e ci spostiamo più a Est, in Trentino, a Madonna di Campiglio, al cospetto delle Dolomiti di Brenta. Ma, per questa prima escursione, le Dolomiti le ammireremo dal versante opposto, quello dominato dai gruppi dell’Adamello e dalle Presanella.
     L’occasione ci è data dalla nostra adesione alla prima edizione de “Serodoli & Friends”: un ritrovo di scialpinismo, con accompagnamento di guide alpine, per scoprire un lato inedito e, per la maggioranza, sconosciuto di Madonna di Campiglio, alternativo alle rinomate piste da discesa.   
      L’escursione, ad anello, al bivacco Casina Serodoli (m 2370) non presenta particolari difficoltà tecniche, ma è piuttosto lunga e complessa nell’orientamento. Può essere prolungata fino a raggiungere la cima del Monte Serodoli (m 2706).




 
LOCALITA' DI PARTENZA. Madonna di Campiglio: Piana di Nambino (m 1632).
 
ATTREZZATURA.  
          Quella standard da scialpinismo. Non dimenticarsi dei dispositivi di sicurezza: ARTVA, pala e sonda, che, per altro, sono obbligatori in caso di pericolo valanghe. Meglio mettere nello zaino anche i rampanti; potrebbero tornare utili nella parte alta.
 
DIFFICOLTÀ.    
     PD+ (MS/BS, secondo la classificazione CAI). L’itinerario di salita non presenta particolari difficolta; qualche tratto ripido, necessita di inversioni. Non presenta tratti in esposizione.
     Il primo tratto, in salita, del percorso di ritorno è piuttosto ripido e più esposto; potrebbe causare qualche difficolta in caso di neve dura o ghiacciata. La discesa, pur svolgendosi su pendii con pendenza contenuta, presenta qualche passaggio obbligato. Si attraversano diversi canali e bisogna fare attenzione a non infilarsi in qualche canale sbagliato.  Il tratto nel bosco sopra il rifugio richiede l’esecuzione di curve strette (slalom fra gli alberi).
 
QUOTA MASSIMA:  m 2520, oltre il bivacco, lungo il pendio NE del Monte Serodoli.
 
QUOTA MINIMA:  m 1623, alla Piana di Nambino.
 
SVILUPPO:  km 11,4.
 
TEMPO EFFETTIVO DI MARCIA: ore 5:00.         
 
TEMPI PARZIALI:
     
da Piana di Nambino a Lago Nero: ore 2:20
da Lago Nero a bivacco Casina Serodoli: 35 minuti
da bivacco Casina Serodoli a Quota 2520: 35 minuti
da Quota 2520 a Lago Lambin: 15 minuti
da Lago Lambin a Rifugio Lago di Nambino: 40 minuti
da Rifugio Lago di Nambino a Piana di Nambino: 35 minuti.
 
TEMPO DI ANDATA:  ore 2:55;
TEMPO DI RITORNO:  ore 2:05.     
 

DESCRIZIONE PERCORSO.
     Dopo la registrazione dei partecipanti al ritrovo, un breve briefing con le guide alpine, in cui si suddividono i partecipanti (una quarantina) in gruppi e viene illustrato il programma della giornata, ci si avvia lungo il tracciato del sentiero per il Lago di Nambino. Lo si abbandona subito, per deviare sulla sinistra ed inoltrarci nel bosco, inizialmente in lieve pendenza, poi con pendi più accentuati, raggiungiamo un canalone (manufatto idraulico) percorso da un torrente, che attraversiamo per poi svoltare a sinistra, in direzione ovest, portandoci al limite del bosco con una ripida salita (necessarie diverse inversioni). Usciti in campo aperto (m 2025 circa) si presentano diverse alternative: il percorso tracciato per noi (sono state posizione delle bandierine azzurre ad indicarlo), con una brusca svolta in direzione Ovest, si infila in un valloncello che ci porta alla conca del Lago Nero (m 2245). Aggiriamo la piana lacustre sulla destra (del senso di marcia) per ingaggiare l’ultimo tratto di salita, raggiungendo la conca del Lago Serodoli e il sovrastante bivacco Casina Serodoli, recentemente ricostruito, (m 2370, e sono le 11:55).
     Alla Casina è stato organizzato un punto di ristoro con: tè, biscotti, succhi, cioccolato, ecc.). Mentre i più ardimentosi proseguono a spron battuto, verso la cima, noi tiriamo tardi onorando il lavoro dell’organizzazione: la Cima Serodoli sarà per la prossima volta, visto che alle 13:30 c’è l’appuntamento al Rifugio Lago di Nambino per il “momento conviviale” e la discesa è lunga.
     Comunque, la salita non è finita neppure per noi sfaticati; prima di iniziare la discesa, ci aspettano altri 150 metri circa di salita abbastanza erta, lungo la spalla nord del Monte Serodoli, per scavallare nel versante Sud-Est. Raggiunta quota 2520, togliamo le pelli, e scendiamo nella conca del Lago Lambin (m 2340, circa) che raggiungiamo attraverso ampi pendii con pendenze non eccessive, ma con un paio di passaggi obbligati per l’attraversamento di canali. Dal lago, per un breve tratto si sta sulla sinistra orografica del canalone percorso dall’emissario, per pori attraversalo e, raggiunta la sponda opposta, si scende lungo un ampio e aperto canalone fino a raggiungere il rado lariceto. Qui il pendio si fa più dolce per un tratto, per poi riprendere una pendenza più accentuata, man mano che la vegetazione, perdendo quota, infittisce. Raggiunta quota 1830, circa, si attraversa il canalone che scende dal Lago Lambin e, dopo un tratto di bosco fitto, arriviamo al Lago di Nambino, sulla riva del quale c’è il rifugio omonimo (m 1770).
      Dopo la lunga sosta per il piacevole “momento conviviale”, si riprende la discesa, preceduta da una breve tratto con gli sci in spalla. Dopo un traverso nel bosco con scarsa pendenza, si arriva ad un canalone che discendiamo, fino a riprendere il tracciato del sentiero che porta al rifugio dalla Piana di Nambino. Ancora pochi minuti di “passo spinta” su neve marcia, e siamo al parcheggio.
      
 
NEVE. 
     Rigelo notturno. Buona copertura fin dalla partenza. Neve molto variabile in base a quota ed esposizione. In alto generalmente trasformata compatta; in basso primaverile e bagnata.
 
METEO. 
     Magnifica e calda giornata primaverile. Cielo sereno. Vento assente. Temperature elevate: alla partenza 4°, al termine 14°.
 
COMPAGNI:  Andrea, Paolo e tutti quelli che hanno aderito al ritrovo.
 
 
Note sitografiche:
 

Tourengänger: Alberto C.


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