Laghi Azzurri del Suretta
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Questa escursione costituisce una variante di minor (pressochè nullo) richiamo rispetto alla classica salita al Bivacco Suretta che attira ogni giorno un pubblico decisamente abbondante [Un tempo, quando le quantità di neve non erano neppure paragonabili a quelle odierne, ai primi di maggio si teneva addirittura una sorta di "assalto al Suretta", con ogni mezzo (non motorizzato) possibile]. Eppure questa variante, pur con l'evidente carenza di una vera meta (quelle canoniche: cima, anticima, bivacco, rifugio...) ha il pregio di avvicinare la parete nord-occidentale dell'Inner Schwarzhorn (ultimo torrione occidentale del Piz Suretta o, secondo altre versioni, delle Cime Cadenti) con vedute impressionanti; la citazione dei Laghi Azzurri nel titolo della gita è puramente indicativa, per il fatto che ovviamente non si scorgono nemmeno sotto la copertura nevosa e che la quota raggiunta domina di una trentina di metri lo specchio d'acqua più elevato ed orientale. Il punto di arrivo indicato dovrebbe più o meno coincidere con la linea di confine Vallespluga-Rheinwald dove questa compie una deviazione ad est della Q2606 CNS.
Per quanto riguarda le difficoltà incontrate, avendo già compiuto la gita al bivacco innumerevoli volte con gli sci, devo dire che con le racchette da neve il tragitto risulta assai più facile in salita e un poco più impegnativo in discesa: meglio nelle giornate tiepide con relativo rammollo della neve ed adoperare comunque attrezzi ben ramponati.
Da Montespluga, proprio alle spalle dell'albergo, si scende, al di là della statale, sulla pista autorizzata per le motoslitte che percorre il margine dell'invaso, seguendola verso sud per poche centinaia di metri; all'altezza delle Alpi di Suretta si risale a percorrere il margine della carrozzabile fino a poter riattraversare in corrispondenza della stradetta che segue la riva più orientale del lago (a est del viadotto). Dopo aver attraversato resti di valanga (sempre presenti), si raggiunge un masso isolato - con crocetta ed indicazioni - all'imbocco del vasto canalone del Suretta, che si risale sulla sinistra del torrente (più o meno coperto di neve) fino a sbucare in un anfiteatro di rocce; lasciate a destra le poche tracce dirette al Lago Nero, con salita man mano più accentuata si arriva ai piedi dell'ultimo canalone.Lo si raggiunge salendo il più possibile sulla spalla sinistra e lo si percorre con stretti tornantini fino al termine delle difficoltà. [Noi lo abbiamo salito per la linea di massima pendenza, ma, con neve ancora ghiacciata ci siamo trovati ai limiti di tenuta delle racchette; in discesa abbiamo ampiamente zigzagato]. Si abbandonano, nuovamente a destra, le tracce per il Bivacco Suretta e si prosegue diritto per breve tratto in direzione della già più bassa e visibile Bocchetta della Zocapel; quindi si rimonta con un paio di larghe inversioni la dorsale a est, larga e comoda con moderate pendenze laterali; dove la dorsale si assottiglia, diventa anche più rocciosa ed il percorso si fa divertente fra i saliscendi labirintici aperti fra grandi massi rivestiti di ghiaccio modellato dal vento. Arrivati nel punto in cui sembra di dominare la conca ospitante il più elevato dei Laghi Azzurri (il più vasto si trova incastonato fra la Bocchetta della Zocapel ed il gradino roccioso di confine) ci fermiamo. Sulla linea di confine a nord dei laghi si scorgono poche tracce di passaggio di scialpinisti provenienti dal Passo dello Spluga attraverso il Bergseeli e dirette probabilmente ad una delle discese di sci ripido nei canaloni discendenti direttamente sulla statale nei pressi della vecchia cantoniera.
Discesa per la via di salita dove più opportuno in base alle condizioni della neve.
Per quanto riguarda le difficoltà incontrate, avendo già compiuto la gita al bivacco innumerevoli volte con gli sci, devo dire che con le racchette da neve il tragitto risulta assai più facile in salita e un poco più impegnativo in discesa: meglio nelle giornate tiepide con relativo rammollo della neve ed adoperare comunque attrezzi ben ramponati.
Da Montespluga, proprio alle spalle dell'albergo, si scende, al di là della statale, sulla pista autorizzata per le motoslitte che percorre il margine dell'invaso, seguendola verso sud per poche centinaia di metri; all'altezza delle Alpi di Suretta si risale a percorrere il margine della carrozzabile fino a poter riattraversare in corrispondenza della stradetta che segue la riva più orientale del lago (a est del viadotto). Dopo aver attraversato resti di valanga (sempre presenti), si raggiunge un masso isolato - con crocetta ed indicazioni - all'imbocco del vasto canalone del Suretta, che si risale sulla sinistra del torrente (più o meno coperto di neve) fino a sbucare in un anfiteatro di rocce; lasciate a destra le poche tracce dirette al Lago Nero, con salita man mano più accentuata si arriva ai piedi dell'ultimo canalone.Lo si raggiunge salendo il più possibile sulla spalla sinistra e lo si percorre con stretti tornantini fino al termine delle difficoltà. [Noi lo abbiamo salito per la linea di massima pendenza, ma, con neve ancora ghiacciata ci siamo trovati ai limiti di tenuta delle racchette; in discesa abbiamo ampiamente zigzagato]. Si abbandonano, nuovamente a destra, le tracce per il Bivacco Suretta e si prosegue diritto per breve tratto in direzione della già più bassa e visibile Bocchetta della Zocapel; quindi si rimonta con un paio di larghe inversioni la dorsale a est, larga e comoda con moderate pendenze laterali; dove la dorsale si assottiglia, diventa anche più rocciosa ed il percorso si fa divertente fra i saliscendi labirintici aperti fra grandi massi rivestiti di ghiaccio modellato dal vento. Arrivati nel punto in cui sembra di dominare la conca ospitante il più elevato dei Laghi Azzurri (il più vasto si trova incastonato fra la Bocchetta della Zocapel ed il gradino roccioso di confine) ci fermiamo. Sulla linea di confine a nord dei laghi si scorgono poche tracce di passaggio di scialpinisti provenienti dal Passo dello Spluga attraverso il Bergseeli e dirette probabilmente ad una delle discese di sci ripido nei canaloni discendenti direttamente sulla statale nei pressi della vecchia cantoniera.
Discesa per la via di salita dove più opportuno in base alle condizioni della neve.
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