Pizzo di Röd (2699 m) e Pizzo Sciresa (2327 m)


Publiziert von Michea82 , 4. November 2024 um 15:54.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:29 Oktober 2024
Wandern Schwierigkeit: T5+ - anspruchsvolles Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS
Klettern Schwierigkeit: II (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo di Rod   Gruppo Poncione di Vespero 
Zeitbedarf: 10:00
Aufstieg: 1470 m
Abstieg: 1470 m
Strecke:14 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Campo di Sotto è un alpe situata a monte del Lago Sambuco in Valle Lavizzara. Da Locarno prendere la strada per la Valle Maggia. A Cevio proseguire per Bignasco. Qui deviare a destra per Broglio, Peccia, Prato e Fusio. Da Fusio proseguire. Attenzione ai sassi sulla strada (caduta sassi). Attenersi alle comunicazioni del sito ufficiale per quanto riguarda l'accesso stradale dalla diga del Sambuco (vedi: /www.consorzi.ch/)
Unterkunftmöglichkeiten:Hotel nel villaggio di Fusio

Il Pizzo di Röd è la maggiore elevazione dell'omonimo gruppo montuoso. Si trova in una posizione interessante, a metà strada tra Pizzo Campo Tencia e Basòdino, affacciato sui tremila della Val Bedretto e sui giganti urani, ma, al contempo, in una zona così remota da renderlo una cima di nicchia, una meta per pochi.
Difatti è ubicato lungo il crinale che delimita le Valli di Peccia e Lavizzara, a sud della zona del Cristallina e a nord del Pizzo Mascarpino e del Piatto di Röd. Per raggiungere le sue pendici bisogna spingersi nella Valle Maggia più profonda, tant'è che la maggior parte delle persone decide di andare altrove. Inoltre le recenti alluvioni hanno precluso gli accessi meridionali (da Fusio) rendendo piuttosto laboriosa la ricerca di una via di salita. Forse è proprio questo il motivo che mi ha portato lassù. 

Panorama perfetto dal Pizzo di Röd: Chüebodenhorn, Pizzo Rotondo e Pesciora



In questa escursione ho aggiunto un belvedere che mi è costato un certo tempo ma che è valso la fatica: il Pizzo Sciresa. Per raggiungerlo ho aggirato alcune difficoltà oggettive per trovare un accesso alla facile cresta est,  allungando l'intera durata del tour. 

(Per il Pizzo di Röd mi sono basato sull'itinerario 1045 della guida del Brenna, che valuta F+ la salita dal versante NE e dalla parte finale della cresta E)  

Il Pizzo Sciresa - la breve, ma difficile, cresta SW



Avvicinamento al Pizzo di Röd da NE e deviazione sul Pizzo Sciresa

È la mia prima uscita in Alta Lavizzara. Con la mia auto percorro la Valle Maggia ancora al buio, passo da Cevio, Bignasco, devio in Lavizzara per Broglio, Prato-Sornico, Peccia, continuo su Fusio e raggiungo la diga del Sambuco. Costeggio il lago e proseguo per circa un chilometro e mezzo fino a Campo di Sotto. 
Lascio l'auto in uno spiazzo e mi incammino. C'è un sentiero che segue la Maggia fino al Lago del Naret. 
Lo percorro per un brevissimo tratto. Superata l'Alpe di Sotto, lascio il sentiero per attraversare la Maggia tramite un vecchio ponte in disuso ma ancora solido (almeno nella mia speranzosa mente). Seguo il sentiero, con chiari segni di abbandono, per Bolla, dove ci sono le rovine di una cascina. Proseguo entrando nella Valletta della Bolla. Essa è ancor più dimenticata e il sentiero, vieppiù flebile, sparisce del tutto nel momento in cui supera il riale: la vegetazione e le frane hanno trasformato la morfologia del terreno e cancellato il sentiero. Punto alla quota 2227 m cercando una linea di salita tra salti di roccia, cascate, ripidi pendii ricoperti di sterpaglie e frane. A tratti consulto la mappa per cercare le linee isometriche più distanti. 
Sopra i 2000 metri il terreno migliora e procedo su rocce fino al punto 2227 m, il quale non è una facile sella, ma una muraglia da superare. Oltre a questa mi ritrovo davanti ad una vasta corte soleggiata. Alla mia sinistra, seguendo la cresta, c'è il Pizzo Sciresa. Seguo la cresta e mi abbasso per aggirare qualche affioramento roccioso fino a quando questa s'impenna. 
Provo ad approcciarmi al breve tratto finale di cresta ma non me la sento, è troppo ripida ed esposta. Per cui mi fermo. Mangio qualcosa e rifletto: mi viene in mente la relazione di zaza. Lui, da Piatto, tramite cenge erbose ha raggiunto la facile cresta est. Così decido di fare lo stesso: seguo la base della bastionata rocciosa e attraverso il versante S su ripidi pendii erbosi (delicati), mi infilo in un canale molto ripido (c'è una vecchia catena) e pervengo alla facile cresta est, che seguo fino in vetta. 

