Cima dei Cogn, Cima Rossa e Piz Piotta


Publiziert von Califfo , 2. September 2020 um 08:03.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:21 August 2020
Wandern Schwierigkeit: T5+ - anspruchsvolles Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS-
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Cima Rossa   CH-GR   CH-TI   Gruppo Cima di Gana Bianca 
Zeitbedarf: 12:15

Il giro di oggi ho già da diversi anni nel mio cassetto dei sogni.Oggi finalmente lo ho realizzato - dopo diversi anni di rimandi.Lascio la macchina alle 7:30 in fono al lago della diga in val Malvaglia, per la precisione prima del cartello che segnala di dover pagare il pedaggio per la continuazione visto che la proprietà non è più del comune politico ma di del comune patriziale e loro vogliono soldi. Sono cmq pochi metri di dislivello in più in quanto non sarei andato in ogni caso oltre Madra con la macchina.A Madra salgo il sentiero ufficiale fino nel nucleo e svolto poi a destra verso la val Madra. La diramazione è segnalata su un sasso nel muro di un rustico ed è bianco-rosso molto sottile (circa 2cm). Una volta trovato questo sentiero non ufficiale la cosa è evidente. Ci sono persino diverse vecchie demarcature bianco-rosso-bianco e porta su una bella e evidente traccia a Pianazzo. Incontro una signora con il cane e due anziani con cui mi fermo a fare due chiacchiere. A Pianazzo bisogna fare attenzione a prendere la traccia che spiana inizialmente per risalire verso l'alpe di Bragnei. Questa traccia non è evidente dentro l'erba alta e le ortiche.Dentro il bosco però la traccia ricompare evidente e porta su all'alpe di Bragnei e poi verso il punto 1821 dove una lievissima e interrotta traccia va verso Ciavasch. E segnalato (quasi sbiadito) soltanto dove c'è il bivio, poi la traccia è molto difficile da trovare se non lo si sa. Bisogna però tenersi alla sinistra del ruscello che arriva da Ciavasch e non sulla destra che ho fatto io inizialmente. Una volta fatto un centinaio di metri d'altitudine la traccia è un po' più visibile e nella parte sopra segnalata in verde. Raggiungo dunque Ciavasch dove iniziano ad abbaiare cani quando mi avvicino alla baita. Poco dopo esce anche qualcuno che saluto. Anche se non segnalato sulla cartina nazionale adesso continua una traccia che è pur demarcata con delle strisce verdi verso le ganne di Rotondo. In quanto la traccia passa in mezzo a degli fittissimi ontani e rododendri alpini, ringrazio tantissimo prima a chi ha fatto la demarcazione e poi anche chi recentemente ha tagliato tutti i cespugli in maniera più che sufficiente per poter passare. Questa traccia finisce nel prato sopra i 2200m d'altitudine dove non ci sono più cespugli ed altro. Vorrei fare una piccola pausa ma un gregge di pecore me lo impedisce, vogliono aprirmi lo zaino e lepparmi tutto. Ok a questo punto procedo in maniera logica verso il passo dei Revi che non raggiungo mai, e poi verso la cima dei Cogn.I pendii erbosi sono molto ripidi ma non presentano alcuna difficoltà. Purtroppo i prati o pendii erbosi nella parte superiori diventano sassosi e leggermente franosi ma a quel punto sono a pochi decine di metri sotto la cresta. A zig-zag attraverso delle cenge raggiungo la cresta a nordovest del punto 2834. Lascio poi nuovamente la cresta circa al punto 2900 per raggirare un punto merdoso. Su sassi mobili si riesce però raggiungere di nuovo la cresta che porta a volte pure sul versante calanchino fino alla cima dei Cogn. Forse esagero ma mi sembra che il tratto tra il punto 2834 e la cima dei Cogn non è "solo" un T5 ma qualcosa di più.
Pausa sulla cima dei Cogn dove una nuvola che avvolge la cima Rossa mi impedisce di valutare la continuazione.Scendo dunque la cresta nord fino al punto 2885 per poi quasi subito riprendere la cresta sud della cima Rossa. Dopo alcuni ripidi ma non pericolosi passaggi arrivo sotto il "puntone della parete" che però non è quello a nord del piz Piotta ma uno diverso scritto in piccolo sulla cartina nazionale senza alcuna indicazione sull'altezza. Purtroppo si rileva che il passaggio magari sarebbe anche possibile ma bisogna fare un verso salto di mezzo metro su una rocca spurgente e da un lato c'è il vuoto per 10 metri e dall'altro circa 100m di vuoto. Questo non fa per me poi ho con me solo l'imbragatura, una corda di 30m e un moschettone. Non riesco ad assicurarmi da solo.Scendo quindi sulla ganna e raggiro questo puntone della partete per poi riuscire presto a riraggiungere la cresta. Ormai il terreno è mobile ma i sassi piuttosto di piccoli dimensioni.La continuazione sulla cresta procede a volte sul versante calanchino dove bisogna pure dare un arrampicata di secondo grado con buonissimi