Roccolo di Loasa (1029 m) – EMTB
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Giro in bici in Valle di Muggio fino alla parte più elevata dell’Alpe Loasa, dove la carta topografica riporta il nome Roccolo. Del roccolo rimangono purtroppo solo il toponimo e alcune pietre della base; le altre presumibilmente saranno state riutilizzate per costruire qualche cascina.
Inizio dell’escursione: ore 13.35
Fine dell’escursione: ore 16.15
Temperatura alla partenza: 12°C
Isoterma di 0°C, ore 12.00: 1900 m
Pressione atmosferica, ore 12.00: 1023 hPa
Temperatura al rientro: 15°C
Velocità media del vento: 10 km/h
Sorgere del sole: 7:22
Tramonto del sole: 17:53
È una bellissima giornata invernale, molto mite, che mi invita ad inforcare la bicicletta e a salire verso il Monte Bisbino.
È anche l’occasione per provare la bici dopo un importante upgrade:
1.Pinze freni a quattro pistoni Shimano BR-MT-420.
2.Pastiglie freni Shimano H03A Resin Ice-Tech con alette di raffreddamento.
3.Catena Shimano CN-HG601-11.
4.Cassetta pignoni Shimano CS-M7000, 11 velocità.
5.Pedali flat con un buon grip.
6.Spurgo freno posteriore.
7.Regolazione ammortizzatore posteriore.
8.Regolazione forcella.
9.Regolazione cambio.
Dopo la Salita alla Chiesa di Sagno percorro la Via Veracqua e la Via Mariöö, che mi indirizza alla barriera posta all’inizio della strada forestale per gli alpeggi. Le condizioni del fondo sono molto buone: non ci sono più ricci di castagne né foglie secche. Alla quota di 920 m, mi prendo il tempo per una breve deviazione fino al cocuzzolo boschivo denominato La Culmanéta (928 m) o Colmanetta. Non è nulla di entusiasmante, ma costituisce comunque una cima nota alle persone del luogo, che in tempi lontani le hanno attribuito un nome.
Ripresa la bici, mi bastano cinque minuti per raggiungere la panoramica dorsale, a circa 1030 m, che offre delle vedute spettacolari sul Monte Generoso, sul Monte Bisbino, sulle valli sottostanti e sui colossi vallesani.

Sulle sterrate del Monte Bisbino
In un’ora e venticinque minuti dalla partenza arrivo a Sella Cavazza (1162 m). La bella panca di legno sulla quale tante volte mi sono riposato è purtroppo sfasciata. Riprendo immediatamente la mountain bike e scendo lungo la strada bianca in direzione dell’Alpe Loasa. Dopo 1,4 km il bosco lascia spazio al pascolo. Cerco sul terreno, quello che la mappa topografica cita come “Roccolo”. Non ci si può sbagliare: individuo immediatamente il sito, caratterizzato da una leggera sopraelevazione e da pietre cadute al suo interno.
Nella parte alta del pascolo il sole è ancora splendente; per contro, i casolari di Loasa sono già immersi nell’ombra. Osservo cime note, che raggiunsi anche con le racchette da neve, quando in inverno le nevicate non erano un’eccezione.
Dopo le foto documentaristiche della zona, riprendo la ripida salita sulla sterrata, che in una decina di minuti mi riporta a Sella Cavazza.
Qui comincia il bello. Confortato dai nuovi freni a quattro pistoni, mi lascio andare in un’inebriante discesa, come fanno i veri biker in gara. La prima prova dell’aggiornamento della mtb è decisamente positiva. Più in là valuterò anche la resistenza e la durata delle nuove pastiglie dei freni.
Anche questa volta l’escursione in e-mtb sulle pendici del Monte Bisbino mi ha pienamente soddisfatto: belle sterrate, paesaggio incantevole, vedute stupende sui monti vicini e sui colossi delle Alpi Pennine.
Se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo, devo segnalare la massiccia fioritura di nocciolo: etciù!
Tempo totale: 2 h 40 min
Tempo di salita: 1 h 40 min
Tempi parziali
Corteglia (438 m) – Sagno (690 m): 30 min
Sagno (690 m) – La Culmanéta (929 m): 20 min
La Culmanéta (929 m) – Sella Cavazza (1162 m): 35 min
Sella Cavazza (1162 m) – Roccolo di Loasa (1029 m): 15 min
Dislivello in salita: 979 m
Sviluppo complessivo: 25,73 km
Quota massima: 1166 m
Quota minima: 400 m
Consumo batteria: 61%
Difficoltà: PD-
Copertura della rete cellulare: Swisscom discreta, con sovrapposizioni di reti italiane.
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