Becco della Finestra - Valle del Gavala


Publiziert von atal , 15. Juni 2020 um 21:07.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:13 Juni 2020
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 9:00
Aufstieg: 1050 m
Abstieg: 1050 m

Da Isola di Vocca il Becco della Finestra si presenta come una montagna triangolare perfettamente delineata, al centro della scena, tra il solco principale della Gavala, sulla sinistra, e quello della Boera sulla destra.

Eppure per la cartografia il Becco della Finestra non esiste: nessuna mappa lo nomina, la Carta Tecnica Regionale e la recente Geo4Map riportano solo la quota di 1583 m, mentre sulla Carta Svizzera non ci sono segni che lascino presagire un corpo separato a Nord della Punta di Sella Boera.

Il Ravelli nella sua storica guida così lo descrive:

Vetta slanciata che s'innalza a mezza valle di fronte alla Punta di Sella Boera. Poco sotto la vetta si allunga un terrazzo erboso quotato m. 1552: è la Cima Piovalacci.

La cima Piovalacci in realtà è una piatta crestina rocciosa da cui spunta qualche arbusto. Tra i locali qualcuno la conosce con il nome dialettale di Ciarun.

Verso Sud un netto intaglio separa il Becco della Finestra dalla Punta di Sella Boera mentre verso Nord Est si allunga una costa che ospita le rovine di diversi alpeggi, testimoni muti delle fatiche di un tempo: La Piana, Finestra, L'Pas d'Tugnet (IGM La Sella, toponimo sconosciuto a Isola) e La Rool (IGM Pastognetto, una versione italianizzata di L'Pas d'Tugnet).

Sono luoghi sui quali aleggia ancora un velo di mistero, il contesto perfetto dove finalmente esercitare la ritrovata libertà di movimento.

Ed ecco che l'idea di un percorso ad anello prende forma: quella di salire dal versante della Finestra (NE), in modo da visitare tutti gli alpetti citati, e scendere sul versante Ovest, nel vallone del Croso della Boera.

Ne uscirà una rigenerante immersione nel selvatico...

Annotazioni
Sentiero (non ufficiale) fino alla Finestra, con tanto di vernice arancione. Sopra Pastognetto ci si innalza faticosamente su terreno molto ripido, su tracce discontinue, talvolta aggrappati alle piante.

La scomoda discesa fino al Croso della Boera si può definire disastrosa...

Il tratto successivo, nel canale della Boera, è leggermente meglio ma le valanghe e i dilavamenti hanno cancellato ogni traccia del vecchio sentiero per la Sella Boera, che si lascia raggiungere molto più facilmente dal versante di Valmala. Per trovare qualcosa di più comodo bisogna arrivare alle rovine di Torsello, dove ha inizio una traccia segnalata da tagli ma che richiede comunque attenzione.

Andata
Parto con Ferruccio da Isola di Vocca e prendo il comodo sentiero 219. Giunti a Stalmezzo (circa 40 minuti), scendiamo sotto la baita principale e prendiamo un sentiero che scende a SE al guado del Croso della Gavala (circa 715 m), da attraversare senza scarpe o con stivali da pescatore.

Sulla sponda sinistra un sentiero sale a SE alle rovine azzerate di Piana Selletto e guadagna il dosso soprastante, che ospita i resti dell'Alpe La Piana (m 790). Il falsopiano, ricoperto da una bella faggeta che ha sostituito il pascolo di un tempo, è molto esteso e giustifica ampiamente il toponimo. La presenza di una grande stalla è il segno inequivocabile che qui venivano portate anche le mucche. Si notano un baitino ancora in stato discreto e, a monte, una costruzione più grande che mostra i segni di un utilizzo relativamente recente.

Da La Piana il sentiero risale l'ampia dorsale e quindi prosegue poggiando a destra (N), prima di un traverso che conduce ai ruderi posti sotto l'ampia insellatura della Finestra.
Il risalto della dorsale immediatamente a Est delle baite (IGM 1162 m) si lascia raggiungere senza difficoltà e costituisce un'ottimo punto panoramico verso l'interno della Gavala.

Proseguendo in salita sul fianco rivolto a Sud si giunge in breve ai miseri resti del Pas d'Tugnet e, superato un canale secondario che si getta nel Croso delle Gule, a La Rool c(irca 1300 m), che consta da ben 4 piccoli ruderi senza tetto, presenza sorprendente in un luogo che oggi appare così scomodo.

Dalla vicina quota IGM 1304 m si possono ammirare le selvagge pareti che precipitano nel vallone del Croso delle Gule.

