Al Passo San Giacomo (m 2313) per la Val d’Olgia
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Una facile, e classica, escursione scialpinistica da All’Acqua, in Val Bedretto. Si svolge su terreno aperto ed è abbastanza sicura (in montagna la “sicurezza totale” non esiste) anche dopo abbondanti nevicate.
Il Passo San Giacomo (m 2313) è posto lungo la linea di confine fra Italia e Svizzera, e costituisce il punto più settentrionale del Piemonte.
Dal versante italiano il passo è raggiunto da una strada (oggi chiusa da Riale) e, proprio sul confine era posizionata una casermetta della Guardia di Finanza.; oggi, al suo posto, è stato eretto un rifugio attrezzato per il cicloturismo (forse, sarà la sua destinazione futura: non mi è sembrato del tutto ultimato).
E sul versante svizzero?
Fin dal 1885 sul passo era presente un piccolo ricovero utilizzato dai telegrafisti che comunicavano al Forte di Airolo la situazione sul versante italiano. Conseguentemente alla costruzione della strada italiana, negli anni 30 del XX secolo, gli svizzeri costruirono in Val Bedretto una serie di opere difensive, fra le quali: il forte d’ artiglieria “Grandinagia” e il fortino corazzato “San Giacomo”, servite da funivie per la logistica e gli approvvigionamenti.
LOCALITA' DI PARTENZA. All’Acqua (m 1615).
ATTREZZATURA.
Quella standard da scialpinismo. Non dimenticarsi dei dispositivi di sicurezza: ARTVA, pala e sonda.
DIFFICOLTÀ.
PD- (MS, secondo la classificazione CAI). L’escursione nel suo complesso non presenta difficoltà. Si svolge per ampi pendii, almeno nella parte alta, superato il bosco. Il bosco è la parte più difficile dell’intera escursione, anche se si resta sempre nel campo del facile.
L’itinerario, come detto, è parecchio frequentato, e in genere lo si trova già “battuto”. Attenzione alla traccia che si sceglie di seguire, specialmente in discesa, per non trovarsi eventualmente in difficoltà nel bosco.
QUOTA MASSIMA: m 2350, nei pressi del passo.
QUOTA MINIMA: m 1620, a All’Acqua.
SVILUPPO: km 9,80.
TEMPO EFFETTIVO DI MARCIA: ore 3:55.
TEMPI PARZIALI:
TEMPO DI SALITA: ore 2:40.
TEMPO DI DISCESA:ore 1:15.
DESCRIZIONE PERCORSO.
Si inizia percorrendo la strada (innevata in questa stagione) che sale al Nufenenpass, abbandonandola dopo un breve tratto deviando, imboccando la stradina sulla sinistra che scende al ponte sul fiume Ticino. Oltrepassato il ponte, si prosegue a destra e si inizia a seguire, in gran parte, il tracciato del sentiero estivo che, inizialmente, percorre una stradina. In località Formazzora la stradina termina e si prosegue, in direzione Sud-Ovest, prendendo la traccia di sinistra, che inizia a salire dolcemente nel rado bosco. Superato il solco del torrente della Val d’Olgia, dopo un breve tratto “tranquillo” si piega a sinistra iniziando a risalire, con serie di inversioni, un costone boscoso, per poi deviare a sinistra e raggiungere l’alpeggio Val d’Olgia (m 2065). Da questo punto in avanti il percorso si svolge in terreno aperto e con pendenze contenute, senza la necessità di seguire una precisa traccia: basta, seguendo l’elettrodotto, puntare agli edifici di San Giacomo (uno dei quali è inconfondibilmente la stazione d’arrivo di una funivia/teleferica). Raggiunto San Giacomo (m 2250), dove sorge la caratteristica chiesetta di San Nicolao, si prosegue in direzione di una croce di legno che è posizionata poco sopra il passo (m 2335), dalla quale in pochi minuti in leggera discesa si raggiunge il Passo di San Giacomo (m 2313).
Sul versante italiano, quasi a ridosso della linea di confine, è stato realizzato un rifugio/bicigrill transfrontaliero attrezzato per il cicloturismo, che ha preso il posto della vecchia, e abbandonata, casermetta della Guardia di Finanza.
La discesa avviene per la stessa traccia della salita, con ampie possibilità di divagazione. Noi, sopra Val d’Orgia, abbiamo deviato a Est, portandoci sulla destra orografica del torrente: non è stata una grande scelta, per i problemi che poi si incontrano nella discesa nel bosco, abbastanza fitto e con un risalto abbastanza ripido, anche se breve, da superare. Meglio mantenersi sulla sinistra orografica, senza discostarsi molto dalla traccia di salita.
NEVE.
Neve abbondante, in quota intorno al metro, molto meno ove ha agito il vento. Fresca, non ancora completamente assestata.
METEO.
Cielo prevalentemente soleggiato, nubi alte (cirrostrati e altocumoli) sul versante italiano. Ventilazione: Leggera brezza. Temperatura alla partenza -2°, al passo 0°, al termine 4°; mima lungo il percorso -5°.
FREQUENTAZIONE.
È un itinerario sempre molto frequentato: è raro dover “battere la traccia”, qualcuno è sempre passato prima di te.
COMPAGNI: Andrea.
