Monte Guglielmo & friends. E una grotta
Veloce incursione nei territori del Sebino, su una vetta dalle forme bonarie.
Dal parcheggio del cimitero di Zone 707, si scende all'area Pic-nic sottostante, dove c'è la sterrata che sale verso il Guglielmo. Si passa dalla baita di Pure e dal Bosco degli Gnomi. Dove ci sono una gran quantità di statue di legno.
A destra facciamo una breve deviazione a uno stagno: è il Goi de la Tromba. Ripreso a salire per la sterrata, la abbandoniamo per salire su un sentiero parallelo sulla destra della Val Vandul. Ripresa la sterrata più in alto, passiamo dalla baita Fodeschet, e più sopra a un bivio andiamo a destra, per arrivare in breve a Posha e alle Cascine Culme 1247 m, poste su una sella erbosa. Da qui andando verso Ovest si voleva seguire un sentiero per il Bluzena ( monte ), ma perdiamo la tramontana e non vediamo il sentiero marcato che stà basso, e seguiamo invece tracce più alte e incerte, infine vedo una vetta nel bosco e la raggiungo. Tutto sbagliato, da qui si vede il vero Bluzena un bel pò più alto. Riusciamo a prendere il sentiero ufficiale e ad arrivare sulla vetta del Bluzena 1328 m. E anche ora perdo la tramontana e prendiamo a scendere il costone ovest, evidentemente sbagliato, e penso dove cavolo il
Menek ha nascosto la grotta.
Capito l'errore risaliamo al praticello vicino alla cima, e ritroviamo i segni gialli che scendono il pendio sud. Poco dopo inizia un nuovo cavo metallico. Un cartello invita a imbracarsi e attrezzarsi da ferrata addirittura. Seguendo il cavo arriviamo all'ingresso della grotta "Cuel de la Scadecla". Incredibilmente il cavo e molte staffe d'acciaio scendono anche nella caverna, è la prima "Via Ferrata" in grotta che vedo. Sono12 metri di profondità e 21 di sviluppo. Ritornati alla luce del sole, percorriamo a mezza costa il sentiero che ritorna alle Cascine Culme. Saliamo adesso la bella dorsale erbosa che va ripida verso est, e che passa dal "casone" di Villa e arriva alle baite di Casentiga. Da qui sempre salendo nella stessa direzione su sentiero, si passa dal bivio per la Ferrata del Corno del Bene, e anche molto vicino alla Malga Palmarusso di Sotto 1596 m. Il sentiero sale fino a raggiungere la dorsale a monte del Corno del Bene, per poi proseguire fino al Rifugio Almici 1865 m : chiuso. Qui pausa panini, cercando riparo dal vento freddo. Salendo poi per una stradina fino all'inconfondibile vicino, Monte Guglielmo 1948 m. Molto santificato. Statua di Paolo VI e portale con Giovanni Paolo II in bassorilievo.
Un simpatico aggeggio attira la nostra attenzione : è un contapersone, tre tasti: escursionisti-ciclisti e sciatori. Purtroppo ormai rotto.
Ora andando di cresta facciamo una cavalcata a saliscendi, verso nord-ovest, e passando da alcune anticime e poi dal Dosso Pedalta 1957 m che è anche più alto del più famoso Guglielmo. E poi ancora in discesa fino alla Punta Caravina 1845 m. Ma la punta dov'è ? E' tutto piatto, sarà questione di prospettiva :-)
Qui inizia il bello, Samuele è ansioso di vedere se la protesi appena riparata, resiste nel terreno ostile. E quindi giù alla disperata nel ripido terreno erboso e senza tracce, andando più o meno in direzione sud, andiamo a beccare la sterrata su un tornante, dopo essere scesi di 200 metri di dislivello. Ma non basta scendiamo ancora nell'erba tagliando 2 volte la strada, per poi tornare ancora sul costone erboso di Casentiga, già risalito all'andata.
Scendiamo ancora alle Cascine Culme, e ripercorriamo la stradina fin sotto la Baita Fodeschet, dove prenderemo una variante più a destra, che dopo varie deviazioni ci porta a passare vicino a una baita che mi sembra di riconoscere dopo 20 anni. ( E' Cascina Pura ). Infatti è la casa di Luigi Zatti detto il Rosso di Zone. Un vero artista del legno, che durante un escursione di anni fà ci tirò dentro nel suo laboratorio per farci vedere le sue opere. Diventato poi l'ispiratore del Bosco degli Gnomi.
All'ingresso ora c'è scritto che è diventato un museo.
