Monte Fenera e Grotte di Ara


Publiziert von cai56 , 16. April 2022 um 16:12. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:13 April 2022
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Aufstieg: 728 m
Abstieg: 728 m
Strecke:Circolare 1479 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Raggiunta Novara, si imbocca la strada per la Valsesia e la si segue fino a Grignasco. Parcheggi a lato della strada nei pressi del cimitero/Via Cavour.

Uno dei Parchi Regionali del Piemonte, attraente e nemmeno troppo lontano da casa; ne avevo sentito parlare per gli innumerevoli spunti di interesse speleologico e naturalistico/paleontologico, ma, nelle non molte occasioni di passaggio in zona, il richiamo di una bella sciata ad Alagna ha sempre avuto il sopravvento.
Il Parco, istituito nel 1987 per la protezione degli ecosistemi legati alla presenza della più cospicua vena calcarea della Valsesia, si caratterizza per la vastità degli ambienti boscosi che vanno a rivestire le ripide vallate che si aprono a ventaglio come per costituire una quasi-conca che verso sudovest assume caratteri marcatamente carsici; a fianco di tutto questo, ed in quantità non secondaria, si presentano le occasioni di interesse etnografico-religioso: ogni paese, ogni più piccolo agglomerato di abitazioni e spesso anche le cime delle colline ospitano edifici religiosi, dove rifacimenti settecenteschi sovrascrivono origini medioevali. Dal punto di vista escursionistico, i numerosi itinerari ed i numerosissimi sentieri sono molto ben segnalati lungo il percorso e ad ogni incrocio, con qualche episodio di vandalismo sulle tabelle esplicative, ma nel complesso tutto è in buone condizioni. Purtroppo le visite speleologiche non sono autorizzate in autonomia, ma la situazione è comprensibile per l'importanza dei siti e degli studi tuttora in corso: ci troviamo infatti di fronte ad aree di ricchissimi ritrovamenti paleozoologici ed alla unica sede di presenza neandertaliana del Piemonte.


Dai parcheggi suggeriti ci si avvia verso il centro del paese sulla direttiva di Via Cavour-Via Vitt.Emanuele-Via Italia; di fronte alla maestosa chiesa parrocchiale del Vittone si prosegue per Via Perazzi finchè, al lato destro della chiesa di S.M.delle Grazie, si imbocca la Via Cacciami in lieve discesa, che va a confluire nella strada comunale Carpo in direzione della frazione Carola. Al bivio nei pressi delle cascine di Bertolotto si volge a sinistra e si continua fra radi boschi ed un bell'affaccio sui pendii attorno a Grignasco fino a Mollia d'Arrigo; qui l'asfalto termina e si prosegue lungo una sterrata poco usata andando a raggiungere il borgo semi-abbandonato di Bertasacco. Da qui si passa ad un bellissimo sentiero che aggira in falsopiano tutte le ramificazioni della valle del Rio Magiaiga, uno dei solchi torrentizi principali del Parco, fino ad attraversarlo su di un ponticello ad arco; al di là si presenta una ripida salita a tornanti che, oltrepassati alcuni ruderi sparsi, prosegue fino alla radura di Paradiso, dove una nobile cascina a loggiati presidia un'area coltivata. Il sentiero, ancora ripido ma selciato, raggiunge di nuovo l'asfalto presso Cerianelli, da cui si segue la carrozzabile per Colma Fenera: è un piccolo abitato allungato sul crinale a confine fra Grignasco e Valduggia; le case sono poche, ma troviamo tre chiese: l'oratorio di S.Michele, la chiesa principale di S.M.Maddalena ed infine la chiesa cimiteriale di S.Antonio Abate [Qui è sepolto, e ne troviamo anche un busto commemorativo, il Canonico Nicolao Sottile, che promosse la costruzione di un ospizio - ora rifugio - al Colle Valdobbia, sul percorso di mercanti e pellegrini fra Gressoney e Riva Valdobbia]. Il sentiero prosegue alla base di colonne calcaree che spuntano dal bosco (pannello esplicativo della geologia locale), portandosi ad aggirare una dorsale ed entrando nella conca dell'Alpe Fenera (solo ruderi residui di un incendio del 1936 ed una cappella) compresa nell'avvallamento derivante dalle due propaggini del Monte Fenera. Attualmente tutta l'area appare percorsa da piste forestali che permettono agli operai del Parco di eliminare le centinaia di alberi schiantati da passate tempeste. Il sentiero, qui piuttosto ripido, sale a larghi tornanti fino alla sella compresa fra le due cime del Monte Fenera: a destra il "viale" che sale alla Punta S.Bernardo, con bell'oratorio settecentesco, e a sinistra la ripida traccia che raggiunge la Punta Bastia - culminante - dominata da una enorme croce di pietra poggiante su di una cappella-ricovero. Nelle giornate veramente limpide dovrebbe essere anche più spettacolare di oggi il panorama verso il Monte Rosa e la pianura novarese, facilitato dalla pulizia forestale richiesta dalla presenza di un punto trigonometrico. Per la discesa, si imbocca nettamente verso sud la ripida pista tagliafuoco (anche qui lavori forestali) che va seguita fino alla località Piana dell'Orto, dove si trova l'inizio del sentiero ripidissimo per Ara; la linea, a strette serpentine nel terreno arido e fra nuvole di polvere, zigzaga fra i radi alberi ed i primi cespugli di pungitopo fino a raggiungere, con cambio repentino, una zona più rocciosa e suggestiva. Si procede, spesso in modo quasi labirintico, fra blocchi di calcare eroso e muschioso sparsi qui in una vera "foresta" di pungitopo; il sentiero termina bruscamente in una strada sterrata che scende dalle case di Ara in direzione delle vicine Grotte. Si segue la pista verso sinistra e, in poche centinaia di metri, si raggiunge il recinto (libero e sempre aperto) delle Grotte di Ara: qui le acque del Rio Magiaiga (che più sopra avevamo attraversato non lontano dalle sorgenti) riaffiorano alla base di un piccolo canyon dopo essere state inghiottite da fenditure carsiche. Ci si può aggirare fra strettoie e gallerie frutto di erosioni attive o fossili, sottopassando un arco naturale e guadando pozze e laghetti fino a trovare la "vera" grotta di Ara: purtroppo dopo pochi metri ed una curva a gomito si chiude in una frana di fango e pietrame - ormai ben consolidata - che fagocita anche un rudimentale impianto di illuminazione che conferma il sospetto dell'esistenza di un perduto proseguimento. Il sentiero prosegue in uno spettacolare saliscendi nel bosco di castagni, supera un affioramento di calcare giallo con erosioni colonnari ("Cücch")e poi va ascendere rapidamente verso Grignasco: accanto alle prime cascine, lungo un acciottolato, si procede fra una via crucis con altorilievi settecenteschi e la bella chiesa di S.Graziano. In breve si raggiunge la Via Perazzi a pochi passi dalla Parrocchiale, dove si riprende il tratto urbano di andata.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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