Gallonaccio


Publiziert von cai56 , 8. Juli 2021 um 16:11. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 4 Juli 2021
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:30
Aufstieg: 1271 m
Abstieg: 1216 m
Strecke:Parzialmente circolare 17,64 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano al termine della superstrada dopo Morbegno; alla rotonda si prosegue a destra in direzione Valtartano e, al bivio successivo, continuare diritto verso Forcola. Giunti alla Sirta, si trova facilmente parcheggio in apposito spiazzo lungo l'Adda.

Gallonaccio era un alpeggio, probabilmente di limitate dimensioni viste le caratteristiche del luogo, che ormai risulta abbandonato da moltissimo tempo: al punto che i ruderi delle due baite si presentano nella radura di un  bosco di conifere già molto sviluppato. Anche per questo, al momento dell'istituzione, il Parco delle Orobie Valtellinesi classificò l'area come "luogo fortemente protetto", particolarmente adatto alla conservazione del habitat del quasi estinto gallo cedrone.
Ma le cose non sono andate in questo modo. Nel 2018 il comune di Colorina, con i fondi (205.100 euro) della CE (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l'Europa investe nelle zone rurali) ha iniziato ad attuare gli "Interventi necessari per garantire la salvaguardia e la valorizzazione dei sistemi malghivi nell'area denominata Alpe Azzolo-Gallonaccio"; attualmente quello che si può vedere sono lo sradicamento di parecchi abeti per allargare i pascoli di Azzolo e la costruzione di una pista di insolite dimensioni, sterrata e cementata, che termina per il momento nel "nulla" di Gallonaccio. Dei galli cedroni sarà generoso lasciare almeno l'ipotesi etimologica del toponimo.


Dal parcheggio si inizia a risalire la via centrale della frazione fino alla piazza dominata dalla cupola della chiesa: di fronte alla Latteria Sociale si svolta a sinistra attraversando il torrente e presso le ultime case, in assenza di segnali, si trova l'inizio dell'antica mulattiera per Alfaedo. Dopo il primo breve rettilineo ci si avvicina alla parete verticale della Caürga, storica falesia della bassa valle recentemente riattrezzata, per poi iniziare una lunga teoria di ripidi tornanti perfettamente acciottolati nel folto del castagneto; in successione si avvicinano le contrade Lavisolo, Ganda e Foppa, raggiungendo da ultimo il margine occidentale dell'abitato di Alfaedo. Fra le prime abitazioni si incrociano le ottime segnalazioni (frecce metalliche gialle) dell'Edelweiss Run: si sale a destra lungo un vicolo stretto fra le case e dal confine coi prati si continuerà a seguire le indicazioni  risalendo comodamente all'interno del bosco fino a raggiungere il maggengo e le poche baite di Ronco. Si continua a sinistra lungo la pista sterrata di accesso finchè si può imboccare sulla destra un sentiero che scorre piacevolmente fra gli alberi; dopo poche centinaia di metri si sbuca ad un trivio di piste forestali: si sceglie quella centrale, proseguendo praticamente diritto. Ci si addentra in un'abetaia e, al termine dello sterrato, si raggiunge la Baita degli Alpini, luogo conviviale e di celebrazioni. Dopo una baracca-deposito si imbocca uno splendido sentiero a saliscendi nell'ancora più fitta abetaia arrivando infine alle baite delle Bruciate, caratterizzate su di un dosso erboso dalla presenza di un vecchio generatore di elettricità eolico. Abbandonate a sinistra in discesa  le freccette gialle della gara, si prosegue fondamentalmente in piano fino all'alpeggio di Azzolo: dopo un'area umida recintata se ne raggiungono le poche baite che dominano dall'alto vasti prati non ancora ben inerbati dopo i recenti disboscamenti. Il sentiero è scomparso, non ci sono segnali e l'unica prospettiva logica è salire a dare un'occhiata ad un'edicola del parco al margine del bosco: il panegirico del gallo cedrone (da cui però non si evince che è praticamente estinto da qualche decennio) non aiuta ad orientarsi, ma, curiosando dietro un paio di cataste di legna, si arriva a notare una vaga traccia di servizio ad una condottina d'acqua che sale verso l'alto, man mano accentuandosi nel terreno. Dopo un buon guadagno di quota, un improvviso disordine nel bosco (tronchi divelti e abbandonati, sassi e terra smossa) inizia a rivelare la sorpresa della nuova pista forestale per Gallonaccio: i recenti sbancamenti hanno di fatto reso inutilizzabile il vecchio sentiero anche se ormai ridotto a scorciatoia fra i tornanti. L'arrivo alla piccola radura di Gallonaccio (non arrivo a prevedere quale possa esserne in futuro la "valorizzazione") coincide con l'inizio delle previste piogge e quindi torniamo subito sui nostri passi. Lasciamo perdere il sentiero, sicuramente più disagevole in discesa, e torniamo ad Azzolo lungo la carrozzabile, apprezzandone gli importanti lavori di "salvaguardia"; continuiamo sulla pista anche oltre l'alpeggio fino a trovare sulla destra la partenza di un ottimo sentiero (che evidentemente oltre questo punto è stato inglobato nei lavori) acciottolato che scende rapidamente al Paesino di Rodolo. Ritrovando le indicazioni dell'Edelweiss Run si raggiunge il piccolo sagrato della chiesa e poi si arriva sulla strada di accesso alla frazione; subito si volge a destra lungo un sentiero che passa per la contrada Züch, prima di tornare sull'asfalto proprio in corrispondenza del tornante da cui si stacca la deviazione per Alfaedo. La si segue per un buon tratto in salita fino a trovare sulla destra la pista per Al Prato che prosegue stretta ed ombrosa fino ad una piazzola fra le case; da qui si segue un sentiero fra i prati che, superate le baite di Acquazzo, raggiunge Ganda, dove si ritrova la via di salita.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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emanuele80 hat gesagt:
Gesendet am 8. Juli 2021 um 17:15
Ciao Marco,
bella camminata!

Hai idea se da Gallonaccio è possibile proseguire a SW e raggiungere la dorsale che scende dalla Cima Dàssola? Sulla CNS, a 1722 m, c'è segnato (pare) un alpeggio. E' probabile che in passato salisse un sentiero: sul posto c'è qualcosa?

Grazie,
Emanuele

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 8. Juli 2021 um 18:28
Ciao.
Guardando sulle vecchie mappe tutta l'area era percorsa da sentieri attualmente introvabili; la Q1722 CNS dovrebbe corrispondere a Q1758 CTR, che non riporta alpeggi. In loco, salendo da Azzolo, si trovano tre targhette artigianali "Croce d'Assola", ma indirizzano a SE: vista la pendenza, potrebbe essere solo una sequenza di tornanti. Nei pressi di un cantiere.
Marco


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