Bassa di Nara (2122 m) - Skitour
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Gita sci escursionistica con partenza da Molare fino alla Bassa di Nara, un valico che collega la Valle Leventina alla Valle di Blenio.
Si tratta di una sella che serviva soprattutto ai bisogni dell’economia locale, in particolare per la transumanza verso maggenghi ed alpeggi.
In epoca romana i traffici tra Leventina, le valli adiacenti e i territori romani erano intensi per il commercio della resina, della pece, del legname resinoso, della cera, del formaggio e del miele, esportati verso sud.
Inizio dell’escursione: ore 8.05
Fine dell’escursione: ore 13.45
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1020 hPa
Temperatura alla partenza: -4,5°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 1000 m
Temperatura al rientro: 3°C
Velocità media del vento: 5 km/h
Sorgere del sole: 8.06
Tramonto del sole: 16.59
Sveglia alle 5:20, partenza da casa alle 6:27, arrivo a Molare alle 7.53 dopo 96 km d’auto.
Questa mattina la Stréda da Carì è già innevata a partire da Faido. Raggiungo comunque senza problemi la meta, dal momento che il traffico è ancora praticamente nullo.
Lasciata l’auto al parcheggio all’inizio del paese, alle 8:05 mi avvio, con gli sci in spalla, sulla mulattiera che si sviluppa in direzione est, passando fra il lavatoio e una cappella votiva.
Dopo 10 minuti di portage calzo gli sci. La neve caduta nella notte ricopre ancora le piante; finalmente vedo un autentico paesaggio invernale. È un sentiero a saliscendi, che non mi pone finora alcuna difficoltà, se non nel superamento dei riali, dove devo evitare di bagnare le pelli di foca. In 35 minuti pervengo al Ri di Stou (1565 m) e poco dopo a Fornace (1580 m). Quest’ultimo toponimo ricorda che in questa zona si sfruttava un affioramento di rocce carbonatiche per produrre la calce.
Alle 9:15 arrivo nella piccola radura di Chèrz (1710 m). Il segnavia riporta una quota di 1710 m, mentre sulla carta topografica si legge 1715 m. La pecceta imbiancata è un incanto. Il sentiero risale il pendio con numerose curve strette. Per mia fortuna il fondo è pulito: non ci sono rami, né foglie e i sassi sono quasi tutti coperti dalla neve. Apprezzo le impronte di lepre bianca e di capriolo.
Aumentano gradualmente le radure, fino a sbucare nell’incantevole corte principale dell’Alpe Nara (1932 m), ancora all’ombra, ma con il sole che sta sbucando dietro il Mottarone. Un quarto d’ora più tardi la luce sfavillante si accende: che spettacolo!
Alpe Nara (1932 m)
È un piacere battere la traccia su questo alpeggio nella neve vergine alta mezzo metro. La mia meta è ora ben visibile. Seguo un logico percorso, segnalato per altro da alcune paline, che emergono per poco dalla coltre nevosa. Alle mie spalle si apre un’ampia veduta sulla sponda destra della Leventina, fino al Pizzo Campo Tencia.
Il costone prativo è dominato dall’imponente forma piramidale del Poncione di Nara (2433 m), il cui fianco occidentale è costellato di muri, eretti come ripari antivalanghe.
Negli ultimi venti metri di salita, in una zona spesso spazzata dal vento, devo evitare i cespugli e gli affioramenti rocciosi. Alle 10:58 raggiungo con soddisfazione la meta prevista, la Bassa di Nara (2122 m), sui confini comunali di Faido e Acquarossa.
Dopo una carrellata di foto scendo al vicino bar per sciatori. Sorseggio una ciofeca di caffè, a due passi dal diffusore acustico, a tutto volume, perciò abbandono velocemente la civiltà e torno al valico.
All’inizio la discesa promette bene, tuttavia, in prossimità della croce dell’Alpe Nara, sono costretto a fermarmi. Due possenti zoccoli si sono formati sulla soletta. Risolvo il problema grazie alla paraffina che mi porto sempre nel sacchetto delle pelli. Nel bosco la discesa non è delle più semplici; le curve strette del sentiero e i sassi nascosti non agevolano la sciata. In prossimità di Fornace decido di togliere gli sci e di fissarli allo zaino per l’ultimo tratto.
Escursione in un pregevole paesaggio, ammantato con abbondante neve fresca, in condizioni meteo ideali.
Per gli aspetti sciistici, direi che la salita è stata molto remunerativa, soprattutto per il fatto che ho dovuto battere la traccia nella neve vergine. Per contro, la discesa sul versante leventinese si presterebbe più alle racchette da neve che non agli sci.
I più intraprendenti potrebbero mettere in atto una traversata con gli sci, salendo da Molare, con discesa su Leontica.
Tempo totale: 5 h 40 min
Tempo di salita: 2 h 53 min
Tempi parziali
Molare (1487 m) – Alpe Nara (1932 m): 2 h 05 min
Alpe Nara (1932 m) – Bassa di Nara (2123 m): 48 min
Dislivello in salita: 674 m
Sviluppo complessivo: 9,6 km
Punto più alto: 2123 m
Punto più basso: 1474 m
Difficoltà: salita F / discesa PD
Altezza neve: da 10 a 50 cm
SLF: 3- (marcato)
Coordinate Alpe Nara: 708'955/ 148'215
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
Libro di vetta: no.

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