Bocchetta di Rimella (1924 m) e Cima Penninetto (2045 m)
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Dopo qualche anno di latitanza su Hikr, riprovo a scrivere qualcosa, sperando di riuscire a trovare il tempo di farlo con continuità.
Parto dall'ultima escursione fatta, una settimana fa, un tranquillo ma piacevole giretto insieme ad un'amica, in Val Mastallone, valle laterale della Valsesia.
Ero già stato alla Bocchetta di Rimella molti anni fa, agli albori della mia passione escursionistica, ma salendo da Campello Monti, in una giornata di nebbia fittissima, per cui si può dire che la gita fosse per me completamente nuova.
Lasciata la macchina nel parcheggio alla fine della strada, percorriamo una brevissima discesa, quindi pochi metri di risalita, su splendida mulattiera, e raggiungiamo la frazione San Gottardo.
Attraversiamo il bellissimo borgo e prendiamo a sinistra il ben indicato sentiero per l'Alpe Selletta, che si raggiunge in pochi minuti.
Adesso su sentiero a mezzacosta, in morbida salita, transitiamo per l'Alpe Wan e l'Alpe Versch, attraversando soleggiati pendii costellati di mucche al pascolo.
Scambiamo volentieri quattro chiacchiere con la pastora, quindi ripartiamo verso l'Alpe Ratte, che vediamo già in lontananza.
Dopo un altro tratto a mezzacosta per fortuna si passa in una zona d'ombra (anche oggi il caldo è asfissiante) e si affronta uno strappo di circa 150 metri di dislivello, per raggiungere le baite dell'Alpe Ratte, dove si torna al sole e dove ci concediamo una breve sosta.
Il sentiero si fa ora leggermente più incerto, con l'aiuto del gps individuiamo comunque la direzione corretta e saliamo alla Capanna Città di Borgomanero e alla vicina Alpe Pianello.
Sempre su tracce di sentiero non sempre evidenti, continuiamo la salita verso la Bocchetta, transitando a pochi metri da un piccolo stagno ed arrivando in vista della croce che caratterizza il valico.
Ci immettiamo quindi sul sentiero 548, che percorreremo al ritorno, ed in un attimo siamo alla Bocchetta di Rimella (o di Campello), 1924 m.
Lasciata la mia amica a crogiolarsi al sole, riparto immediatamente alla volta della vicina Cima Penninetto.
Si tratta della cima subito a est della Bocchetta, segnata su molte carte solo come quota senza nome, 2045 m.
Dopo un primo tratto su buona traccia, arrivo alla base dell'erta finale e decido di traversare su una vaga traccia il versante NO della cima, per raggiungere la dorsale nord dove la mia carta segna un sentierino.
Non si rivela una grande idea, inizio una breve ma scomoda ravanata tra i rododendri, che si conclude solo a pochi metri dalla cima, dove il terreno torna prevalentemente erboso.
Raggiunta la vetta (15 minuti scarsi dalla Bocchetta), contrassegnata da una specie di palo metallico, scatto qualche foto al panorama ed inizio subito la discesa.
Volendo risparmiarmi una seconda ravanata, percorro stavolta la dorsale ovest della cima, dove una traccia di sentiero scende ripidamente tra l'erba olina (per fortuna non ancora secca) e riporta in breve alla base dell'erta sommitale, dove riprendo la comoda traccia percorsa in salita.
Decisamente meglio salire da questo versante, comunque da percorrere con attenzione per via del ripido pendio (forse valuterei questo tratto T3).
A questo punto ci concediamo una bella pausa ristoratrice alla Bocchetta, ammirando il Rosa e le belle cime dell'Alta Val Strona, dove colpevolmente non torno da oltre un decennio.
Per la discesa a Rimella seguiamo adesso il sentiero 548, il sentiero principale, che scende a mezzacosta sul versante sud della Punta del Pizzo.
Per fortuna, visto il caldo ai limiti del sopportabile, la zona è abbastanza ricca d'acqua, e a metà discesa circa troviamo un ruscello dove immergere i piedi e rinfrescarci.
Ripreso il cammino, transitiamo poco sopra l'Alpe Versch e l'Alpe Wan e sbuchiamo su una orribile strada sterrata di recente costruzione.
Per fortuna ne percorriamo solo pochi metri, quindi a sinistra si stacca di nuovo il sentiero, che ci porta in breve alle baite più alte dell'Alpe Selletta.
Qui abbandoniamo il sentiero principale e scendiamo a riprendere il sentiero percorso al mattino, che in pochi minuti ci riconduce a San Gottardo.
