Monte Scermendone da Valbiore

Il sentiero sale in traverso nel bosco, sbuca alle baite Tajada dove si apre il panorama sulla val Masino con il Cengalo e i Pizzi del Ferro. 

Il sentiero sale più deciso rientrando nel bosco e uscendone in vista del rifugio Alpe Granda. Davanti a noi sulla sinistra compare il monte Disgrazia.
  

Dal rifugio si sale lungo il sentiero segnato per l'Alpe Scermendone, spesso con pendenza marcata, fino a immettersi in una sterrata, in una curva con croce a circa 1880 metri di quota. 

Seguiamo la sterrata verso sinistra, in salita molto graduale. Più avanti la abbandoniamo per salire in modo più deciso su un sentiero a sinistra, anche lui segnato con vernice bianco-rossa. 

Scavalchiamo un grosso tronco caduto di traverso sul sentiero, oltre il quale il sentiero prosegue dritto ben marcato. 

I miei soci individuano però un altro sentierino, non segnato, che sale deciso sulla sinistra, fino a sbucare in un prato con un rudere, presso il crinale del monte Scermendone, un pò a ovest della casera e un pò a est della cima del monte. 
 

Per traccia di sentiero siamo in breve sul crinale. Lo percorriamo verso sinistra su un sentierino in direzione del monte Scermendone, di cui si comincia a vedere l'ometto di vetta. Gli ultimi metri sono T3 e devono essere percorsi su roccette aiutandosi con le mani  e con tracce di sentiero.

Il panorama mostra Badile, Cengalo e valle di Preda Rossa dominata dal monte Disgrazia e dai Corni Bruciati. 
 

Al ritorno proseguiamo fino alla casera Scermendone e poco più avanti verso est, fino a incontrare la sterrata che seguiamo verso destra, ritornando al bivio con il sentiero segnato percorso in salita. 

Da qui lungo l'itinerario di andata torniamo al punto di partenza.