Cima Costabella e i loquaci camosci del Baldo.
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Sono arrivato alla fine del mio "soggiorno" in Veneto, e come ultimo giro in compagnia dell'amico Alex decidiamo di fare una puntatina verso il monte che domina il Garda: il Monte Baldo.
Partiamo dalla Malga Valfredda ed intercettato il sentiero 656 "Ottaviani" puntiamo ripidi verso la Bocchetta di Naole, che lasciamo sulla sinistra per dirigerci verso la cima dove è presente un Cippo Partigiano. Da qua la visuale è spettacolare ed abbraccia 3/4 di lago.
Ora seguiamo fedelmente la cresta verso N, dove in lontanaza vediamo già il Rif. Fiori del Baldo, che raggiungiamo dopo 30/40 minuti, e poi il Rif. Chierego, che ha più le sembianze di un rifugio anti atomico che un rifugio di montagna. Lungo tutta la dorsale siamo letteralmente circondati da camosci tutt'altro che spaventati, anzi, sono molto tranquilli e si fanno fotografare sfoggiando la loro bella livrea. Subito dopo il Chierego c'è un deciso strappo che porta verso il Costabella, qua vengo investito da folate ventose che mettono a dura prova l'equilibrio, mentre Alex sembra più riparato visto che ha deciso di fare il "sentiero basso".
Raggiunto il Monte Costabella non sto lì troppo a cinquantare, troppo freddo e troppo vento, con ampi gesti avviso Alex di non salire; rinunciamo così di allungare sino alla Bocchetta di Coal Santo e oltre, il tempo ci è decisamente ostile, se poi ci aggiungiamo quei 10 cm di neve che tifanno scivolare per bene il gioco è fatto. Ritorniamo entrambi al Fiore del Baldo seguendo il sentiero basso, dove in un paio di occasioni siamo costretti ad attraversare due canalini innevati con i ramponcini, si tratta di pochi passi, ma da fare con attenzione. Nota per quanto riguarda il Fiore del Baldo: la gestrice, donna tosta e tutta d'un pezzo , ha come neo di essere poco accogliente, non un saluto all'ingresso e non un saluto quando siamo andati via, certo, si mangia discretamente, ma anche il conto lascia a desiderare. Insomma, cibo e conto a parte, la tipa è simpatica come una martellata sulle dita gelide, una martellata che non ti lascia solo l'unghia nera, no,no, una martellata che ti rompe le ultime falangi.
Ripreso il cammino ci portiamo verso le creste di Naole, o cresta di Costabella; con brevi saliscendi tocchiamo varie cimette panoramiche, poi ancora una volta ci dividiamo, Alex va direttamente verso il Forte di Naole, mentre io scendo nel pianoro e risalgo seccamente fin verso il vicino Crocetta. Raggiunto il Crocetta ora seguo (N) il bellissimo muretto a secco che mi accompagna lungo i ripidi saliscendi, raggiungo la Punta di Naole dove è presente un vecchio cippo confinale e con gli ultimi saliscendi mi ritrovo con Alex al Forte. Assieme percorriamo la cresta che ci porta alla Bocchetta di Naole e da qua, riprendiamo il sentiero che ci riporta alla Malga Valfredda concludendo così un bel giretto.
Nota 1): Cazzeggi vari...
Roma: Storica buca con pozzanghera riceve la Bandiera Blu.
Al fuoco: Per ricostruire Notre-Dame sono stati raccolti un mare di soldi. Estrema invidia da parte della Chiesa di Scientology.
Giustizia: E' dal Settimo Giorno che non lavoro. Dio appare in un CAF e chiede il reddito di cittadinanza.
A' la prochaine! Menek
Amadeus
Che dire, ha detto tutto il mio amico Menego, effettivamente un bel giro che avevo già fatto con
Pirene, tranne la cresta di Noale che merita veramente un giretto per la bellezza del giro d'orizzonte.
Camosci molto confidenti per la nostra gioia, quasi modelle fotografiche.
