Rotstock (2951 m)
|
||||||||||||||
![]() |
![]() |
Apre il Passo del San Gottardo, voglio anch’io sfruttare la cosa, ma non per fare le solite classiche (Fibbia-Lucendro) dove trovi il mondo. La mia meta è il Rotstock (2951 m), proprio di fronte al Pizzo Centrale, il cui rapporto di siso di due mesi fa mi aveva ingolosito! Ma non voglio strafare, così punto al suo fratello minore, tenendomi in tasca l’opzione B nel caso arrivi nel pianoro sotto la Guspissattel con un largo anticipo (fin lì il percorso è comune).
Parto alle 3:33 da casa, per anticipare l’ora di ritorno, viste le condizioni della neve primaverile che sicuramente troverò. Tutto però gira storto: la strada del Gottardo è interrotta dopo il Passo fino alle 6... devo aspettare un quarto d’ora davanti alla sbarra che due solerti operatori attendano le 6 in punto per darmi l’ok a passare… parcheggio dove avevo programmato, scendo fino al fiume nel punto in cui secondo la cartina si poteva guadare, ma ci sono solo due assi di legno appoggiate sui rododendri che mi danno fiducia zero, il bagno nella Reuss è garantito... così torno alla macchina, la sposto un chilometro e mezzo più in basso dove c’è un ponte serio e mi rimetto in marcia. Ora, sono sul lato giusto della Reuss, ma devo attraversare un affluente per andare a prendere il sentiero. Sulla cartina c’è segnato un ponte, un po’ più in alto rispetto alla strada. Lo raggiungo, ma scopro ma che nella realtà non esiste… un altro guado impossibile! Un po’ sconsolato, decido di salire dritto per dritto, ma una foresta di rododendri su un pendio attorno ai 35° rende la mia progressione faticosa e lentissima, un vero ravanamento selvaggio. Sto per alzare bandiera bianca, quando per caso vedo un sentierino proprio a qualche metro da me... Perfetto! ora le cose cambiano da così a così. Più in alto dovrò ancora aggirare dei nevai ghiacciati, ma il morale è tornato alto. Non so se riuscirò ad arrivare in vetta per un orario decente (diciamo prima di mezzogiorno, al massimo), ma ci provo. La valle è poco pendente, riesco a tenere un buon passo. La neve è dura, ideale per salire, prima con i ramponi e poi anche con le ciaspole. Arrivo alla Guspislücke attorno alle 11. La neve è improvvisamente diventata primaverile, ma la cresta finale è amplissima, non c’è alcun pericolo: ormai è fatta! Ancora una ventina di minuti e sono in vetta! Il panorama è a dir poco spettacolare, nel cielo non c’è una nube e soprattutto... sono solo io!
In discesa sono veloce. Non sono stanco per nulla. La neve, morbida, è divertentissima! Provo addirittura la scivolata di sedere, che goduria! Arrivo alla macchina alle 2 e mezza, incredibile.
Era un po’ che mi mancava la vetta. Oggi è arrivata, inaspettatamente. Non posso che essere molto soddisfatto!

Kommentare (5)