Corno Stella, via Esprit Libre + via Campia + Carlo Rossano
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La voglia di confrontarmi con le lunghe vie torna a farsi sentire, non mi resta che assecondarla e trovare una meta adeguata alla prima di stagione.
Il Corno Stella esercita su di me, e su una gran moltitudine di alpinisti/arrampicatori, un fascino magnetico, quindi torno con gioia a proporlo a Matteo.
All'alba partiamo da Gias delle mosche e arriviamo al rifugio giusti per la colazione; la temperatura è gradevole e non fa troppo freddo quindi dopo una breve sosta ci avviamo verso l'attacco della prima via che permette di salire lo zoccolo e raggiungere la cengia da dove parte la via che porta sul plateau sommitale.
La caratteristica della via Campia è quella di essere una via alpina, ovvero chiodata in modo parco mantenendo il più possibile la linea originale. Sulla parete però si incrociano molti itinerari ed è giusto uno di questi ultimi che decido di seguire quando di colpo i chiodi della via Campia "scompaiono".
In questo punto della parete alcune vie si incrociano convergendo su soste comuni...dato l'affollamento è coda. Il tempo d'attesa si dilata e cominciamo a considerare l'ipotesi di non arrivare fino alla cima del Corno...e infatti così sarà.
La discesa è comunque lunga ma, l'ambiente e l'atmosfera sono talmente belli e suggestivi da far dimenticare la fatica.
Il Corno Stella esercita su di me, e su una gran moltitudine di alpinisti/arrampicatori, un fascino magnetico, quindi torno con gioia a proporlo a Matteo.
All'alba partiamo da Gias delle mosche e arriviamo al rifugio giusti per la colazione; la temperatura è gradevole e non fa troppo freddo quindi dopo una breve sosta ci avviamo verso l'attacco della prima via che permette di salire lo zoccolo e raggiungere la cengia da dove parte la via che porta sul plateau sommitale.
La caratteristica della via Campia è quella di essere una via alpina, ovvero chiodata in modo parco mantenendo il più possibile la linea originale. Sulla parete però si incrociano molti itinerari ed è giusto uno di questi ultimi che decido di seguire quando di colpo i chiodi della via Campia "scompaiono".
In questo punto della parete alcune vie si incrociano convergendo su soste comuni...dato l'affollamento è coda. Il tempo d'attesa si dilata e cominciamo a considerare l'ipotesi di non arrivare fino alla cima del Corno...e infatti così sarà.
La discesa è comunque lunga ma, l'ambiente e l'atmosfera sono talmente belli e suggestivi da far dimenticare la fatica.
Tourengänger:
Laura.

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