Vista dal Pizzo Sciresa: a sinistra il Pizzo di Röd, a destra il Poncione dei Laghetti


Dopo una breve sosta, ridiscendo la cresta est e cerco di traversare il più alto possibile per l'Alpe Sciresa. Mi imbatto in una vasta placconata ripida che, tuttavia, è attrezzata con vecchie catene e vecchi cavi molto utili. Riesco in questo modo a raggiungere agevolmente l'Alpe Sciresa. 

L'Alpe Sciresa (2102 m)



Salita al Pizzo di Röd dal versante NE (da Piatto)

Ora, ormai in ritardo sulla mia tabella di marcia, intraprendo finalmente la salita al Pizzo di Röd. Dall'Alpe Sciresa mi sposto verso sud. Mi inoltro liberamente nella Valletta di Sciresa guadagnando gradualmente quota. Devo effettuare qualche saliscendi, attraversare ruscelli e superare alcuni grandi massi di roccia. La roccia prende pian piano il sopravvento. Punto alla base di una dorsale rocciosa che discende da una delle cime secondarie poste a nord-ovest del Pizzo di Röd. Intendo sorpassarla ed entrare nel canale successivo. 
La base si trova a 2400 m. 

Punto da raggiungere per poi risalire nel canale a destra


L'esposizione settentrionale unita alla stagione molto avanzata mi impongono di misurare bene i passi. Le rocce sono saponette. Proseguo cauto e, superata la bastionata rocciosa, volgo lo sguardo verso l'alto e comincio a risalire il grande canalone detritico. Non mi è chiarissima la linea da seguire. Fintanto che il terreno è composto da detriti riesco a procedere. Intorno alla quota 2500 m è presente una fascia rocciosa di placca. Essendo molto scivolosa cerco di evitarla ma non trovo alternative. In realtà le scopro man mano che mi barcameno nei vari passaggi anti-scivolo. Bisogna salire da destra fino a metà placca. Poi la si attraversa (c'è un passaggio) e si prosegue dal lato sinistro (meridionale). In estate con la roccia asciutta si può risalire la placca direttamente con arrampicata. Credo che sia semplice. 

Linea rocciosa da risalire direttamente (se asciutta) oppure prima a dx e poi a sin


Raggiunta la cresta est sono a pochi passi dalla cima. Vengo nuovamente investito dalla calda luce solare. Alla mia destra mi appare la cima. Non è semplice. Si tratta di un edificio sommitale. C'è un accesso diretto lungo la cresta che non mi sento di affrontare (III o IV). Non sono nel mood, la roccia è umida, sono da solo ecc. Brenna dice riguardo all'edificio sommitale: aggirandolo a sinistra (più facile) o a destra si giunge in vetta.
Ho avuto l'onore di incontrarlo ieri (3 novembre) a Brione e gli ho accennato a questo passaggio da lui valutato F+. Si ricorda che tramite cresta si accedeva bene in vetta.
Nel mio caso butto un'occhiata a sinistra (verso la cresta sud) e mi sembra tutto esposto e difficile (forse dovrei provare ad andare in avanscoperta e troverei un facile passaggio). Aggiro l'edificio a destra infilandomi tra le due sommità. Mi avventuro sul lato occidentale della cima, arrampico e mi infilo tra gli enormi macigni che costituiscono la vetta. Percorro anche una mini-cengia molto esposta ma ben appigliata, mi riporto di nuovo sul lato orientale e con un singolo passo salto sull'aerea cima. 
Non è una cima regalata. 
Finalmente mi riposo. In vetta trovo una vecchia gamella arrugginita e un cumulo di sassi. Poca è la gente che visita questa montagna. 
Ho una panoramica non da poco sulle principali cime delle Alpi Centrali. Mi fermo un po' di tempo. 

Speciale visione sul Cristallina con dietro il Finsteraarhorn dalla vetta 


Note sulla discesa 

Provo a discendere l'edificio sommitale prima da sud e poi da est ma non riesco a trovare un passaggio sicuro. 
Pertanto giro nuovamente ad ovest e svolgo il passaggio esposto ma appigliato.
Fino al punto 2227 m seguo lo stesso itinerario di salita (sebbene anzichè scendere all'Alpe Sciresa mi mantenga alto per raggiungere il suddetto punto senza perdere quota). 
Quindi anziché scendere nella Valletta della Bolla, con tutti i disagi annessi, attraverso la testata della valle (ci sono resti di un vecchio sentiero) per discendere dalla costa orografica sinistra. Incontro un paio di salti rocciosi da aggirare (il primo da sotto e il secondo da sopra). Quindi prendo la traccia, più evidente, e discendo passando da Corte della Costa. La parte finale converge al Ponte sulla Maggia passando molto vicino alla Bolla. 

Corte della Costa (1943 m)





Tourengänger: Michea82


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