Guggernüll (2886 m) – Skitour

Classica escursione sci alpinistica al Guggernüll, una montagna sui confini comunali di Mesocco e Rheinwald, raggiungibile dal comprensorio sciistico di Splügen. Le ottime condizioni meteo hanno favorito la mia terza salita a questa cima, sette anni dopo la seconda e nove dopo la prima.

Inizio dell’escursione: ore 9.45 dal Tamboalp

Fine dell’escursione: ore 14.40 a Splügen

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1026 hPa

Temperatura alla partenza da Splügen: -16°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 1800 m

Temperatura al rientro a Splügen: -2°C

Velocità media del vento: 0 km/h

Neve a Tanatzhöhi: 55 cm

Alba: 8.03

Tramonto: 16.38

Sveglia alle 5:35, partenza da casa alla 6:47, arrivo a Splügen alle 8:35, dopo 113,4 km d’auto, compresa una sosta caffè di 15 minuti.

Oggi le previsioni meteo ci hanno azzeccato. Percorro il Ticino e il Moesano sotto una fitta coltre di nuvole stratificate. Uscito dalla Galleria del San Bernardino mi si presenta un cielo limpido e assenza di vento persino sulla cima conquistata.

Al parcheggio degli impianti di risalita di Splügen il termometro segna -16°C. Mi preparo celermente, per contrastare il freddo, quindi parto con gli sci nuovi sulle spalle in direzione della stazione a valle degli impianti di risalita.

Il Guggernüll è già visibile dal parcheggio. Per avvicinarlo mi servo della cabinovia Splügen-Tanatzhöhi, dopo aver acquistato un biglietto “Tourenkarte”, del costo di 26 CHF.

A Tanatzhöhi (2163 m) oggi il panorama è incantevole. L’innevamento è molto buono se confrontato con il Ticino: si misurano 55 cm di neve e i cannoni lavorano incessantemente.

Alle 9:17 inizio la discesa, sulla pista battuta, fino alla stazione a valle della seggiovia Tamboalp (2020 m). Finalmente posso provare i nuovi sci e i nuovi attacchi Dynafit Rotation. Monto le pelli, anch’esse nuove, e cerco di fissare gli scarponi nei puntali degli attacchi.

Ahimè, qui sorge un problema. Uno dei due attacchi non mi permette di sollevare la levetta per bloccare il puntale. Provo e riprovo più volte, scambio persino gli sci, ma il problema persiste. Non voglio forzare eccessivamente la leva, per non rischiare di spezzarla. Dopo numerosi tentativi infruttuosi, arriva per mia fortuna “l’angelo custode”. La gentile Steffi, esperta sci alpinista, mi dice che anche ad una sua amica era successa la stessa cosa. Per le prime volte la leva può essere particolarmente dura, “deve farsi”, in ogni caso conviene rimuovere ogni residuo di neve e ghiaccio dalle molle del puntale. Il suo intervento è decisivo: finalmente posso iniziare la salita e con grande sollievo, dopo aver temuto di dover rinunciare.

Il primo tratto si sviluppa sul versante orografico sinistro del Tambobach, quindi si svolta decisamente a destra in direzione NW, in forte salita. Alle 10.15 arrivo di nuovo al sole: è un’altra vita. Continuo senza giacca, seguendo la bella traccia, sempre meno gelata. Solo in alcune zone la devo abbandonare, preferendo la sottile neve crostosa ai suoi lati. Per tutta la salita, i rampanti rimangono nello zaino. Il paesaggio è incantevole: si possono ammirare decine di cime; quella che domina la vallata è il Pizzo Tambo (3279 m).

Poco sopra il Gemsschluecht (sulla cartina appare l’improponibile scritta “Gemschschluocht”) pervengo alla cresta meridionale, caratterizzata dall’affioramento di macigni e pietre rotte, che in mezz’ora mi permette di raggiungere per la terza volta la vetta del Guggernüll (2886 m). Rimango concentrato, non voglio liberare l’euforia, infatti, il versante nord precipita quasi verticalmente sulla piana di Nufenen.

Non c’è vento e la temperatura è più mite che a Splügen. Il panorama è grandioso: ne approfitto per fotografare alcune cime che ho già raggiunto negli ultimi anni ed altre che non potrò mai raggiungere.

Dopo una sosta di mezz’ora inizio la discesa, dapprima cercando di schivare le rocce affioranti per salvaguardare la soletta ancora perfetta dei nuovi sci, quindi lottando nella neve crostosa e finalmente godendo la neve polverosa.

Nella neve crostosa evito le curve strette; mi limito a poche curve ampie, tenendo tuttavia una velocità discretamente sostenuta, in quanto mi facilita la rottura della crosta. Ovviamente è un tipo di neve che affatica molto, a maggior ragione nelle primissime sciate della stagione.

In cinquanta minuti di discesa raggiungo la stazione a valle della seggiovia Tamboalp, che mi riporta ai 2163 m della stazione a monte. Il biglietto “Tourenkarte” comprende anche questa salita.

Da qui via sfrutto le piste battute, ottimamente preparate e rifornite in continuazione di neve grazie ai cannoni e alle lance sparaneve.

Per la terza volta al Guggernüll, con tre paia di sci diversi. Le buonissime condizioni meteo mi hanno regalato una fantastica giornata sulla neve del comprensorio di Splügen.

Mi ritengo molto soddisfatto per aver trovato la regolazione ottimale per il nuovo scarpone Scarpa Maestrale: perfetta è la calzata in salita e buona la sensibilità in discesa. Anche per la seconda uscita nessuna vescica né bolla ha martoriato i miei piedi.

Quanto al nuovo attacco Dynafit Rotation e ai nuovi sci K2 Wayback 88 rimando la valutazione a quando li avrò testati in condizioni diverse.

Tempo di salita: 2 h 50 min da Tamboalp

Tempo totale: 5 h 27 min

Dislivello in salita: 870 m

Sviluppo complessivo: 13,5 km

Difficoltà: PD

Coordinate Guggernüll: 740.615 / 154.120

SLF: 2 (moderato)