Pizzo di Nara (2231 m) e Motto Crostel (2302 m)
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In questa incantevole giornata autunnale - un’estate di San Martino anticipata - prendo due piccioni con una fava. Dopo aver salito per la prima volta il Pizzo di Nara, raggiungo anche il dirimpettaio Motto Crostel.
Inizio dell’escursione: ore 9.10
Fine dell’escursione: ore 15.10
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1029 hPa
Temperatura alla partenza: 10°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3800 m
Temperatura al rientro: 17°C
Velocità media del vento: 0 km/h
Sorgere del sole: 7.14
Tramonto del sole: 17.01
In questa stagione converrebbe iniziare l’escursione di primo mattino: il sole sorge infatti poco dopo le sette; per contro, nel tardo pomeriggio il crepuscolo serale arriva presto, soprattutto nelle zone boschive. Oggi non rispetto i ritmi solari: imperdonabilmente parto tardi da casa, quando il sole è già sorto…
Poco male, alle nove raggiungo comunque la località Riell Scür (1619 m), un chilometro e mezzo oltre Molare, nel comune di Faido.
Il segnavia informa che per la Bassa di Nara occorrono 1 h e 45 min di cammino. Dopo 10 minuti di marcia, al secondo segnavia viene segnalato un tempo di 10 minuti in più…
Mi ritrovo al guado del Ri di Stou (1565 m), in zona Fornace. L’affioramento di pietre calcaree rivela il motivo del toponimo Fornace. Persino la pecceta è denominata Bosco della Fornace. La prima radura è a Chèrz (1710 m), un praticello con una fontana e una panchina, posata da poco tempo. Incrocio tre cacciatori, con tre cani da ferma e tre carnieri vuoti. Il sentiero continua nel bosco “Negrone”, toponimo che si riferisce all’abete rosso. Poco sopra, aumentano gradualmente le radure, fino a sbucare nell’incantevole corte principale dell’Alpe Nara (1932 m), caricata per 75 giorni, che vanta una produzione annuale media di 350 forme di formaggio semiduro grasso, misto, con il 40% di latte vaccino e il 60% di latte caprino.
Il costone prativo è dominato dall’imponente forma piramidale del Poncione di Nara (2433 m), il cui fianco occidentale è costellato di muri, eretti come ripari antivalangari. La sella detta Bassa di Nara (2123 m) è ben visibile. Purtroppo è ben visibile anche la ruota metallica degli impianti sciistici del Nara: sarà un male necessario, comunque sarebbe stato meglio occupare un solo versante della montagna, lasciando intatta la visuale dal lato leventinese.
Lascio i tre edifici dell’alpeggio e continuo la passeggiata in direzione del valico; mi ci vorranno circa 30 minuti per raggiungerlo. Mi impressiona l’enorme sassaia ai piedi del Pizzo di Nara (2231 m), che guadagno in soli 15 minuti di salita. A nord svetta il Pizzo Molare, una delle montagne più frequentate del Ticino. La cima del Pizzo di Nara è, per essere sinceri, poco appariscente; inoltre è cosparsa di escrementi di capra. Il panorama che si gode da questo promontorio è tuttavia di primissima qualità. Mi giungono le voci di alcuni escursionisti in sosta sul sentiero per il Pizzo Molare, nonché i piacevoli suoni dei campanacci di alcune bovine che pascolano sul versante bleniese. Presto questi pascoli saranno adibiti a piste da sci; è un piccolo comprensorio caratterizzato da un ottimo soleggiamento e da un ambiente naturalistico molto bello. Ad un chilometro e mezzo in linea d’aria, posso osservare con attenzione la dorsale che separa la Valle di Blenio dalla Leventina; è dominata dal Motto Crostel, una cima raggiunta un paio d’anni fa. Decido di ritornarci, questa volta dalla Bassa di Nara. Mi serve anche da sopralluogo per un’eventuale escursione con le pelli di foca.
In soli 35 minuti dal Pizzo di Nara, con passo accelerato, percorro dapprima la veloce discesa, poi tutta la dorsale, all’inizio assai ripida, in seguito più dolce, prima di poter affermare per la seconda volta: Motto Crostel geschafft!

Viste le eccellenti condizioni meteo, sulla via del ritorno mi concedo una deviazione che mi allunga il percorso, ma che mi permette altresì di visitare alcuni agglomerati che non conoscevo ancora: Aldescio (1554 m), Cassin (1525 m) e Matengo (1492 m). Curioso quest’ultimo toponimo, che ricorda una popolazione tanzaniana…
Sorprendente escursione sul versante leventinese della Bassa di Nara, molto più bella delle più rosee aspettative. L’itinerario, in condizioni di neve sicure, sarebbe fattibile anche con le racchette da neve e, almeno in parte, con le pelli di foca.
Tempo di salita: 2 h fino al Pizzo di Nara; 2 h 35 min fino al Motto Crostel
Tempo totale: 6 h
Tempi parziali
Riell Scür (1619 m) – Alpe Nara (1932 m): 1 h 15 min
Alpe Nara (1932 m) – Bassa di Nara (2123 m): 30 min
Bassa di Nara (2123 m) – Pizzo di Nara (2231 m): 15 min
Pizzo di Nara (2231 m) – Motto Crostel (2302 m): 35 min
Motto Crostel (2302 m) – Aldescio (1554 m): 1 h
Aldescio (1554 m) – Riell Scür (1619 m): 1 h 10 min
Dislivello in salita: 1000 m
Sviluppo complessivo: 12,6 km
Difficoltà: T3
Coordinate Pizzo di Nara: 709'930/ 148'400
Coordinate Motto Crostel: 709'705/ 146'975
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
Libro di vetta: Pizzo di Nara no; Motto Crostel sì.

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