Sasso Manduino - Spigolo W (Via Schiavio) - 2888 m
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Dal termine della strada per la Val dei Ratti (q. 915 m), imboccare il sentiero del Tracciolino. Percorrerlo lungamente in direzione della Val Codera per circa 6 km, fino ad incontrare, sulla destra, una deviazione per la frazione di Cola (q. 940 m circa).
Abbandonare il pianeggiante Tracciolino e imboccare la ripida mulattiera che conduce alla bellissima frazione di Cola (q. 1018 m). Proseguire lungo il sentiero segnato che, in mezzacosta e con un ampio semicerchio, conduce all'Alpe In Cima al Bosco (q. 1268 m) prima e all'Alpe Ladrogno poi (q. 1700 m).
Da Cola il sentiero è invaso dalla vegetazione a causa dei pochi passaggi, ma la traccia e i segnavia (un po' scoloriti) sono sempre ben evidenti.
Proseguire lungo il sentiero segnalato che sale molto ripido nel bosco a destra dell'Alpe Ladrogno (faccia a monte). Facendo attenzione a non prendere la deviazione a sinistra per il Passo della Porta, seguire i segnavia che, per ampi pascoli, conducono al Bivacco Casorate Sempione (q. 2100 m).
Dal Bivacco, scendere lungo il sentiero di salita per una cinquantina di metri, quindi iniziare ad attraversare il vallone verso sinistra (faccia a valle). Superare il primo torrente su placche lisce e rimontare il successivo canaletto erboso raggiungendo una sorta di forcella (tracce). Senza perdere quota, proseguire in mezzacosta fino a raggiungere il successivo torrente e, una volta attraversatolo, imboccare l'ampio vallone sulla sinistra, ponendo attenzione a lasciare il torrente principale sulla sinistra (attenzione a non tenersi troppo a destra, altrimenti ci si ritrova su ripide placche).
Risalire lungamente il vallone (qualche ometto), fino a quando non si nota, sulla destra (faccia a monte), un evidente canale sfasciumoso con sasso incastrato (ometto alla base).
Risalire il canale che oppone un singolo passaggio atletico e delicato per superare il masso incastrato (II+), quindi proseguire più facilmente fino a raggiungere un ampio ghiaione.
Senza risalirlo troppo, spostarsi sul margine destro della pietraia e imboccare una cengetta sassosa ed erbosa ascendente da sinistra verso destra (ometto all'inizio e alla fine ben visibili già dal ghiaione) che adduce ad un'esile crestina rocciosa.
Seguire il filo della cresta, facile ma esposto, per una 50ina di metri fino a raggiungere una piccola forcella, da cui si disarrampica (II+) per una decina di metri fino a raggiungere il versante opposto (presente anche una fettuccia di dubbia tenuta per eventuale calata).
Risalire il nuovo vallone, puntando all'evidente canale che porta alla base dello Spigolo W del Manduino. Risalire il canale (II+, passi un poco più difficili) per una 60ina di metri tenendosi sulle rocce a sinistra (faccia a monte), fino a raggiungere una caratteristica finestrella quadrata che permette di affacciarsi verso la vallata opposta.
In corrispondenza di questa finestrella e alla base di un estetico pinnacolo attacca la Via Schiavio.
