Grigna Meridionale, Cresta Segantini
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Sono passati più di trent'anni da quando feci la Segantini con mio nonno, ricordo solo una gran tensione e la soddisfazione di arrivare in cima, per il resto c'era una gran nebbia ed annebbiati sono anche i miei ricordi.
Daniela vuole farla, d'altronde è una delle vie tanto famose da essere divenuta quasi un "must".
Va bene, non è che ami molto le Grigne con la loro roccia unta e bisunta ma del resto anch'io vi ho dato il mio apporto "ungendo" alcune delle vie più ripetute sulle varie guglie, è giusto che anche Dani dia il suo contributo.
Raggiungiamo Pian dei Resinelli, ci beviamo un caffè al rifugio Porta e poi raggiungiamo il Colle Valsecchi, all'attacco della Segantini incontriamo un "simpatico" vecchietto che guarda Daniela e poi rivolto a me dice: "Non ce la farà, ti toccherà issarla per tutta la via". Daniela lo incenerisce con lo sguardo ed anch'io, che so come Daniela faccia il V in tutta rilassatezza sono perplesso e gli rispondo che "sarà magari vero il contrario". Vabbè il vecchio misogino si allontana ma Dani ha decisamente, e giustamente, le palle girate.per cui parte da prima e in pochi minuti mi da il via libera per salire. Arrivo alla sosta la supero e continuo. In effetti non mi ricordo nulla, la via è decisamente facile, la difficoltà è data, come previsto, dal fatto che gli appigli sono lucidi come il marmo delle chiese. Arrivo in sosta, recupero Daniela che parte, poco dopo la sento imprecare e mi dice che le corde fanno troppo attrito e non ce la fa, piazza una sosta a metà di un tiro, quando mi recupera scopro l'arcano: ha passato entrambe le corde in tutti i chiodi, fra l'altro numerosi, cosicché queste non scorrevano proprio. Ecco Dani è così: in grado di salire su una "cacca di mosca" per venti metri senza mettere una sicurezza e poi invece di usare tutte quelle che trova anche su dei passaggi che saranno al massimo di III. Vabbè, proseguo alternando le corde e usando solo una parte delle protezioni, decisamente sovrabbondanti. Arriviamo alla Ghiacciaia, folla incredibile di cordate incasinate, passa mezz'ora, fa freddo... decidiamo di averne abbastanza ma invece di andare a prendere il sentiero di raccordo con la Cresta Cermenati decidiamo di fare una calata in doppia e raggiungere la Val Scarettone, c'è nebbia e si vede ben poco, con una seconda doppia arriviamo sul sentiero, non ci resta che risalire la valle e raggiungere la Bocchetta del Giardino, da qui in breve per il Canalino della Federazione arriviamo in cima, qualche foto con il Bivacco Ferrario e scendiamo per il Sentiero delle Capre.
Andava rifatta visto che della mia prima salita non ricordavo praticamente nulla. Ma non penso che la rifarò: troppa gente, troppo casino, penso che si possano trovare, anche in Grigna, itinerari più solitari ed altrettanto appaganti dal punto di vista paesaggistico e di impegno.
Daniela vuole farla, d'altronde è una delle vie tanto famose da essere divenuta quasi un "must".
Va bene, non è che ami molto le Grigne con la loro roccia unta e bisunta ma del resto anch'io vi ho dato il mio apporto "ungendo" alcune delle vie più ripetute sulle varie guglie, è giusto che anche Dani dia il suo contributo.
Raggiungiamo Pian dei Resinelli, ci beviamo un caffè al rifugio Porta e poi raggiungiamo il Colle Valsecchi, all'attacco della Segantini incontriamo un "simpatico" vecchietto che guarda Daniela e poi rivolto a me dice: "Non ce la farà, ti toccherà issarla per tutta la via". Daniela lo incenerisce con lo sguardo ed anch'io, che so come Daniela faccia il V in tutta rilassatezza sono perplesso e gli rispondo che "sarà magari vero il contrario". Vabbè il vecchio misogino si allontana ma Dani ha decisamente, e giustamente, le palle girate.per cui parte da prima e in pochi minuti mi da il via libera per salire. Arrivo alla sosta la supero e continuo. In effetti non mi ricordo nulla, la via è decisamente facile, la difficoltà è data, come previsto, dal fatto che gli appigli sono lucidi come il marmo delle chiese. Arrivo in sosta, recupero Daniela che parte, poco dopo la sento imprecare e mi dice che le corde fanno troppo attrito e non ce la fa, piazza una sosta a metà di un tiro, quando mi recupera scopro l'arcano: ha passato entrambe le corde in tutti i chiodi, fra l'altro numerosi, cosicché queste non scorrevano proprio. Ecco Dani è così: in grado di salire su una "cacca di mosca" per venti metri senza mettere una sicurezza e poi invece di usare tutte quelle che trova anche su dei passaggi che saranno al massimo di III. Vabbè, proseguo alternando le corde e usando solo una parte delle protezioni, decisamente sovrabbondanti. Arriviamo alla Ghiacciaia, folla incredibile di cordate incasinate, passa mezz'ora, fa freddo... decidiamo di averne abbastanza ma invece di andare a prendere il sentiero di raccordo con la Cresta Cermenati decidiamo di fare una calata in doppia e raggiungere la Val Scarettone, c'è nebbia e si vede ben poco, con una seconda doppia arriviamo sul sentiero, non ci resta che risalire la valle e raggiungere la Bocchetta del Giardino, da qui in breve per il Canalino della Federazione arriviamo in cima, qualche foto con il Bivacco Ferrario e scendiamo per il Sentiero delle Capre.
Andava rifatta visto che della mia prima salita non ricordavo praticamente nulla. Ma non penso che la rifarò: troppa gente, troppo casino, penso che si possano trovare, anche in Grigna, itinerari più solitari ed altrettanto appaganti dal punto di vista paesaggistico e di impegno.
Tourengänger:
paoloski

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