Val Lesina: Dos e Stavel


Publiziert von cai56 , 25. August 2022 um 14:48. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:21 August 2022
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Zeitbedarf: 7:15
Aufstieg: 1462 m
Abstieg: 1433 m
Strecke:Parzialmente circolare 19,78 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano al trivio di Fuentes lungo la statale 36; da qui seguire la ex-statale 38 fino ad Andalo. Parcheggio presso il cimitero.

Ci troviamo nella prima (e certamente la più trascurata dal punto di vista escursionistico) delle valli orobiche valtellinesi: uno sbocco molto angusto - praticamente solo il corso del torrente - sul fondovalle, stretto tra le contrade alte di Delebio ed Andalo, non arriva a preannunciare l'estensione a ventaglio della complessa orografia della Val Lesina; a grandi linee si possono distinguere una sezione occidentale (alpeggi di Luserna e Cappello) ed una sezione orientale (alpeggi di Stavello e Mezzana) separati dalla costolatura del Dosso. Questa escursione, dopo aver compiuto pochi anni fa l'intero anello della valle (https://www.hikr.org/tour/post132747.html), 
ci porta oggi a visitare gli alpeggi del Dosso e di Stavello, dove quasi ogni baita - tutte abbandonate dalla pastorizia - è stata trasformata dall'ERSAF in bivacco: edifici molto ben ricostruiti, solidi ed accurati, ma invariabilmente chiusi al passante occasionale. Fa eccezione la grande Casera del Dosso, affidata dall'ERSAF in gestione al Consorzio Montagna Viva (associazione di moto-trialisti) in cambio della manutenzione dei sentieri della Val Lesina: i sentieri di accesso al bivacco sono infatti molto ben curati, molto (ma molto) meno tutti gli altri. In questo modo, in deroga alle leggi regionali e statali che vietano il passaggio sui sentieri di tutti i mezzi motorizzati non addetti all'alpeggio, soprattutto nei giorni festivi, l'attività motociclistica è piuttosto intensa in quest'area.


Dal parcheggio presso il cimitero di Andalo si entra verso destra nell'abitato (Via Pedemonte): dopo poche decine di metri, a lato di una moderna cappelletta votiva, si imbocca un ripido sentiero inizialmente cementato. La traccia, in salita costante e palesemente poco frequentata, percorre il versante con alcuni tornanti finchè con un traverso a est in piano raggiunge una carrozzabile: sull'altro lato, dapprima parallelo all'asfaltata, inizia l'ogal (mulattiera erta ed acciottolata, a profilo concavo, per facilitare lo strascico del legname) della Val Lesina. Lo si segue lungo i suoi ripidi rettilinei, trascurando gli attraversamenti della strada e le tracce secondarie laterali. Oltrepassati i bivii per Piazzo e Dosso Lungo, la salita si addolcisce e quasi in piano si raggiungono le baite di Revolido; da qui un largo sentiero quasi sempre intagliato nella parete rocciosa e protetto a valle da cavi-corrimano raggiunge in piano il torrente del fondovalle orientale e lo varca con un bel ponte ad arco in pietra (Ponte di Stavello o "Punt de la Rasega" o "Ponte delle Guardie"). Si prosegue sul greto alberato (imbrigliato e comunque coi segni di piene violente)  per poche decine di metri, fino a trovare sulla destra le indicazioni per il sentiero dei Dossi. E' una traccia esile nella ripida e fitta abetaia: tratti di salita moderata alternati a poche impennate conducono alla panoramica radura della Baita del Dosso, dove il bivacco è chiuso, ma sono ben accessibili panche, legnaia e barbecue. Alle spalle della costruzione il sentiero riprende subito ripidissimo addentrandosi nuovamente nella foresta: i tornanti si susseguono molto ravvicinati e spesso selciati per limitare l'erosione procurata dalle gomme delle moto; vecchi corrimano in legno proteggono a valle da  possibili conseguenze delle cadute. In poco tempo si arriva alla seconda radura del Dosso, la Baita di Mezzo (anche qui bivacco chiuso), con un ampio tornante pavimentato a segmenti di traversine. Si prosegue con analoghe caratteristiche in un bosco appena meno ripido e quindi con traversi più agevoli fino a salire alla spianata della Casera del Dosso: oggi è domenica e ovunque sono sparsi moto e motociclisti festanti. Rapidamente ci portiamo a monte dell'alpe fino a raggiungere il traverso della GVO (Gran Via delle Orobie), che imbocchiamo verso sinistra. Dopo un primo tratto pianeggiante, una sequenza di tre strappi ripidissimi conduce fino ad una roccia affacciata alla meravigliosa conca di Stavello: si scende comodamente agli ampi pascoli, fra ruscelli e mucchi di pietre accumulati per ripulirne il pascolo. La casera ospita un bivacco (aperto), che in estate funziona come residenza dei pastori, che quest'anno hanno già scaricato l'alpe. Una palina indica le nuove direzioni: la discesa all'Alpe Stavello è sulla linea di massima pendenza a fianco di un rivo, ma la traccia si evidenza al meglio entrando nel bosco. Comodamente lo si percorre arrivando ben presto alle due baite dell'alpe, collocate in una valletta erbosa umida e di forma stretta e allungata sullo stesso livello del pendio. Il sentiero si perde nell'erba, ma rientrando fra gli alberi, troviamo una larga mulattiera che scende fino a confluire nella strada di fondovalle che da Revolido sale alla Casera di Mezzana. La imbocchiamo verso sinistra abbandonando la GVO e, con una serie di tornanti, scendiamo a margine del torrente ritrovando la via di salita in corrispondenza del bivio del sentiero dei Dossi. Ritorniamo a Revolido e decidiamo di risparmiarci la pendenza dell'ogal ed il conseguente affaticamento delle ginocchia: oltrepassiamo le baite fino a trovare il primo sentiero che si dirama a destra dove è indicata a vernice su di un masso la direzione per Avert. Il sentiero, dapprima pianeggiante, risale poi bruscamente il castagneto scosceso fino a scavalcare un passaggio roccioso scavato nel pendio, per poi scollinare fino alla contrada Avert: le baite sono tutte trasformate in case di vacanza e sono raggiungibili da una stradetta parzialmente cementata percorribile solo da piccoli 4x4; per dare un'idea del percorso, occorre dire che i veicoli, non potendo effettuare le curve dei tornanti, sono costretti ad alternare tratti a marcia avanti a tratti in retro... Seguendola, si raggiunge infine la normale carrozzabile nei pressi dell'ingresso del Parco, non lontano da Piazzo; ed evitando sempre l'ogal, si arriva ad Andalo poco lontano dal punto di partenza, vicino alla chiesa parrocchiale.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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