Rifugio Schiazzera
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Ben difficilmente in condizioni estive si potrebbe considerare il Rifugio Schiazzera come meta a sè stante, ma con la strada chiusa per ghiaccio e neve (in questa stagione dal 29 novembre a data da destinarsi) la salita si trasforma in una semplice escursione lungo le vecchie mulattiere militari e le varie piste forestali che negli anni si sono sovrapposte. La nostra idea iniziale (poi in ogni caso rivelatasi impossibile da realizzarsi con questa copertura nevosa e le ore di luce a disposizione) aveva l'ambizione di creare un anello che passasse anche dal Bivacco Alpe Salina, ma purtroppo (ed anche parecchio pericolosamente) il sentiero di collegamento La Volta-Moretti in attraversamento del torrente della Val Carogna - benchè evidenziato sulle mappe - non esiste: o meglio, certamente esisteva molti anni fa, ma è attualmente dissestato da frane a monte e a valle non ancora stabilizzate e attraversato da molti tronchi schiantati e marcescenti. Tutto questo dal versante La Volta-torrente, perchè sulla riva opposta si manifesta una nuovissima carrozzabile che si interrompe sul rivo: proseguirà?
Il rifugio, raggiunto dopo una salita onestamente piuttosto monotona nel chiuso del bosco, e soprattutto il suo locale invernale presso la vicina Alpe, si presenta come una buona base per inconsuete escursioni scialpinistiche.
Si tratta di una gita ad andata e ritorno sul medesimo percorso, ma noi, per allungare un poco lo scarso chilometraggio, siamo rientrati percorrendo completamente la carrozzabile innevata. Da aggiungere che la traccia GPX, le distanze complessive e i tempi di percorrenza sono alterati dal tentativo verso il bivacco.
Dal parcheggio di Cà Giacomelli si prosegue sulla carrozzabile fino ad un poco lontano bivio, dove si sale a sinistra e si continua fino al quinto tornante; qui si incontra il primo tratto - benissimo conservato - della vecchia mulattiera militare, completamente acciottolata e rinchiusa fra muri a secco, oppure, dove più impervia, scavata nella viva roccia. Intersecando un paio di volte la strada, si oltrepassano le contrade Solt e Quatru Rui, quindi si raggiunge, da ultimo su pista erbosa, la località La Volta; dopo aver inutilmente tentato di proseguire verso l'attraversata della Val Carogna ed esserne ritornati, proseguiamo nella direzione opposta sul tornante - la "volta", appunto - presso le baite. La mulattiera, dopo due ulteriori attraversamenti della carrozzabile, giunge agli ampi prati di Susen, con chiesa e molte rustiche villette; il cammino - indicazioni - prosegue lungo una ripida cementata che si addentra nel bosco, oltrepassa l'Alpe Campasceul e raggiunge un bivio inequivocabilmente evidenziato dal resistentissimo cartello riportante la concessione edilizia di trasformazione della ex-caserma in rifugio alpino: del 1989 ! Da questo punto la salita si svolge salendo lungo un sentierino malagevole, stretto e molto scavato nel terreno, oggi a tratti molto innevato. La lunga sequenza di tornanti nel bosco ceduo termina solo alla confluenza - finalmente è l'ultima volta - nella pista carrozzabile: da qui in avanti la copertura nevosa è cospicua e costante, ma fortunatamente una vecchia traccia di passaggio sciistico la rende quasi sempre portante. Quattro comodi tornanti concludono la strada nel piazzale di parcheggio estivo, poi ci si avvia sulla ripidissima rampa selciata (caduta dall'alto di rocce e blocchi di ghiaccio) che permette di risalire il gradino che ancora separa dalla spianata dell'Alpe Schiazzera: pochissimi passi e si raggiunge l'edificio del Rifugio Schiazzera, chiuso, ma con una riparata balconata e qualche sedia a disposizione.
Ritorno per la via di salita o lungo la carrozzabile.
Il rifugio, raggiunto dopo una salita onestamente piuttosto monotona nel chiuso del bosco, e soprattutto il suo locale invernale presso la vicina Alpe, si presenta come una buona base per inconsuete escursioni scialpinistiche.
Si tratta di una gita ad andata e ritorno sul medesimo percorso, ma noi, per allungare un poco lo scarso chilometraggio, siamo rientrati percorrendo completamente la carrozzabile innevata. Da aggiungere che la traccia GPX, le distanze complessive e i tempi di percorrenza sono alterati dal tentativo verso il bivacco.
Dal parcheggio di Cà Giacomelli si prosegue sulla carrozzabile fino ad un poco lontano bivio, dove si sale a sinistra e si continua fino al quinto tornante; qui si incontra il primo tratto - benissimo conservato - della vecchia mulattiera militare, completamente acciottolata e rinchiusa fra muri a secco, oppure, dove più impervia, scavata nella viva roccia. Intersecando un paio di volte la strada, si oltrepassano le contrade Solt e Quatru Rui, quindi si raggiunge, da ultimo su pista erbosa, la località La Volta; dopo aver inutilmente tentato di proseguire verso l'attraversata della Val Carogna ed esserne ritornati, proseguiamo nella direzione opposta sul tornante - la "volta", appunto - presso le baite. La mulattiera, dopo due ulteriori attraversamenti della carrozzabile, giunge agli ampi prati di Susen, con chiesa e molte rustiche villette; il cammino - indicazioni - prosegue lungo una ripida cementata che si addentra nel bosco, oltrepassa l'Alpe Campasceul e raggiunge un bivio inequivocabilmente evidenziato dal resistentissimo cartello riportante la concessione edilizia di trasformazione della ex-caserma in rifugio alpino: del 1989 ! Da questo punto la salita si svolge salendo lungo un sentierino malagevole, stretto e molto scavato nel terreno, oggi a tratti molto innevato. La lunga sequenza di tornanti nel bosco ceduo termina solo alla confluenza - finalmente è l'ultima volta - nella pista carrozzabile: da qui in avanti la copertura nevosa è cospicua e costante, ma fortunatamente una vecchia traccia di passaggio sciistico la rende quasi sempre portante. Quattro comodi tornanti concludono la strada nel piazzale di parcheggio estivo, poi ci si avvia sulla ripidissima rampa selciata (caduta dall'alto di rocce e blocchi di ghiaccio) che permette di risalire il gradino che ancora separa dalla spianata dell'Alpe Schiazzera: pochissimi passi e si raggiunge l'edificio del Rifugio Schiazzera, chiuso, ma con una riparata balconata e qualche sedia a disposizione.
Ritorno per la via di salita o lungo la carrozzabile.
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