Oltre l'alpe, risaliamo la ripida dorsale poggiando sul fianco rivolto a Nord, trovando ad un certo punto anche un vecchio taglio. Non si può però parlare di un vero sentiero. Questa parte del percorso è molto ripida e, a tratti, intricata. Al termine della salita giungiamo così sulla sommità del Becco della Finestra, da cui si apre una vista grandiosa sul dirupato versante Est della Punta di Sella Boera e su tutta la Gavala.

Fin qui poco meno di 4 ore totali, tutto compreso.

Poco più in basso, verso Nord, si nota una crestina con qualcosa che da lontano può sembrare una croce: è il Ciarun o Cima Piovalacci. Scendiamo verso il colletto tra le due cime e, con un passaggio esposto sul filo roccioso della cresta, raggiungiamo il manufatto: una targa metallica e una cassetta delle lettere contenente un quaderno, a ricordo di Enea, appassionato conoscitore di queste montagne, che qui aveva accompagnato figli e amici. Stando al quaderno, l'ultima visita al Ciarun risale al 2018.

Ritorno
Dal colletto tra il Becco della Finestra e il Ciarun, scendiamo a Ovest seguendo tracce discontinue di animali. Presto troviamo un tronco con delle scritte ormai illeggibili e, poco più in basso, un ometto. Inizialmente si perde quota su terreno erboso con qualche pianta, ripido ma facile. In basso il versante si stringe tra due canalini e diviene più insidioso, con tratti rocciosi e terreno instabile. Con qualche manovra scomoda, riusciamo a calarci nel canale di sinistra fino a dove questo si immette nel solco principale che scende da Sella Boera, il cui fondo è occupato da una slavina. Al termine del tratto innevato scendiamo prima sul greto, sconvolto dalle valanghe, poi nell'intrico della vegetazione sulla destra idrografica fino a circa 1050 m, quindi attraversiamo il Croso della Boera e, con un traverso su tracce discontinue, raggiungiamo i ruderi imboscati dell'Alpe Torsello (1001 m). Appena sotto le baite un sentierino inizia la lunga traversata del versante. E' importante non perdere la traccia per superare i diversi canali laterali che si incontrano. Fortunatamente ci sono dei provvidenziali tagli, altrimenti potrebbe essere difficile uscirne.

Si arriva così all'Alpe Oro (789 m), dove un ottimo sentiero riporta rapidamente e senza più alcuna difficoltà a Isola.

Per la discesa circa 3 ore e mezza.

Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (8)


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martynred hat gesagt:
Gesendet am 16. Juni 2020 um 06:24
Woooow, complimenti!

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. Juni 2020 um 07:02
Grazie. E’ stata una bellissima avventura...

ABoehlen hat gesagt:
Gesendet am 16. Juni 2020 um 09:36
Molto interessante, tante grazie!

Ci esiste anche una carta svizzera 1:50’000 per questa zona, ma non è ufficiale (foglio 295 – Orta). È solo visibile nel layer «viaggio nel tempo» map.geo.admin.ch

Saluti, Adrian

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. Juni 2020 um 12:54
Grazie Adrian,
avevo consultato la carta Svizzera sul sito di Swisstopo. E’ molto accurata per questa zona (in particolare ci sono tutti gli alpetti visitati e i sentieri per raggiungerli) ma non riporta il Becco della Finestra e nemmeno la grafica lascia intendere che ci sia una cima distinta dalla cresta Nord della Punta di Sella Boera.

D’altra parte, dalla scala 1:50000 non si può pretendere troppa precisione...

Ciao,
Andrea

Serzo hat gesagt:
Gesendet am 16. Juni 2020 um 10:03
Come dice la guida CAI della Valsesia: solo chi ha una perfetta conoscenza della zona vi si può avventurare... Ci vuole coraggio e sangue freddo! Grandi. Sergio

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. Juni 2020 um 13:06
Grazie Sergio,
in realtà io ho fatto pochi giri da quelle parti ma sono avvantaggiato da una discreta familiarità con contesti simili.

Comunque non è certo una cosa consigliabile a chi è abituato a camminare sui sentieri...

Ciao,
Andrea

ChristianR hat gesagt:
Gesendet am 16. Juni 2020 um 14:38
Attenzione. Oltre Sella Borea si trova l'Iper Borea, territorio di Conan il Barbaro. E l'ospitalità non è la più grande delle sue qualità.

Scherzosamente fatta, questa regione di Gavala è davvero interessante (anche se a volte è "disastrosa"). Non vedo l'ora di ulteriori esplorazioni!

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. Juni 2020 um 20:21
Si avvicina l’estate e con l’estate il richiamo di altri paesaggi si fa più forte, ma non è detto che non ci sia a breve un’altra puntata...a Conan piacendo!!


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