Pizzo Molare (m 2585)
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Il Pizzo Molare è posto lungo la catena montuosa che separa la Val Leventina dalla Valle di Belnio. E’ una cima isolata e molto panoramica è facilmente raggiungibile risalendo i pendii erbosi senza una precisa traccia. Nell’insieme si tratta di una bella e non banale escursione.
LOCALITA' DI PARTENZA. Ghiariva, o Gariva, (m 1652).
ATTREZZATURA. Quella normale da escursionismo. Meglio avere scarponcini alti.
DIFFICOLTÀ. T3+.L’escursione non presenta difficoltà tecniche o tratti esposti, ma si svolge in gran parte su flebili tracce, per tratti anche queste assenti, e con una segnaletica molto rada, inesistente per quasi tutta la salita.
QUOTA MASSIMA: m 2585, la vetta del Pizzo Molare.
QUOTA MINIMA: m 1652, a Gariva.
SVILUPPO: km 8,8.
TEMPO TOTALE: 4 ore 30’.
TEMPO DI SALITA: 2 ore 15’.
TEMPO DI DISCESA: 2 ore 15’.
DESCRIZIONE PERCORSO. Si parte dal piccolo parcheggio prendendo il largo sentiero che risale i prati sopra il borgo, fino a raggiungere il tracciato di una strada sterrata, che si segue fino ad arrivare alla Capanna Piandioss (m 1860, ore 0.25’).
Dalla Capanna si prosegue lungo la strada, svoltando a sinistra in direzione di Pian Laghetto, per poi abbandonarla raggiunto Pian Stavion (m 1925, una decina di minuti dalla capanna). Si segue per un tratto un sentierino che si stacca sulla destra, per poi dirigersi in direzione di un ben visibile affioramento di rocce bianche, il Sasso Sprugh. A questo punto per lunghi tratti la traccia sparisce e bisogna risalire prima una serie di dossi e poi il ripido pendio erboso. Noi abbiamo puntato verso una traccia che taglia il pendio passando sopra a Sasso Sprugh. Raggiunta questa traccia si ritrova un sentierino che si segue in direzione ovest passando , appunto a monte del Sasso, e che porta alla evidente Bocchetta di Sasso Bianco (m 2404, ore 1.20’ da Pian Stavion), dalla quale la vista si apre sulla Valle Leventina. Si prosegue seguendo, in direzione nord, la cresta abbastanza ripida che in una ventina di minuti ci permette di superare gli ultimi 180 metri di dislivello e di raggiungere la cima del Pizzo Molare (m 2585), sovrasta da una grande croce metallica.
La discesa avviene per il versante nord seguendo tracce discontinue di sentiero, fino ad uno bocchetta, non denominata, a quota m 2414 (m 2430 da GPS, 15 minuti dalla cima). Da si continua la discese in direzione est seguendo alcuni segnavia che, però, ben presto spariscono; così, navigando a naso, dopo esserci fatti fuorviare da alcune tracce che in breve scomparivano, affidandoci al nostro senso d’orientamento, per pendii erbosi, ci siamo ricongiunti alla traccia di saluta sopra Pian Stavion, e da qui raggiungere Capanna Piandioss (ore 1.40’ dalla bocchetta senza nome). Dalla capanna, in meno di venti minuti, su comoda strada si fa ritorno a Gariva.
METEO. Cielo sereno; vento assente. Temperatura partenza: 27°; temperatura in vetta: 20°; temperatura alla fine: 29°. Queste sono le temperature rilevate dal gps; mi sembrano un po’ elevate rispetto alla mia percezione. Devo trovare una diversa posizione al sensore.
FREQUENTAZIONE: Oggi in giro c’era poca gente: un gruppetto alla capanna, 4 escursionisti in vetta; per il resto nessuno.
COMPAGNI: Susanne.
LOCALITA' DI PARTENZA. Ghiariva, o Gariva, (m 1652).
ATTREZZATURA. Quella normale da escursionismo. Meglio avere scarponcini alti.
DIFFICOLTÀ. T3+.L’escursione non presenta difficoltà tecniche o tratti esposti, ma si svolge in gran parte su flebili tracce, per tratti anche queste assenti, e con una segnaletica molto rada, inesistente per quasi tutta la salita.
QUOTA MASSIMA: m 2585, la vetta del Pizzo Molare.
QUOTA MINIMA: m 1652, a Gariva.
SVILUPPO: km 8,8.
TEMPO TOTALE: 4 ore 30’.
TEMPO DI SALITA: 2 ore 15’.
TEMPO DI DISCESA: 2 ore 15’.
DESCRIZIONE PERCORSO. Si parte dal piccolo parcheggio prendendo il largo sentiero che risale i prati sopra il borgo, fino a raggiungere il tracciato di una strada sterrata, che si segue fino ad arrivare alla Capanna Piandioss (m 1860, ore 0.25’).
Dalla Capanna si prosegue lungo la strada, svoltando a sinistra in direzione di Pian Laghetto, per poi abbandonarla raggiunto Pian Stavion (m 1925, una decina di minuti dalla capanna). Si segue per un tratto un sentierino che si stacca sulla destra, per poi dirigersi in direzione di un ben visibile affioramento di rocce bianche, il Sasso Sprugh. A questo punto per lunghi tratti la traccia sparisce e bisogna risalire prima una serie di dossi e poi il ripido pendio erboso. Noi abbiamo puntato verso una traccia che taglia il pendio passando sopra a Sasso Sprugh. Raggiunta questa traccia si ritrova un sentierino che si segue in direzione ovest passando , appunto a monte del Sasso, e che porta alla evidente Bocchetta di Sasso Bianco (m 2404, ore 1.20’ da Pian Stavion), dalla quale la vista si apre sulla Valle Leventina. Si prosegue seguendo, in direzione nord, la cresta abbastanza ripida che in una ventina di minuti ci permette di superare gli ultimi 180 metri di dislivello e di raggiungere la cima del Pizzo Molare (m 2585), sovrasta da una grande croce metallica.
La discesa avviene per il versante nord seguendo tracce discontinue di sentiero, fino ad uno bocchetta, non denominata, a quota m 2414 (m 2430 da GPS, 15 minuti dalla cima). Da si continua la discese in direzione est seguendo alcuni segnavia che, però, ben presto spariscono; così, navigando a naso, dopo esserci fatti fuorviare da alcune tracce che in breve scomparivano, affidandoci al nostro senso d’orientamento, per pendii erbosi, ci siamo ricongiunti alla traccia di saluta sopra Pian Stavion, e da qui raggiungere Capanna Piandioss (ore 1.40’ dalla bocchetta senza nome). Dalla capanna, in meno di venti minuti, su comoda strada si fa ritorno a Gariva.
METEO. Cielo sereno; vento assente. Temperatura partenza: 27°; temperatura in vetta: 20°; temperatura alla fine: 29°. Queste sono le temperature rilevate dal gps; mi sembrano un po’ elevate rispetto alla mia percezione. Devo trovare una diversa posizione al sensore.
FREQUENTAZIONE: Oggi in giro c’era poca gente: un gruppetto alla capanna, 4 escursionisti in vetta; per il resto nessuno.
COMPAGNI: Susanne.
Tourengänger:
Alberto C.

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