L1: dal piccolo intaglio, salire la placca sulla sinistra del caratteristico pinnacolo. Proseguire verticalmente per facili rocce rotte, quindi raggiungere un tratto un po' più fisico. Sosta su chiodi lungo il filo dello spigolo - 40m IV-
L2: dalla sosta, seguire il filo dello spigolo lungo una bellissima placchetta di roccia ottimamente lavorata. Al termine della placchetta, poco a sinistra, c'è la sosta - 30m IV-
L3: traversare un paio di metri a sinistra, quindi salire il lungo diedro che sale verso destra fino a raggiungere nuovamente il filo dello spigolo, dove si trova la sosta - 45m III+
L4: seguire la placca lungo lo spigolo (1 chiodo nuovo) sfruttando le numerose fessurine e buchi. Superato un passaggio un po' delicato dove occorre tirare una lama (chiodo vecchio alla base), per terreno più facile si raggiunge la scomoda sosta su chiodi e cordini - 50m IV
L5: salire a sinistra della sosta fino a raggiungere un vago diedro erboso che si segue verso sinistra. Al termine del diedro si raggiunge una una comoda cengia con spuntoni. Appena prima è presente anche una sosta: rinviarla e proseguire verso sinistra entrando in un facile canale a blocchi. Non appena il canale si impenna, uscire a sinistra sul filo dello spigolo e sostare su spuntone - 35m III+
L6: proseguire lungo lo spigolo risalendo la placca (ottimi appoggi) ricca di buchi e lavorazioni. Sosta su chiodi sul filo dello spigolo - 40m IV
L7: facilmente lungo lo spigolo per blocchi e cengette erbose fino a raggiungere una piccola forcella alla base del successivo risalto. Sosta su massi incastrati - 50m III
L8: dalla sosta, sfruttando delle solide fessure per mani e piedi, rimontare lo spigolo tenendosi sulla sua destra (molto esposto!). Risalire quindi lo spigolo fino a raggiungere una cengia di massi incastrati dove si sosta - 40m IV-, III+
L9: dalla sosta, traversare a sinistra lungo una facile ed ampia cengia, quindi entrare nella spaccatura a destra portandosi sotto la verticale della vetta. Per facili blocchi, portarsi alla base di un'evidente fessura verticale. Risalirla e spostarsi verso destra (passaggio fisico) fino ad uscire alla sosta di vetta (attenzione ad un grande sasso mobile all'uscita) - 50m IV+
La discesa avviene lungo la via normale, assolutamente da non prendere sottogamba per via dell'esposizione, della lunghezza e della difficoltà sia tecniche (passi di III), sia nel reperirla.
Dalla vetta del Sasso Manduino (q. 2888 m), sfruttando l'ultima sosta, calarsi per 10/15m alla sottostante cengia rocciosa: anche se la calata è molto breve, consiglio vivamente di non collegarla con la successiva doppia per non rischiare incastri di corda.
A questo punto, con altre tre calate da 30m su chiodi e cordini si raggiunge una vasta placconata sospesa intervallata da zolle erbose. Seguendo degli ometti, disarrampicare con estrema attenzione dapprima da sinistra verso destra e poi da destra verso sinistra (faccia a valle - II+) ed entrare in un facile canale sfasciumoso. Seguirlo per una 20ina di metri per poi uscire a destra (faccia a valle). Seguire nuovamente gli ometti che, per "comoda" cengia, conducono all'imbocco di un canale erboso caratterizzato dalla presenza di un evidente pinnacolo sulla sinistra. Scendere nel canale di balze erbose e facili roccette seguendo gli ometti fino a raggiungere una sosta prima che il canale si restringa (fare attenzione perchè la si vede all'ultimo!): calarsi per altri 55m nel canale (ora più stretto). Al termine della calata, sulla destra (faccia a valle), si trova un'ultima sosta a chiodi con cordini rosso e blu: da qui, con una lunga calata da 60m (attenzione! Si arriva a terra per allungamento delle corde!!) si mette piede nel vallone sottostante.
Per vaghe tracce, scendere lungo il vallone spostandosi progressivamente verso sinistra (faccia a valle) fino a raggiungere l'Alpe Talamucca (q. 2074 m). Dall'Alpe, seguire i segnavia un poco sbiaditi che, per ripido tracciato, riportano sul sentiero principale per la Capanna Volta. Da qui non resta che seguire l'interminabile Val dei Ratti fino alla macchina.
