VALLE D'AOSTA | Punta Lechaud (Pointe Léchaud), 3128 m (Regione del Passo del Piccolo San Bernardo)


Publiziert von larice , 23. März 2022 um 07:29.

Region: Welt » Italien » Aostatal
Tour Datum:10 August 2003
Hochtouren Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: F   I 
Zeitbedarf: 4:00
Aufstieg: 1200 m
Kartennummer:Carte topographique IGN - Géoportail (geoportail.gouv.fr) - map.geo.admin.ch - vedi anche le foto allegate di carte e libri

Punta Lechaud / Pointe Léchaud (3128 m) da sud-est

Dalla strada del Piccolo San Bernardo (VOIE ROMAINE – STRADA ROMANA DELLE GALLIE), lato di Val d'Aosta, e dal Colle di Bassa Serra


Dal diario del 10 agosto 2003
Durante il nostro viaggio di conoscenza verso altre montagne, pareti e luoghi di Francia ci fermiamo in territorio valdostano. Facciamo dapprima una doverosa pausa a Courmayeur per risognare “i giorni grandi” – Walter Bonatti – della gioventù e poi, dopo aver comperato una carta della regione presso un tabaccaio di La Thuile, saliamo verso il Passo del Piccolo San Bernardo. Ci fermiamo prima del Lac Verney perché desideriamo andare a passare la notte alla Punta Lechaud, posta sul confine tra l’Italia e la Francia. Il bivacco si rivelerà tra i più belli e ci farà vedere da uno straordinario balcone panoramico e da una nuova prospettiva la fantastica regione del Monte Bianco.

 

Molto interessante anche dal profilo etnografico l’escursione fino al Colle di Bassa Serra.

Incantevole l’altopiano ad alta quota che si raggiunge con alto giro a destra. (Nota: dove scorre il fiume impetuoso favorito dallo scioglimento delle nevi non si può passare a causa di una forra tra pareti).

 

La partenza può avvenire in questi due modi:

1) Dal posteggio nei pressi del Lac Verney (un po' a monte della quota 2082 m – vedi la cartina turistica 1:25000 riprodotta a parte) si scende a nord-ovest fino al ponte sulla Doire de Verney e poi si sale all’alpe soprastante, raggiunto dalla strada indicata sotto 2).

2) Si parte più in basso e si percorre l’itinerario turistico numero 10 seguendo dall’inizio la stradina agricola (chiusa al traffico) per l'alpe che parte da un tornante lungo la strada che da La Thuile sale al Passo del Piccolo San Bernardo.

 

Su un sentiero si fa quindi una gran traversata sopra la cascina dell’alpe.

(Nota: alla rilevante quota di 2200 metri, lungo il sentiero tra le pietraie e i ripidi pendii erbosi con ruderi di un alpe, ci imbattiamo in una vipera).

Alla notevole quota di 2314 metri di Entre Deux Eaux («tra le due acque», zona senza alberi) ci sono delle ingegnose, caratteristiche stallette costruite una accanto all’altra e col tetto ad arco. Dalle cascinette abbandonate si va su sentiero a un ruscello che sgorga da un pertugio in una parete. Si sale poi per il pendio soprastante e verso destra si giunge a un ripiano con un laghetto e alcune cascinette quasi nascoste, anch'esse abbandonate. Da qui, con una traversata verso sinistra ci si porta a un grande ripiano (parte del vallone che scende dal Glacier du Breuil), che si raggiunge con una breve discesa. Segue una dolce salita verso il Colle di Bassa Serra (2738 m), dove ci sono i ruderi di una casermetta con più locali. (Nota: si vedono i resti di una casermetta anche più in alto, sulla cresta che dal Lechaud va a dividere la Val de Chavanne dal Col de la Seigne).

Al Colle di Bassa Serra c’è un’indicazione di “fine sentiero” (fin qui la difficoltà è del tipo T3). A ovest-sud-ovest del Colle c'è un crestone divisorio.

Alla Punta Lechaud si può accedere:

a) direttamente per il Glacier de Chavannes (nel Vallon des Chavannes);

b) aggirando a sinistra il citato crestone; si arriva così a un laghetto e al Glacier du Breuil. Si scavalca il Passe de Léchaud e con salita diretta su sfasciumi e resti di neve ci si porta alla cima.



IL GRUPPO DEL MONTE BIANCO DALLA PUNTA LECHAUD
 

                                                                * * *

 

In allegato ci sono foto di libri e guide della regione che hanno nutrito il nostro spirito libero e audace della gioventù. Sono indicate anche utili cartine. Storica e da innamorarsene la carta TCI del 1971 “Gruppo del Monte Bianco” (come tutte le altre del TCI di quel periodo) perché studiata a casa permetteva di sognare nuovi orizzonti e di programmare le necessarie trasferte.


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Ho salito e "ho sceso,
dandoti il braccio,
almeno un milione di scale"
(Eugenio Montale, da
Satura)






 


Tourengänger: larice
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