appigli un po'esposta. Questa arrampicata mi crea però assolutamente nessun problema. Infine raggiungo la cima dov'è presente una bella croce d'aluminio e un libro della vetta.Nonostante le difficili vie d'accesso e il dislivello importante sembra essere una cima abbastanza frequentata. Dopo un ulteriore pausa procedo verso il Piz Piotta che tutto sommato è facilissimo (al massimo T4) se non un passaggio veramente merdoso T6 prima della cima.Può darsi che dovuto allo scioglimento del ghiacciaio è diventano più difficile, in ogni caso non si riesce a passare sotto la cima sul versante ticinese ma bisogna per forza salire sulla cresta.Ci ho perso almeno mezz'ora a scendere sul ghiacciaio e provare diverse vie per poi tornare sul punto iniziale. Quando c'è una parete con una piccola fessura bisogna salire quella fessura senza picchiarsi la testa e riuscire a passare con le gambe.Non è semplice per una persona sopra 1m50cm e pensare che io sono 1.89m... vabeh si fa prima sta roccia e poi si striscia sul versante calanchino sotto la roccia su una cengia espostissima, attenzione a non avere uno zaino troppo spesso se no non ci si passa. In alternativa si potrebbe anche passare sul versante ticinese ma li c'è il ghiaccio senza nessuna neve e tantissimi sassi dentro il ghiacciaio.Il ghiacchiaio ha un inclinazione di circa 70° e ogni 30 secondi scendono dei sassi.La maggior parte sono sassi di dimensioni 2-10cm ma a volte sono anche di circa mezzo metro.Pur avendo i ramponi nello zaino ho rinunciato a questa variante. Sul Piz Piotta non faccio nessuna pausa poi non è nemmeno presente un libro di vetta.La continuazione sulla cresta nord per raggiungere il punto 2924 si rileva molto lungo. Per la maggior parte è facile T4 o meno ma presenta alcuni brevissimi tratti di almeno T5. Sulla tratta incontro anche un aquila vera. Arrivato al punto 2924 scendo poi su detriti verso sudovest per raggirare la parete rocciosa sottostante circa a 2760m. Da quel punto incontro pure una traccia che probabilmente è stato fatta dalle pecore.Incontro pure lettame di mucche, molto strano come fanno arrivare mucche nella ganna, vabeh. Bisogna a questo punto scendere le "ganne della Logia" per raggiungere il "pascolo" e attraversare il Ri Grande. Ora arriva il punto più critico della discesa.L'unico punto per scendere per evitare pareti rocciosi è a nord il ruscellino parallelo al Ri Grande. I prati sono belli e non ci sono passaggi ne esposti ne pericolosi.Ora si tratta di arraversare 3 ulteriori ruscelli verso nord e raggiungere il quarto che però non attraverso. Scendo lungo questo ruscello su una lieve traccia che porta poi a sinistra verso sud.Su un bel prato si ha un ampia vista sull'alpe di Giumello sottostante.Su comodi prati, sassi e rocce lisce ma orizzontali e non scivolosi raggiungo infine il sentiero non ufficiale che porta dall'alpe Giumello all'alpe di Piotta. Opto per andare all'alpe Giumello su una traccia ben battuta. La continuazione tra l'alpe di Giumello e l'alpe a 2063 dov'è presente anche una cascina/stalla è meno evidente ma cmq sempre presente.Il sole è ancora caldo ma inizia a calare e io scendo sulla traccia sempre non tanto larga per il Piano di Pene, li il sentiero (non ufficiale) diventa molto più largo e risale inizialmente ma dopo una ventina di metri d'altitudine conquistate riscende per arrivare a fondo valle a Campei. Rimango sempre sul versante est dell'orino e passo su una traccia non presente sulla cartina nazionale per Fontané. Ora c'è un sentiero ufficiale che passa sulla strada sterrata ed asfaltata per Dandrio, a Dandrio il sentiero ufficiale per Madra e il bacino della val Malvaglia dove ho lasciato la mia vettura alla mattina. Tutto sommato una bella escursione con più di 2500m di dislivello sia in salita che in discesa.

Tempi:
Madra - Cima dei Cogn 6h
Cima dei Cogn - Cima Rosso 1h 20min
Cima Rossa - Piz Piotta 45min (perso un sacco di tempo per un passaggio)
 

Tourengänger: Califfo


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Kommentare (2)


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m323 hat gesagt: Complimenti
Gesendet am 3. September 2020 um 16:46
Complimenti, bel giro. Ho fatto le 3 cime due anni fa, ma partendo e ritornando da Piotta. Una qualche volta devo provare anche io a salire dalla selvatica Val Madra.

Califfo hat gesagt: RE:Complimenti
Gesendet am 4. September 2020 um 07:32
Complimenti a te non sono mai stato a quel alpe di Piotta e non so giudicare com'è. In ogni casa dalla Val Madra non è male, ormai selvaggio con tanta vegetazione almeno fino a 2300m d'altitudine poi anche tanto prato e pochi sassi fino a 2800m.


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