TEMPI DI PERCORRENZA:
FINE STRADA VAL DEI RATTI - BIVACCO CASORATE SEMPIONE: 3,00 ore
BIVACCO CASORATE SEMPIONE - ATTACCO SPIGOLO W: 2,00 ore
ATTACCO SPIGOLO W - SASSO MANDUINO: 4,00 ore
SASSO MANDUINO - FINE STRADA VAL DEI RATTI: 5,00 ore
con Teo e Tia
Abbandonare il pianeggiante Tracciolino e imboccare la ripida mulattiera che conduce alla bellissima frazione di Cola (q. 1018 m). Proseguire lungo il sentiero segnato che, in mezzacosta e con un ampio semicerchio, conduce all'Alpe In Cima al Bosco (q. 1268 m) prima e all'Alpe Ladrogno poi (q. 1700 m).
Da Cola il sentiero è invaso dalla vegetazione a causa dei pochi passaggi, ma la traccia e i segnavia (un po' scoloriti) sono sempre ben evidenti.
Proseguire lungo il sentiero segnalato che sale molto ripido nel bosco a destra dell'Alpe Ladrogno (faccia a monte). Facendo attenzione a non prendere la deviazione a sinistra per il Passo della Porta, seguire i segnavia che, per ampi pascoli, conducono al Bivacco Casorate Sempione (q. 2100 m).
Dal Bivacco, scendere lungo il sentiero di salita per una cinquantina di metri, quindi iniziare ad attraversare il vallone verso sinistra (faccia a valle). Superare il primo torrente su placche lisce e rimontare il successivo canaletto erboso raggiungendo una sorta di forcella (tracce). Senza perdere quota, proseguire in mezzacosta fino a raggiungere il successivo torrente e, una volta attraversatolo, imboccare l'ampio vallone sulla sinistra, ponendo attenzione a lasciare il torrente principale sulla sinistra (attenzione a non tenersi troppo a destra, altrimenti ci si ritrova su ripide placche).
Risalire lungamente il vallone (qualche ometto), fino a quando non si nota, sulla destra (faccia a monte), un evidente canale sfasciumoso con sasso incastrato (ometto alla base).
Risalire il canale che oppone un singolo passaggio atletico e delicato per superare il masso incastrato (II+), quindi proseguire più facilmente fino a raggiungere un ampio ghiaione.
Senza risalirlo troppo, spostarsi sul margine destro della pietraia e imboccare una cengetta sassosa ed erbosa ascendente da sinistra verso destra (ometto all'inizio e alla fine ben visibili già dal ghiaione) che adduce ad un'esile crestina rocciosa.
Seguire il filo della cresta, facile ma esposto, per una 50ina di metri fino a raggiungere una piccola forcella, da cui si disarrampica (II+) per una decina di metri fino a raggiungere il versante opposto (presente anche una fettuccia di dubbia tenuta per eventuale calata).
Risalire il nuovo vallone, puntando all'evidente canale che porta alla base dello Spigolo W del Manduino. Risalire il canale (II+, passi un poco più difficili) per una 60ina di metri tenendosi sulle rocce a sinistra (faccia a monte), fino a raggiungere una caratteristica finestrella quadrata che permette di affacciarsi verso la vallata opposta.
In corrispondenza di questa finestrella e alla base di un estetico pinnacolo attacca la Via Schiavio.