Note sitografiche:
Il Passo San Giacomo (m 2313) è posto lungo la linea di confine fra Italia e Svizzera, e costituisce il punto più settentrionale del Piemonte.
Dal versante italiano il passo è raggiunto da una strada (oggi chiusa da Riale) e, proprio sul confine era posizionata una casermetta della Guardia di Finanza.; oggi, al suo posto, è stato eretto un rifugio attrezzato per il cicloturismo (forse, sarà la sua destinazione futura: non mi è sembrato del tutto ultimato).
E sul versante svizzero?
Fin dal 1885 sul passo era presente un piccolo ricovero utilizzato dai telegrafisti che comunicavano al Forte di Airolo la situazione sul versante italiano. Conseguentemente alla costruzione della strada italiana, negli anni 30 del XX secolo, gli svizzeri costruirono in Val Bedretto una serie di opere difensive, fra le quali: il forte d’ artiglieria “Grandinagia” e il fortino corazzato “San Giacomo”, servite da funivie per la logistica e gli approvvigionamenti.
LOCALITA' DI PARTENZA. All’Acqua (m 1615).
ATTREZZATURA.
Quella standard da scialpinismo. Non dimenticarsi dei dispositivi di sicurezza: ARTVA, pala e sonda.
DIFFICOLTÀ.
PD- (MS, secondo la classificazione CAI). L’escursione nel suo complesso non presenta difficoltà. Si svolge per ampi pendii, almeno nella parte alta, superato il bosco. Il bosco è la parte più difficile dell’intera escursione, anche se si resta sempre nel campo del facile.
L’itinerario, come detto, è parecchio frequentato, e in genere lo si trova già “battuto”. Attenzione alla traccia che si sceglie di seguire, specialmente in discesa, per non trovarsi eventualmente in difficoltà nel bosco.
QUOTA MASSIMA: m 2350, nei pressi del passo.
QUOTA MINIMA: m 1620, a All’Acqua.
SVILUPPO: km 9,80.
TEMPO EFFETTIVO DI MARCIA: ore 3:55.
TEMPI PARZIALI:
da | All’Acqua | a | alpeggio Val d’Olgia: | ore 1:35; |
da | alpeggio Val d’Olgia | a | San Giacomo: | 35 minuti; |
da | San Giacomo | a | Passo San Giacomo: | 30 minuti; |
da | Passo San Giacomo | a | San Giacomo: | 15 minuti; |
da | San Giacomo | a | All’Acqua: | 1 ora. |
TEMPO DI SALITA: ore 2:40.
TEMPO DI DISCESA:ore 1:15.
DESCRIZIONE PERCORSO.
Si inizia percorrendo la strada (innevata in questa stagione) che sale al Nufenenpass, abbandonandola dopo un breve tratto deviando, imboccando la stradina sulla sinistra che scende al ponte sul fiume Ticino. Oltrepassato il ponte, si prosegue a destra e si inizia a seguire, in gran parte, il tracciato del sentiero estivo che, inizialmente, percorre una stradina. In località Formazzora la stradina termina e si prosegue, in direzione Sud-Ovest, prendendo la traccia di sinistra, che inizia a salire dolcemente nel rado bosco. Superato il solco del torrente della Val d’Olgia, dopo un breve tratto “tranquillo” si piega a sinistra iniziando a risalire, con serie di inversioni, un costone boscoso, per poi deviare a sinistra e raggiungere l’alpeggio Val d’Olgia (m 2065). Da questo punto in avanti il percorso si svolge in terreno aperto e con pendenze contenute, senza la necessità di seguire una precisa traccia: basta, seguendo l’elettrodotto, puntare agli edifici di San Giacomo (uno dei quali è inconfondibilmente la stazione d’arrivo di una funivia/teleferica). Raggiunto San Giacomo (m 2250), dove sorge la caratteristica chiesetta di San Nicolao, si prosegue in direzione di una croce di legno che è posizionata poco sopra il passo (m 2335), dalla quale in pochi minuti in leggera discesa si raggiunge il Passo di San Giacomo (m 2313).
Sul versante italiano, quasi a ridosso della linea di confine, è stato realizzato un rifugio/bicigrill transfrontaliero attrezzato per il cicloturismo, che ha preso il posto della vecchia, e abbandonata, casermetta della Guardia di Finanza.
La discesa avviene per la stessa traccia della salita, con ampie possibilità di divagazione. Noi, sopra Val d’Orgia, abbiamo deviato a Est, portandoci sulla destra orografica del torrente: non è stata una grande scelta, per i problemi che poi si incontrano nella discesa nel bosco, abbastanza fitto e con un risalto abbastanza ripido, anche se breve, da superare. Meglio mantenersi sulla sinistra orografica, senza discostarsi molto dalla traccia di salita.
NEVE.
Neve abbondante, in quota intorno al metro, molto meno ove ha agito il vento. Fresca, non ancora completamente assestata.
METEO.
Cielo prevalentemente soleggiato, nubi alte (cirrostrati e altocumoli) sul versante italiano. Ventilazione: Leggera brezza. Temperatura alla partenza -2°, al passo 0°, al termine 4°; mima lungo il percorso -5°.
FREQUENTAZIONE.
È un itinerario sempre molto frequentato: è raro dover “battere la traccia”, qualcuno è sempre passato prima di te.
COMPAGNI: Andrea.
Note sitografiche:
Tourengänger:
Alberto C.

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