Pizzo Fortünéi (2811 m) – Racchette da neve e ramponcini
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Torno dopo nove giorni al Passo del San Gottardo, questa volta per un’escursione sul versante orientale del valico.
Benché il caldo dei giorni scorsi abbia fatto sciogliere un grande quantitativo di neve, la salita alla Fibbia o al Pizzo Lucendro sono ancora possibili senza portage. Il discorso è diverso per la zona dell’Alpe di Fortünéi; gli sciatori devono portare gli attrezzi fino quasi a Cassinetta.
Inizio dell’escursione: ore 5:40
Fine dell’escursione: ore 11:40
Pressione atmosferica, ore 6.00: 1022 hPa
Temperatura alla partenza: 5,5°C
Isoterma di 0°C, ore 6.00: 3500 m
Velocità media del vento: 15 km/h
Temperatura al rientro: 15°C
Sorgere del sole al Passo del San Gottardo: 5:32
Tramonto del sole al Passo del San Gottardo: 21:18
Sveglia alle 2:50, partenza da casa alle 3:55, arrivo al Passo del San Gottardo, zona Lago di San Carlo, alle 5:22, dopo 117,9 km d’auto.
Un primo sguardo alla stradina per l’Alpe di Fortünéi mi induce a rinunciare agli sci e a scegliere le racchette da neve.
Parto alle 5:40 seguendo la sterrata, con le ciaspole sotto braccio, tagliando spesso i primi tornanti grazie agli estesi nevai. Mi rendo subito conto che la neve non è gelata, si lascia scalfire facilmente, per cui anche le ripide traverse quest’anno non sono insidiose. Le cime che si innalzano sul versante occidentale della Reuss si accendono dapprima con tonalità avorio, poi sempre più bianco neve. Calzo le ciaspole a circa 2215 m. Noto una lieve traccia di sci fresca di giornata.
Nella Valletta cessa quasi del tutto il vento. Seguo il logico tragitto, di fianco al Riale di Fortünéi, che ho percorso più volte, soprattutto alla fine della primavera.
Cammino finora all’ombra, con lo sguardo che si spinge frequentemente verso il magnifico Monte Prosa (2737 m). Il suo versante orientale, sempre più illuminato dal sole, lascia tutti a bocca aperta!

Monte Prosa (2737 m)
La salita diventa sempre più impegnativa, non tanto a livello tecnico, ma piuttosto per le pendenze sostenute, fino al 49%. Alla base di un muro decido di togliere le racchette e di applicare i ramponcini; continuerò la salita con questo assetto.
Verso le otto incrocio la coppia di sciatori che mi precedevano, e che da poco hanno iniziato la discesa. Scambio due convenevoli e li osservo mentre scendono con una sciata tranquilla e sciolta.
Il cornicione di vetta quest’anno è imponente. Lo raggiungo a metà del suo tratto orizzontale, quindi percorro il facile crinale fino alla vetta: sono le 8:39, geschafft! L’omino di pietre del Pizzo Fortünéi è completamente sommerso dalla neve, si scorge solo la pietra sommitale.
Non passano che pochi secondi ed ho una gradita sorpresa: dai sassi presso la vetta spunta un bellissimo ermellino (Mustela erminea). Malgrado l’abbondanza di neve è già nella livrea estiva. Mi colpiscono la punta della coda, nera, e la pancia bianca; il resto della pelliccia è beige. Purtroppo il minuscolo carnivoro è troppo veloce, non riesco a fotografarlo.
Il panorama oggi è grandioso e non esagero!
Scatto foto a destra e a manca, quindi, dopo venti minuti di permanenza in vetta mi avvio ripercorrendo più o meno lo stesso percorso della salita con i ramponcini da passeggio usati fino alla strada del passo.
Escursione sulla neve nella selvaggia Valletta di Fortünei in una bella giornata di fine primavera. Ciaspole, ramponcini e piccozza si sono rivelati molto utili. Dedico la conquista di questa cima ad un caro amico, che proprio oggi è sottoposto al bisturi di un chirurgo: in bocca al lupo!
Tempo di salita: 3 h
Tempo totale: 6 h
Tempi parziali
Lago di San Carlo (2106 m) – Cassinetta (2217 m): 40 min
Cassinetta (2217 m) – Pizzo Fortünéi (2811 m): 2 h 20 min
Dislivello in salita: 714 m
Sviluppo complessivo: 8,41 km
Difficoltà: WT3
Libro di vetta: no
Copertura della rete cellulare: Swisscom, zone d’ombra nella Valletta.

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