L1: dal piccolo intaglio, salire la placca sulla sinistra del caratteristico pinnacolo. Proseguire verticalmente per facili rocce rotte, quindi raggiungere un tratto un po' più fisico. Sosta su chiodi lungo il filo dello spigolo - 40m IV-
L2: dalla sosta, seguire il filo dello spigolo lungo una bellissima placchetta di roccia ottimamente lavorata. Al termine della placchetta, poco a sinistra, c'è la sosta - 30m IV-
L3: traversare un paio di metri a sinistra, quindi salire il lungo diedro che sale verso destra fino a raggiungere nuovamente il filo dello spigolo, dove si trova la sosta - 45m III+
L4: seguire la placca lungo lo spigolo (1 chiodo nuovo) sfruttando le numerose fessurine e buchi. Superato un passaggio un po' delicato dove occorre tirare una lama (chiodo vecchio alla base), per terreno più facile si raggiunge la scomoda sosta su chiodi e cordini - 50m IV
L5: salire a sinistra della sosta fino a raggiungere un vago diedro erboso che si segue verso sinistra. Al termine del diedro si raggiunge una una comoda cengia con spuntoni. Appena prima è presente anche una sosta: rinviarla e proseguire verso sinistra entrando in un facile canale a blocchi. Non appena il canale si impenna, uscire a sinistra sul filo dello spigolo e sostare su spuntone - 35m III+
L6: proseguire lungo lo spigolo risalendo la placca (ottimi appoggi) ricca di buchi e lavorazioni. Sosta su chiodi sul filo dello spigolo - 40m IV
L7: facilmente lungo lo spigolo per blocchi e cengette erbose fino a raggiungere una piccola forcella alla base del successivo risalto. Sosta su massi incastrati - 50m III
L8: dalla sosta, sfruttando delle solide fessure per mani e piedi, rimontare lo spigolo tenendosi sulla sua destra (molto esposto!). Risalire quindi lo spigolo fino a raggiungere una cengia di massi incastrati dove si sosta - 40m IV-, III+
L9: dalla sosta, traversare a sinistra lungo una facile ed ampia cengia, quindi entrare nella spaccatura a destra portandosi sotto la verticale della vetta. Per facili blocchi, portarsi alla base di un'evidente fessura verticale. Risalirla e spostarsi verso destra (passaggio fisico) fino ad uscire alla sosta di vetta (attenzione ad un grande sasso mobile all'uscita) - 50m IV+
La discesa avviene lungo la via normale, assolutamente da non prendere sottogamba per via dell'esposizione, della lunghezza e della difficoltà sia tecniche (passi di III), sia nel reperirla.
Dalla vetta del Sasso Manduino (q. 2888 m), sfruttando l'ultima sosta, calarsi per 10/15m alla sottostante cengia rocciosa: anche se la calata è molto breve, consiglio vivamente di non collegarla con la successiva doppia per non rischiare incastri di corda.
A questo punto, con altre tre calate da 30m su chiodi e cordini si raggiunge una vasta placconata sospesa intervallata da zolle erbose. Seguendo degli ometti, disarrampicare con estrema attenzione dapprima da sinistra verso destra e poi da destra verso sinistra (faccia a valle - II+) ed entrare in un facile canale sfasciumoso. Seguirlo per una 20ina di metri per poi uscire a destra (faccia a valle). Seguire nuovamente gli ometti che, per "comoda" cengia, conducono all'imbocco di un canale erboso caratterizzato dalla presenza di un evidente pinnacolo sulla sinistra. Scendere nel canale di balze erbose e facili roccette seguendo gli ometti fino a raggiungere una sosta prima che il canale si restringa (fare attenzione perchè la si vede all'ultimo!): calarsi per altri 55m nel canale (ora più stretto). Al termine della calata, sulla destra (faccia a valle), si trova un'ultima sosta a chiodi con cordini rosso e blu: da qui, con una lunga calata da 60m (attenzione! Si arriva a terra per allungamento delle corde!!) si mette piede nel vallone sottostante.
Per vaghe tracce, scendere lungo il vallone spostandosi progressivamente verso sinistra (faccia a valle) fino a raggiungere l'Alpe Talamucca (q. 2074 m). Dall'Alpe, seguire i segnavia un poco sbiaditi che, per ripido tracciato, riportano sul sentiero principale per la Capanna Volta. Da qui non resta che seguire l'interminabile Val dei Ratti fino alla macchina.
TEMPI DI PERCORRENZA:
FINE STRADA VAL DEI RATTI - BIVACCO CASORATE SEMPIONE: 3,00 ore
BIVACCO CASORATE SEMPIONE - ATTACCO SPIGOLO W: 2,00 ore
ATTACCO SPIGOLO W - SASSO MANDUINO: 4,00 ore
SASSO MANDUINO - FINE STRADA VAL DEI RATTI: 5,00 ore
con Teo e Tia
Tourengänger:
irgi99

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