Punta di Valrossa Mt. 2968
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....ho sopportato in silenzio qualche lamentela e imprecazione del "ralphmalph autista" mentre eravamo in viaggio: “ma non potevano scegliere un posto un poco più vicino…”
....ho sopportato senza trovare giustificazioni, perché sapevo che la destinazione scelta avrebbe messo tutti d’accordo…..RIALE!!!!!
AMBIENTE FE NO ME NA LE…!!!!.... appena si entra in Valrossa ecco che appare un ampio e lungo pianoro ricco d’acqua, di marmotte, adesso poi è periodo di fioriture… un vero tripudio di fiori e profumi e poi in lontananza la cima da salire…. la Punta di Valrossa e qui l’ambiente cambia …. sfasciumi e pietraie…
Conoscevamo già Riale, la parte del vallone che dalla diga di Morasco arriva fino alla diga dei Sabbioni, con tutti i suoi rifugi, il Mores, il Claudio e Bruno, il rifugio 3 A e il Città di Busto, ma per noi è la prima volta nella valle che si sviluppa dal rifugio Maria Luisa, con tutti i suoi numerosi laghi, il Toggia, il Kastel e i laghi del Boden.
Certo l’orario di partenza non è dei migliori… alle ore 10,00 partiamo da Riale verso il rifugio Maria Luisa…
Il meteo sarà sempre variabile… ogni tanto cadeva una leggera pioggerellina… ma nel complesso qualche nuvola non ha impedito il panorama…
Dal parcheggio di Riale, seguiamo inizialmente la strada sterrata che sale verso il Passo di San Giacomo, ma cerchiamo subito di fare i numerosi tagli che ci portano dapprima all’Alpe Toggia e infine al rifugio Maria Luisa, che troviamo ancora chiuso.
Già da qui è ben visibile la Punta di Val Rossa.
Dal rifugio, si prosegue brevemente lungo la strada sterrata fino al primo tornante, dove occorre volgere a sinistra entrando nella Valrossa.
Da qui in poi il sentiero è ben segnalato da bolli e ometti, ci sono anche alcune paline che indicano la Punta Valrossa, con ìndicati dei tempi di marcia, che un po’ ci spaventano, d’altronde l’avvicinamento è davvero lunghissimo.
Il sentiero sale a fianco del Rio Rotental, con una serie di serpentine, supera una strettoia e raggiunge l’inizio di una valletta, dove si attraversa il rio e ci si porta a sinistra.
Si prosegue nella valletta molto ampia e pianeggiante, raggiungendo l’anfiteatro compreso tra la Punta di Elgio (a destra) e la Punta Valrossa (a sinistra).
Si compie una lunga diagonale sotto le pendici del Corno Mutt e poi lasciata a destra la valletta pianeggiante il sentiero risale un pendio detritico, fino ad arrivare al circolo terminale del vallone.
Seguendo i segnavia bianco-rossi e gli ometti si volge gradualmente a destra, risalendo ripide chine detritiche in direzione del Colle Ovest di Valrossa, che non si raggiunge.
Il sentierino compie un traverso diagonale, supera un ripido pendio di sfasciumi e si porta sull’ampia dorsale, volgendo a sinistra con percorso quasi verticale si raggiunge l’ampia cima, sormontata da un grande ometto di pietre con una targhetta indicatrice.
Giunti in cima non rimane che ammirare lo splendido panorama… purtroppo i giganti svizzeri sono sotto le nubi… ma ci accontentiamo.. si fa per dire.. di un splendida vista sull’Arbola, sul Corno Cieco, la cima più elevata della Val Formazza e sul ghiacciao del Gries…, sul Basodino e sotto di noi tutti i laghi del rifugio Maria Luisa.
Non siamo comunque soli … ci fanno compagnia due comaschi con uno splendido cane husky…
Un po’ di riposo e poi giù, perchè bisogna ritornare a Riale e poi a casa…. ci aspetta il lunghissimo viaggio di rientro…ma l’"autista" , adesso, concorda che ne vale sempre la pena…!!!!
Naturalmente passiamo da Crodo, ma sono già le 19 passate e troviamo la Latteria Antigoriana chiusa… stavolta niente formaggi….ma scorpacciata di montagna e che Montagna!!!!!!!!!!!!!!!!!