In breve scendiamo ancora sulla sterrata dell'andata, con cui arriviamo all'area Pic-nic e al parcheggio del cimitero
Dal parcheggio del cimitero di Zone 707, si scende all'area Pic-nic sottostante, dove c'è la sterrata che sale verso il Guglielmo. Si passa dalla baita di Pure e dal Bosco degli Gnomi. Dove ci sono una gran quantità di statue di legno.
A destra facciamo una breve deviazione a uno stagno: è il Goi de la Tromba. Ripreso a salire per la sterrata, la abbandoniamo per salire su un sentiero parallelo sulla destra della Val Vandul. Ripresa la sterrata più in alto, passiamo dalla baita Fodeschet, e più sopra a un bivio andiamo a destra, per arrivare in breve a Posha e alle Cascine Culme 1247 m, poste su una sella erbosa. Da qui andando verso Ovest si voleva seguire un sentiero per il Bluzena ( monte ), ma perdiamo la tramontana e non vediamo il sentiero marcato che stà basso, e seguiamo invece tracce più alte e incerte, infine vedo una vetta nel bosco e la raggiungo. Tutto sbagliato, da qui si vede il vero Bluzena un bel pò più alto. Riusciamo a prendere il sentiero ufficiale e ad arrivare sulla vetta del Bluzena 1328 m. E anche ora perdo la tramontana e prendiamo a scendere il costone ovest, evidentemente sbagliato, e penso dove cavolo il

Capito l'errore risaliamo al praticello vicino alla cima, e ritroviamo i segni gialli che scendono il pendio sud. Poco dopo inizia un nuovo cavo metallico. Un cartello invita a imbracarsi e attrezzarsi da ferrata addirittura. Seguendo il cavo arriviamo all'ingresso della grotta "Cuel de la Scadecla". Incredibilmente il cavo e molte staffe d'acciaio scendono anche nella caverna, è la prima "Via Ferrata" in grotta che vedo. Sono12 metri di profondità e 21 di sviluppo. Ritornati alla luce del sole, percorriamo a mezza costa il sentiero che ritorna alle Cascine Culme. Saliamo adesso la bella dorsale erbosa che va ripida verso est, e che passa dal "casone" di Villa e arriva alle baite di Casentiga. Da qui sempre salendo nella stessa direzione su sentiero, si passa dal bivio per la Ferrata del Corno del Bene, e anche molto vicino alla Malga Palmarusso di Sotto 1596 m. Il sentiero sale fino a raggiungere la dorsale a monte del Corno del Bene, per poi proseguire fino al Rifugio Almici 1865 m : chiuso. Qui pausa panini, cercando riparo dal vento freddo. Salendo poi per una stradina fino all'inconfondibile vicino, Monte Guglielmo 1948 m. Molto santificato. Statua di Paolo VI e portale con Giovanni Paolo II in bassorilievo.
Un simpatico aggeggio attira la nostra attenzione : è un contapersone, tre tasti: escursionisti-ciclisti e sciatori. Purtroppo ormai rotto.
Ora andando di cresta facciamo una cavalcata a saliscendi, verso nord-ovest, e passando da alcune anticime e poi dal Dosso Pedalta 1957 m che è anche più alto del più famoso Guglielmo. E poi ancora in discesa fino alla Punta Caravina 1845 m. Ma la punta dov'è ? E' tutto piatto, sarà questione di prospettiva :-)
Qui inizia il bello, Samuele è ansioso di vedere se la protesi appena riparata, resiste nel terreno ostile. E quindi giù alla disperata nel ripido terreno erboso e senza tracce, andando più o meno in direzione sud, andiamo a beccare la sterrata su un tornante, dopo essere scesi di 200 metri di dislivello. Ma non basta scendiamo ancora nell'erba tagliando 2 volte la strada, per poi tornare ancora sul costone erboso di Casentiga, già risalito all'andata.
Scendiamo ancora alle Cascine Culme, e ripercorriamo la stradina fin sotto la Baita Fodeschet, dove prenderemo una variante più a destra, che dopo varie deviazioni ci porta a passare vicino a una baita che mi sembra di riconoscere dopo 20 anni. ( E' Cascina Pura ). Infatti è la casa di Luigi Zatti detto il Rosso di Zone. Un vero artista del legno, che durante un escursione di anni fà ci tirò dentro nel suo laboratorio per farci vedere le sue opere. Diventato poi l'ispiratore del Bosco degli Gnomi.
All'ingresso ora c'è scritto che è diventato un museo.
In breve scendiamo ancora sulla sterrata dell'andata, con cui arriviamo all'area Pic-nic e al parcheggio del cimitero
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Antonio59 !,
Sam61


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