Ritorno in Grignetta (m.2184)
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Sedici anni non sono pochi...
Eppur son passati, come tanta acqua lo è (ma sempre meno...) sotto i ponti, e nel mezzo tanto, ma tanto, altro. Penso che per i "Lumbàrd", da Varese a Como, da Lecco a Bergamo, da Brescia a Milano e Brianza, le Grigne siano un pò il simbolo della montagna in genere, la prima vetta che da giovani attrae come una calamita e si voglia fare propria. Un pò perchè la si ha sempre, o spesso, davanti agli occhi, vicina o lontana che sia... un pò per averne sentito parlare da quando esistiamo - come nel mio caso, avendo un padre
Albert1945 che una volta da queste parti era praticamente "di casa" - un pò per altri mille singoli motivi, ma credo sia così. La magia di questi luoghi, bene o male, è sempre viva e si sente il desiderio di tornarvi perchè ad essi ci lega vecchie emozioni, o magari quella che può esser stata la nostra prima "impresa" in montagna...
Per chi arriva da Varese, purtroppo, il viaggio è un tormento e il tempo è dunque poco per infilarsi sulla Direttissima, il Cecilia, la Sinigaglia (peraltro quest'ultima presenta ancora cumuli nevosi nelle zone d'ombra e settentrionali) e altro ancora, dunque vada ancora per la Cermenati, che comunque per chi non l'ha mai fatta prima - ovvero Alessio e Serena che mi accompagnano - non è certo male. Per me è "solo" la quarta volta, e ovviamente dopo 16 anni la posso osservare con occhi diversi dalle precedenti perchè son cambiato io, lo è il mondo, e forse lo è anche la Grignetta e i suoi dintorni.
Già, perchè nel 2001 (la primissima) pernottai al Rifugio SEM raggiungendo la vetta nella nebbia più totale... il SEM, che era un bel rifugio accogliente, cambiò nome in Soldanella perdendo molto del suo fascino ed oggi è solo un bel ricordo sbiadito. Nel 2005 la rifeci, pernottando stavolta al SEL, che al contrario trovai squallidino, e nel 2006, con "evoluzione spartana" il pernottamento avvenne direttamente in vetta per godere tramonto e alba emozionanti prima della Traversata Alta al Grignone... Tre volte, tre storie, tre emozioni diverse...
La Quarta? Una storia ancora diversa da tenere per me, ma a sua volta non meno bella ed emozionante delle altre, forse solo velata da quella malattia chiamata esperienza, maturata nel frattempo in altre valli, tra altre creste, picchi, guglie, rifugi, laghetti, canali, vicini o lontani...
Esperienza tuttavia non significa affatto perfezione, perchè è anzi in continua evoluzione e movimento, mai stanca e mai doma, pertanto può talvolta non bastare, e capita che i ricordi sbiadiscano (l'ultima discesa dalla Cermenati risale al 2004...) e una piccola distrazione porti fuori dalla "retta via", trovandone però un'altra, meno conosciuta e nominata: "Sentiero delle capre", in cui ci ritroviamo poco dopo accorgendoci che il Canalone Caimi non è più alla nostra destra bensì a sinistra. Discendendo tuttavia senza preoccupazione di portare chi è con me in situazioni potenzialmente pericolose (la Grignetta è la Grignetta anche per questo) perchè l'ambiente è comunque a me "familiare", mi sovviene che non più di un anno fa' su queste pagine tale via era stata relazionata e posta in evidenza da
Andrea62. Familiare perchè il terreno, benchè sia Grignetta, ricorda molto il Monte Grona o la tormentata ma fida Valsolda, ripido sì, da fare con attenzione sì, ma nel complesso benevolo: la "variante" perfetta della Cermenati, più discosta e solitaria, meno scontata, con visuali sovente cangianti sul caotico lato occidentale della montagna anzichè sugli imponenti Torrioni Magnaghi visibili dal lato opposto. Suggestiva inoltre la visuale sul Canalone Caimi, con le sue curiose escavazioni modellate dal tempo, che infine si attraversa letteralmente alla base passando poi a fianco di un curioso Arco roccioso prima di riconnettersi alle stradine asfaltate che riportano ai Resinelli.
Fine... Avanti così.
Eppur son passati, come tanta acqua lo è (ma sempre meno...) sotto i ponti, e nel mezzo tanto, ma tanto, altro. Penso che per i "Lumbàrd", da Varese a Como, da Lecco a Bergamo, da Brescia a Milano e Brianza, le Grigne siano un pò il simbolo della montagna in genere, la prima vetta che da giovani attrae come una calamita e si voglia fare propria. Un pò perchè la si ha sempre, o spesso, davanti agli occhi, vicina o lontana che sia... un pò per averne sentito parlare da quando esistiamo - come nel mio caso, avendo un padre

Per chi arriva da Varese, purtroppo, il viaggio è un tormento e il tempo è dunque poco per infilarsi sulla Direttissima, il Cecilia, la Sinigaglia (peraltro quest'ultima presenta ancora cumuli nevosi nelle zone d'ombra e settentrionali) e altro ancora, dunque vada ancora per la Cermenati, che comunque per chi non l'ha mai fatta prima - ovvero Alessio e Serena che mi accompagnano - non è certo male. Per me è "solo" la quarta volta, e ovviamente dopo 16 anni la posso osservare con occhi diversi dalle precedenti perchè son cambiato io, lo è il mondo, e forse lo è anche la Grignetta e i suoi dintorni.
Già, perchè nel 2001 (la primissima) pernottai al Rifugio SEM raggiungendo la vetta nella nebbia più totale... il SEM, che era un bel rifugio accogliente, cambiò nome in Soldanella perdendo molto del suo fascino ed oggi è solo un bel ricordo sbiadito. Nel 2005 la rifeci, pernottando stavolta al SEL, che al contrario trovai squallidino, e nel 2006, con "evoluzione spartana" il pernottamento avvenne direttamente in vetta per godere tramonto e alba emozionanti prima della Traversata Alta al Grignone... Tre volte, tre storie, tre emozioni diverse...
La Quarta? Una storia ancora diversa da tenere per me, ma a sua volta non meno bella ed emozionante delle altre, forse solo velata da quella malattia chiamata esperienza, maturata nel frattempo in altre valli, tra altre creste, picchi, guglie, rifugi, laghetti, canali, vicini o lontani...
Esperienza tuttavia non significa affatto perfezione, perchè è anzi in continua evoluzione e movimento, mai stanca e mai doma, pertanto può talvolta non bastare, e capita che i ricordi sbiadiscano (l'ultima discesa dalla Cermenati risale al 2004...) e una piccola distrazione porti fuori dalla "retta via", trovandone però un'altra, meno conosciuta e nominata: "Sentiero delle capre", in cui ci ritroviamo poco dopo accorgendoci che il Canalone Caimi non è più alla nostra destra bensì a sinistra. Discendendo tuttavia senza preoccupazione di portare chi è con me in situazioni potenzialmente pericolose (la Grignetta è la Grignetta anche per questo) perchè l'ambiente è comunque a me "familiare", mi sovviene che non più di un anno fa' su queste pagine tale via era stata relazionata e posta in evidenza da

Fine... Avanti così.
Tourengänger:
Poncione

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