....ho sopportato senza trovare giustificazioni, perché sapevo che la destinazione scelta avrebbe messo tutti d’accordo…..RIALE!!!!!
AMBIENTE FE NO ME NA LE…!!!!.... appena si entra in Valrossa ecco che appare un ampio e lungo pianoro ricco d’acqua, di marmotte, adesso poi è periodo di fioriture… un vero tripudio di fiori e profumi e poi in lontananza la cima da salire…. la Punta di Valrossa e qui l’ambiente cambia …. sfasciumi e pietraie…
Conoscevamo già Riale, la parte del vallone che dalla diga di Morasco arriva fino alla diga dei Sabbioni, con tutti i suoi rifugi, il Mores, il Claudio e Bruno, il rifugio 3 A e il Città di Busto, ma per noi è la prima volta nella valle che si sviluppa dal rifugio Maria Luisa, con tutti i suoi numerosi laghi, il Toggia, il Kastel e i laghi del Boden.
Certo l’orario di partenza non è dei migliori… alle ore 10,00 partiamo da Riale verso il rifugio Maria Luisa…
Il meteo sarà sempre variabile… ogni tanto cadeva una leggera pioggerellina… ma nel complesso qualche nuvola non ha impedito il panorama…
Dal parcheggio di Riale, seguiamo inizialmente la strada sterrata che sale verso il Passo di San Giacomo, ma cerchiamo subito di fare i numerosi tagli che ci portano dapprima all’Alpe Toggia e infine al rifugio Maria Luisa, che troviamo ancora chiuso.
Già da qui è ben visibile la Punta di Val Rossa.
Dal rifugio, si prosegue brevemente lungo la strada sterrata fino al primo tornante, dove occorre volgere a sinistra entrando nella Valrossa.
Da qui in poi il sentiero è ben segnalato da bolli e ometti, ci sono anche alcune paline che indicano la Punta Valrossa, con ìndicati dei tempi di marcia, che un po’ ci spaventano, d’altronde l’avvicinamento è davvero lunghissimo.
Il sentiero sale a fianco del Rio Rotental, con una serie di serpentine, supera una strettoia e raggiunge l’inizio di una valletta, dove si attraversa il rio e ci si porta a sinistra.
Si prosegue nella valletta molto ampia e pianeggiante, raggiungendo l’anfiteatro compreso tra la Punta di Elgio (a destra) e la Punta Valrossa (a sinistra).
Si compie una lunga diagonale sotto le pendici del Corno Mutt e poi lasciata a destra la valletta pianeggiante il sentiero risale un pendio detritico, fino ad arrivare al circolo terminale del vallone.
Seguendo i segnavia bianco-rossi e gli ometti si volge gradualmente a destra, risalendo ripide chine detritiche in direzione del Colle Ovest di Valrossa, che non si raggiunge.
Il sentierino compie un traverso diagonale, supera un ripido pendio di sfasciumi e si porta sull’ampia dorsale, volgendo a sinistra con percorso quasi verticale si raggiunge l’ampia cima, sormontata da un grande ometto di pietre con una targhetta indicatrice.
Giunti in cima non rimane che ammirare lo splendido panorama… purtroppo i giganti svizzeri sono sotto le nubi… ma ci accontentiamo.. si fa per dire.. di un splendida vista sull’Arbola, sul Corno Cieco, la cima più elevata della Val Formazza e sul ghiacciao del Gries…, sul Basodino e sotto di noi tutti i laghi del rifugio Maria Luisa.
Non siamo comunque soli … ci fanno compagnia due comaschi con uno splendido cane husky…
Un po’ di riposo e poi giù, perchè bisogna ritornare a Riale e poi a casa…. ci aspetta il lunghissimo viaggio di rientro…ma l’"autista" , adesso, concorda che ne vale sempre la pena…!!!!
Naturalmente passiamo da Crodo, ma sono già le 19 passate e troviamo la Latteria Antigoriana chiusa… stavolta niente formaggi….ma scorpacciata di montagna e che Montagna!!!!!!!!!!!!!!!!!
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ralphmalph

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