Capanna Cava (2066 m) – EMTB


Publiziert von siso , 31. Juli 2019 um 18:45.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:22 Juli 2019
Mountainbike Schwierigkeit: L - Leicht fahrbar
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Torrone Alto   CH-TI   Gruppo Cima Rossa 
Zeitbedarf: 4:30
Aufstieg: 1530 m
Strecke:Sant’Anna (745 m) – Pontirone (845 m) – Sciresa (1021 m) – Cavrèi – Fontana (1335 m) – Biborgh (1301 m) – Fòpa – Ponte di Giümela (1221 m) – Ponte di Cengio (1216 m) – Bova (1330 m) – Alpe di Sceng (1558 m) – Alpe di Cava (2007 m) – Capanna Cava (2066 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2 – uscita Biasca – Malvaglia – Val Pontirone – Pontironetto (Sant’Anna).
Unterkunftmöglichkeiten:Capanna Cava.
Kartennummer:C.N.S. No. 1273 – Biasca - 1:25000.

Escursione nella selvaggia Val Pontirone, con partenza da Pontironetto / Sant’Anna.

Non ho mai amato il tratto di strada che da Sant’Anna conduce all’interno della Val Pontirone. A tutt’oggi l’avrò percorso con l’auto non più di tre o quattro volte. Il versante scende a picco sulla Lesgiüna tanto che già nel lontano 1834, Stefano Franscini né “La Svizzera Italiana”, Edizione Banca della Svizzera Italiana, a pagina 654, scrive di Pontirone:

 

In tutto il suo territorio non vi è orma di piano né pianerottolo; e si pare che cadendo l’uomo non possa arrestarsi che nel fondo ad orridi burroni. Molti de' suoi abitanti posseggono terreni ed anche abitazioni a Biasca e vi passano il verno. Quasi tutti aggiungono alle agrarie e pastorali fati­che, quella del condurre i legnami dai più elevati e scoscesi monti infino alla riva de' fiumi per le così dette sovende o seguende, e vi acquistarono la rinomanza di non minor ingegno che ardimento…

 

Pontirone richiama il termine ponte. Gli anziani pontironesi ritengono che il toponimo derivi dal fatto che i borradori erano specialisti nella costruzione di ponti, con cui superavano gli avvallamenti nella preparazione delle sovende.

 

Inizio dell’escursione: ore 7.00

Fine dell’escursione: ore 11.25

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1024 hPa

Temperatura alla partenza: 23,5°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 4500 m

Temperatura al rientro: 30,5°C

Velocità media del vento: 5 km/h

Sorgere del sole: 5.53

Tramonto del sole: 21.07

 

Sveglia alle 4:50, partenza da casa alle 5:35, arrivo a Sant’Anna alle 6:40, alla quota di 745 m; inizio della pedalata assistita alle 7:00.

La meta è un rifugio che non visito da decenni: la Capanna Cava – UTOE-Biasca.

In soli cinque minuti arrivo alla Cappella Orbel (803 m) e in altri sette a Pontirone.

L’ombra mattutina copre ancora buona parte della valle, dominata dal silenzio più assoluto. Qui dimentico in fretta l’abbaio notturno dei cani dei vicini e i maledetti spot, accecanti, che nell’anno della lucciola alcuni confinanti hanno fatto installare in giardino forse per dissuadere i ladri o forse per dare un aspetto di villa residenziale alla casa. Purtroppo questi inopportuni fari illuminano soprattutto la casa degli altri; inoltre, il buio e l’improvviso abbaglio si susseguono senza sosta ad ogni tremolio di foglia: allucinante!

Pedalo su un bel fondo asfaltato alla sinistra del fiume (destra orografica) fino ad affrontare la salita che porta a Sciresa, Cavrèi (caprile) e a Fontana (1335 m) il villaggio più elevato lungo la strada principale. Una leggera e breve discesa mi porta a Biborgh (1301 m) e un’ulteriore discesa più importante mi conduce sul fondovalle, dove due ponti permettono di superare due rami del Lesgiüna.