Ragazzi ho finito l'inchiostro nella penna, il vecchio Menego mi mancherà per i bei giri fatti in questi due mesi e le grandi risate.....ma il mondo gira ed il ragazzo deve prendere il volo.
See you later.....
Partiamo dalla Malga Valfredda ed intercettato il sentiero 656 "Ottaviani" puntiamo ripidi verso la Bocchetta di Naole, che lasciamo sulla sinistra per dirigerci verso la cima dove è presente un Cippo Partigiano. Da qua la visuale è spettacolare ed abbraccia 3/4 di lago.
Ora seguiamo fedelmente la cresta verso N, dove in lontanaza vediamo già il Rif. Fiori del Baldo, che raggiungiamo dopo 30/40 minuti, e poi il Rif. Chierego, che ha più le sembianze di un rifugio anti atomico che un rifugio di montagna. Lungo tutta la dorsale siamo letteralmente circondati da camosci tutt'altro che spaventati, anzi, sono molto tranquilli e si fanno fotografare sfoggiando la loro bella livrea. Subito dopo il Chierego c'è un deciso strappo che porta verso il Costabella, qua vengo investito da folate ventose che mettono a dura prova l'equilibrio, mentre Alex sembra più riparato visto che ha deciso di fare il "sentiero basso".
Raggiunto il Monte Costabella non sto lì troppo a cinquantare, troppo freddo e troppo vento, con ampi gesti avviso Alex di non salire; rinunciamo così di allungare sino alla Bocchetta di Coal Santo e oltre, il tempo ci è decisamente ostile, se poi ci aggiungiamo quei 10 cm di neve che tifanno scivolare per bene il gioco è fatto. Ritorniamo entrambi al Fiore del Baldo seguendo il sentiero basso, dove in un paio di occasioni siamo costretti ad attraversare due canalini innevati con i ramponcini, si tratta di pochi passi, ma da fare con attenzione. Nota per quanto riguarda il Fiore del Baldo: la gestrice, donna tosta e tutta d'un pezzo , ha come neo di essere poco accogliente, non un saluto all'ingresso e non un saluto quando siamo andati via, certo, si mangia discretamente, ma anche il conto lascia a desiderare. Insomma, cibo e conto a parte, la tipa è simpatica come una martellata sulle dita gelide, una martellata che non ti lascia solo l'unghia nera, no,no, una martellata che ti rompe le ultime falangi.
Ripreso il cammino ci portiamo verso le creste di Naole, o cresta di Costabella; con brevi saliscendi tocchiamo varie cimette panoramiche, poi ancora una volta ci dividiamo, Alex va direttamente verso il Forte di Naole, mentre io scendo nel pianoro e risalgo seccamente fin verso il vicino Crocetta. Raggiunto il Crocetta ora seguo (N) il bellissimo muretto a secco che mi accompagna lungo i ripidi saliscendi, raggiungo la Punta di Naole dove è presente un vecchio cippo confinale e con gli ultimi saliscendi mi ritrovo con Alex al Forte. Assieme percorriamo la cresta che ci porta alla Bocchetta di Naole e da qua, riprendiamo il sentiero che ci riporta alla Malga Valfredda concludendo così un bel giretto.
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Al fuoco: Per ricostruire Notre-Dame sono stati raccolti un mare di soldi. Estrema invidia da parte della Chiesa di Scientology.
Giustizia: E' dal Settimo Giorno che non lavoro. Dio appare in un CAF e chiede il reddito di cittadinanza.
A' la prochaine! Menek

Che dire, ha detto tutto il mio amico Menego, effettivamente un bel giro che avevo già fatto con

Camosci molto confidenti per la nostra gioia, quasi modelle fotografiche.
Ragazzi ho finito l'inchiostro nella penna, il vecchio Menego mi mancherà per i bei giri fatti in questi due mesi e le grandi risate.....ma il mondo gira ed il ragazzo deve prendere il volo.
See you later.....
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Kommentare (8)