La giornata si conclude con una bibita fresca al Rifugio dei Walser, aperto nonostante sia lunedì, e con i pochi minuti di bella mulattiera per tornare alla macchina.
Parto dall'ultima escursione fatta, una settimana fa, un tranquillo ma piacevole giretto insieme ad un'amica, in Val Mastallone, valle laterale della Valsesia.
Ero già stato alla Bocchetta di Rimella molti anni fa, agli albori della mia passione escursionistica, ma salendo da Campello Monti, in una giornata di nebbia fittissima, per cui si può dire che la gita fosse per me completamente nuova.
Lasciata la macchina nel parcheggio alla fine della strada, percorriamo una brevissima discesa, quindi pochi metri di risalita, su splendida mulattiera, e raggiungiamo la frazione San Gottardo.
Attraversiamo il bellissimo borgo e prendiamo a sinistra il ben indicato sentiero per l'Alpe Selletta, che si raggiunge in pochi minuti.
Adesso su sentiero a mezzacosta, in morbida salita, transitiamo per l'Alpe Wan e l'Alpe Versch, attraversando soleggiati pendii costellati di mucche al pascolo.
Scambiamo volentieri quattro chiacchiere con la pastora, quindi ripartiamo verso l'Alpe Ratte, che vediamo già in lontananza.
Dopo un altro tratto a mezzacosta per fortuna si passa in una zona d'ombra (anche oggi il caldo è asfissiante) e si affronta uno strappo di circa 150 metri di dislivello, per raggiungere le baite dell'Alpe Ratte, dove si torna al sole e dove ci concediamo una breve sosta.
Il sentiero si fa ora leggermente più incerto, con l'aiuto del gps individuiamo comunque la direzione corretta e saliamo alla Capanna Città di Borgomanero e alla vicina Alpe Pianello.
Sempre su tracce di sentiero non sempre evidenti, continuiamo la salita verso la Bocchetta, transitando a pochi metri da un piccolo stagno ed arrivando in vista della croce che caratterizza il valico.
Ci immettiamo quindi sul sentiero 548, che percorreremo al ritorno, ed in un attimo siamo alla Bocchetta di Rimella (o di Campello), 1924 m.
Lasciata la mia amica a crogiolarsi al sole, riparto immediatamente alla volta della vicina Cima Penninetto.
Si tratta della cima subito a est della Bocchetta, segnata su molte carte solo come quota senza nome, 2045 m.
Dopo un primo tratto su buona traccia, arrivo alla base dell'erta finale e decido di traversare su una vaga traccia il versante NO della cima, per raggiungere la dorsale nord dove la mia carta segna un sentierino.
Non si rivela una grande idea, inizio una breve ma scomoda ravanata tra i rododendri, che si conclude solo a pochi metri dalla cima, dove il terreno torna prevalentemente erboso.
Raggiunta la vetta (15 minuti scarsi dalla Bocchetta), contrassegnata da una specie di palo metallico, scatto qualche foto al panorama ed inizio subito la discesa.
Volendo risparmiarmi una seconda ravanata, percorro stavolta la dorsale ovest della cima, dove una traccia di sentiero scende ripidamente tra l'erba olina (per fortuna non ancora secca) e riporta in breve alla base dell'erta sommitale, dove riprendo la comoda traccia percorsa in salita.
Decisamente meglio salire da questo versante, comunque da percorrere con attenzione per via del ripido pendio (forse valuterei questo tratto T3).
A questo punto ci concediamo una bella pausa ristoratrice alla Bocchetta, ammirando il Rosa e le belle cime dell'Alta Val Strona, dove colpevolmente non torno da oltre un decennio.
Per la discesa a Rimella seguiamo adesso il sentiero 548, il sentiero principale, che scende a mezzacosta sul versante sud della Punta del Pizzo.
Per fortuna, visto il caldo ai limiti del sopportabile, la zona è abbastanza ricca d'acqua, e a metà discesa circa troviamo un ruscello dove immergere i piedi e rinfrescarci.
Ripreso il cammino, transitiamo poco sopra l'Alpe Versch e l'Alpe Wan e sbuchiamo su una orribile strada sterrata di recente costruzione.
Per fortuna ne percorriamo solo pochi metri, quindi a sinistra si stacca di nuovo il sentiero, che ci porta in breve alle baite più alte dell'Alpe Selletta.
Qui abbandoniamo il sentiero principale e scendiamo a riprendere il sentiero percorso al mattino, che in pochi minuti ci riconduce a San Gottardo.
La giornata si conclude con una bibita fresca al Rifugio dei Walser, aperto nonostante sia lunedì, e con i pochi minuti di bella mulattiera per tornare alla macchina.
Tourengänger:
peter86

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Kommentare (2)