Passo San Giacomo (2313 m) – Skitour

È un sabato da tutto esaurito ad All’Acqua: le buone condizioni meteo hanno attirato nella Val Bedretto una quantità incredibile di sci alpinisti provenienti da ogni parte della Svizzera e dalla Lombardia.

Inizio dell’escursione: ore 8.55

Fine dell’escursione: ore 12.25

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1025 hPa

Temperatura alla partenza da All’Acqua: -12°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 700 m

Temperatura al rientro ad All’Acqua: -5°C

Velocità media del vento: 8 km/h

Sorgere del sole: 8.02

Tramonto del sole: 16.39

Malgrado le decine e decine di auto parcheggiate ad All’Acqua, gli sciatori si ripartiscono sui numerosi itinerari che la valle offre, per cui sulle tracce non ci sono ingorghi. È per questo motivo che fino all’Alpe Val d’Olgia non incontrerò nessuno. Le pelli aderiscono bene e grazie alla paraffina che ho applicato ieri scivolano come si deve. Non essendoci dei tratti gelati, anche nelle inversioni non incontro particolari difficoltà. Come spesso succede, all’altezza dell’alpeggio il vento aumenta d’intensità: sono costretto a imbacuccarmi per bene. Sull’altopiano successivo la visuale si allarga e mi permette di scorgere gruppi di sciatori sulle pendici del Pizzo Grandinagia; altri affrontano la salita verso la Bocchetta di Formazzora. Io svolto a destra, in direzione della sella presso l’elevazione All’Uomo, che precede la piana di San Giacomo. In questa zona pianeggiante la traccia è rovinata dalle impronte di un escursionista, forse uno snowboarder. Tiro dritto senza ulteriori soste e rincuorato dal bel sole che illumina la zona del valico metto le ali. Raggiunto l’ultimo traliccio in territorio svizzero abbandono la traccia e scendo, nella neve vergine fino all’ex caserma delle Guardie di Finanza: Passo San Giacomo geschafft!
 

Con un pizzico di delusione noto che non ci sono tracce che scendono verso il Rifugio Maria Luisa. Avrebbe potuto essere la seconda meta di giornata; le altre cime della zona sono già nel mio carniere sportivo.

Mi godo il fantastico panorama sulle eleganti vette della Val Formazza, quindi risalgo il pendio fino a ritrovare la via per l’Helgenhorn, oggi discretamente frequentata. Alle 11:30 inizio la discesa tenendo le pelli fino alla fine della piana di San Giacomo, a 2220 m di quota. Da qui via, la buona qualità della neve mi permette una piacevole discesa, persino nella conca di Val d’Olgia, dove di solito devo lottare con le croste cedevoli. Oggi è possibile curvare senza problemi, per cui mi ritrovo velocemente in località “Carnisc” (un toponimo che designa un pascolo cespuglioso poco pregiato) e poco dopo nel bosco rado attraverso il quale arrivo al ponte sul Ticino.

La sciata si conclude dopo tre ore e trenta dalla partenza, al Parcheggio Cacciatori di All’Acqua, gremito all’inverosimile. Un lato della strada è pure occupato dalle auto per almeno 500 m. Il numero di estimatori della Val Bedretto aumenta di anno in anno.

La salita verso San Giacomo si svolge sul versante a bacìo: in questa stagione solo in prossimità del Passo si entra in piena luce solare. Il riverbero delle cime del versante sinistro della Val Bedretto rischiara tuttavia discretamente anche il lato destro.

Le buone condizioni della neve mi hanno consentito di compiere la miglior discesa da sempre nella Val d’Olgia.

Tempo totale: 3 h 30 min

Salita: 2 h 10 min

Tempi parziali

All’Acqua (1616 m) – Val d’Olgia (2063 m): 1 h 10 min

Val d’Olgia (2063 m) – Passo San Giacomo (2313 m): 1 h

Dislivello in salita: 780 m

Quota massima: 2341 m

Quota minima: 1616 m

Sviluppo complessivo: 9,2 km

Difficoltà: F

SLF: 2 (moderato)

Libro di vetta: no

Coordinate Passo San Giacomo: 677'864 / 145'800