Dal Ponte di Cengio (1216 m) mi aspetta una salita di 850 m di dislivello. Inserisco un rapporto agile, ma non troppo, e alle 7.56 mi avvio sulla strada nel Bosco di Bòva fino alla bella Cascina della Trave (1480 m), dove si apre l’ampia radura di Fontaì. Riprendo la pedalata per ulteriori 500 m lineari e arrivo all’Alpe di Sceng (1558 m). È una struttura appartenente al Patriziato di Biasca, in ottimo stato, posta ai piedi del Torent Basso (2820 m). Come spesso capita di vedere, il pascolo è munito di una croce lignea posta a sentinella sul terrazzo.

L’usanza di elevare croci in differenti luoghi del paesaggio contadino possiede radici molto profonde, probabilmente riconducibili alle culture pagane precristiane.

Dal piazzale dell’alpeggio già si intravede il successivo terrazzo, che inizia dove finisce il bosco, a circa 1770 m di quota. Lo raggiungo in circa mezz’ora: mi trovo ora all’Alpe di Cava, in pieno sole su un pascolo pingue e umido che offre cibo alle 70 vacche lattifere caricate. Dal caseificio si diffonde musica ad alto volume: il casaro è un amante di Vasco.

Il toponimo “Cava” si rifà probabilmente ad una vecchia cava di calce. Nelle vicinanze compare del resto sulla carta topografica il toponimo “fornaci”.

La capanna dista 330 m in linea d’aria. Per raggiungerla devo spingere la bici per 20 minuti sul sentiero, in quanto la carrozzabile termina all’alpe. È posta in un ampio anfiteatro roccioso formato dalle cime dei Torroni, Torrone della Motta e Torrone Alto.
 

                                                  Capanna Cava (2066 m)

Francamente non me la ricordavo, sono passati troppi anni e di capanne ne ho visto a centinaia. La ricezione telefonica va e viene, ma poco importa: io mi fermerò solo il tempo necessario per scambiare qualche parola con la sostituta guardiana Merit e con degli avventori d’oltralpe. I due guardiani ufficiali, Alice e Thomas, sono partiti per una passeggiata verso la Forcarella di Lago.

È un bel posto non c’è che dire. Un laghetto ingentilisce il lato occidentale dell’edificio. Due laghi un po’ più grandi, i Laghetti di Cava si trovano a 700 m di distanza, a circa 2100 m di quota. La capanna, di proprietà dell’UTOE Torrone d’Orza, ha una gestione molto dinamica: vi si organizzano spettacoli musicali, brunch, feste delle costine, serate con pizzoccheri, ecc.

La discesa dalla capanna a Sant’Anna, fatta in assoluta tranquillità, con soste fotografiche, dura 1 h e 24 min.  

 

Per la prima volta alla Capanna Cava con la mountain bike. La Val Pontirone è una valle a V molto incassata, con il fondovalle che per alcuni mesi rimane nell’ombra invernale. Nella bella stagione i terrazzi soleggiati offrono tuttavia un paesaggio incantevole arricchito da pascoli, radure, corsi d’acqua, abetaie, lariceti, nonché numerose baite e alpeggi. Non mancano dei valichi alpinistici che permettono di accedere alle valli confinanti: Val Calanca, Val Combra, Val Malvaglia, Val d’Osogna e Valle Riviera.

 

Tempo totale: 4 h 25 min

Tempo di salita: 2 h 20 min

Tempi parziali

Sant’Anna (745 m) Biborgh (1301 m): 50 min

Biborgh (1301 m) Alpe di Cava (2007 m): 1 h 15 min

Alpe di Cava (2007 m) – Capanna Cava (2066 m): 15 min

Dislivello in salita: 1530 m

Quota massima: 2071 m

Quota minima: 745 m

Sviluppo complessivo: 35 km

Difficoltà: F

Pendenza massima:

Consumo batteria: 93%

Copertura della rete cellulare: Swisscom, alcune zone d’ombra.

Tourengänger: siso


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