Alp de Pindeira 1540mt - Winter Wild


Published by giorgio59m (Girovagando) , 23 January 2019, 08h32. Text and phots by the participants

Region: World » Switzerland » Grisons » Misox
Date of the hike:20 January 2019
Hiking grading: T3 - Difficult Mountain hike
Waypoints:
Geo-Tags: Gruppo Arbeola-Molera   CH-GR 
Time: 5:00
Height gain: 880 m 2886 ft.
Access to start point:Autostrada per il Gottardo, uscire a Bellinzona Nord / San Bernardino. Seguire per il S.Bernardino ed uscire a Lostallo. All'uscita prendere subito a sinistra ed allo stop a destra, indicazioni per Soazza. Proseguire fino al bivio dove si sale a Soazza. In paese prendere la strada in acciottolato che sale sopra al paese che passa a fianco alla chiesa. Salire fino ad un bivio dove la strada si biforca, verso sinistra per Alp de Bec (spesso usalta per salire alla Boffalora). La strada è CHIUSA al traffico ma normalmente tollerano il passaggio di chi sale alla Boffalora e parcheggia molto prima dell' Alp de Bec. Consiglio di chiedere in comune a Soazza (anche via mail sono molto gentili). Percorriamo un breve tratto della strada per Alp de Bec e deviamo a destra verso l'acquedotto. Ad un tornante parcheggiamo, ma si poteva proseguire ancora 300/400mt con l'auto, breve tratto sterrato

   
 

Altra esplorazione invernale

           Vista da Giorgio     -    (giorgio59m)     

 

Considerato il marcato pericolo valanghe, e la volontà di pranzare al coperto e possibilmente al caldo,  ci inventiamo di esplorare una zona a noi sconosciuta sopra Soazza, in Mesolcina.

L’ idea è di salire al rifugio Alp de Pindeira, chiuso con chiavi da ritirare presso il comune di Soazza (da contatattare). Le ciaspole restano a casa, ma portiamo i ramponcini, siamo in inverno e la sorpresa “ghiaccio” è più che possibile.

Parcheggiamo poco sopra Soazza, utilizzando per un breve tratto la strada chiusa al traffico che porta all’ Alp de Bec. La strada per l’Alp de Bec è da non da molto tempo chiusa al traffico, ma i “locals” confermano che normalmente è tollerato l’accesso fino a poco prima l’Alp de Bec, e per chi sale alla capanna Boffalora, passando dalla bocchetta di Buffalora. Consiglio di contattare preventivamente il Comune di Soazza anche via mail, sono gentili e veloci nel rispondere.

Partiamo a camminare poco dopo le otto ed un quarto, scoprendo che potevamo percorrere ancora 350mt con l’auto fino ad una piazzetta di giro, ma poco importa tutto è deserto.

Arriviamo erroneamente fino alla baita di Portueira, cancelletto chiuso, troviamo strano che il sentiero passi da una proprietà privata chiusa, ma non abbiamo visto alcun segnale prima, quindi apriamo e chiudiamo il cancelletto sui due lati della proprietà, per scoprire al secondo cancelletto che il sentiero era una trentina di metri più in basso.

Ripresa la via principale si scende per attraversare un ponticello situato sul riale che scende sa Stabi Vedro, 710mt la quota minima di oggi.

Si risale sul lato opposto una cengia molto esposta ma assicurata con catene, tutto tranquillo se non c’è ghiaccio.

Ora la salita si fa molto seria, in 2.3km si risalgono 850mt.

Non ci sono pericoli, il percorso è quasi tutto nel bosco, e con rampe e tornanti si procede senza poter prendere fiato.

Attorno Q1200 i primi segni di una recentissima nevicata, e man mano che si sale lo spessore aumenta.

Quando usciamo dal bosco, ci sono una trentina di cm di neve polverosa, non disturba, anzi.

Il sole che splende, il cielo blu,  la radura aperta dell’Alpe Pindeira sembra di essere in  un paradiso sperduto.

Arrivo alle 10:50, ben 20min dopo i primi, ma è tutto nella norma.

Per aprire il rifugio servono le chiavi, da richiedere al comune di Soazza.

La baita è piuttosto spartana, evidentemente in uso ai cacciatori locali, ma ha l’occorrente per noi, soprattuto un grande camino che ben alimentato fa il suo lavoro.

Quando arrivo trovo Francesco all’esterno con una sedia da giardino piantata in 30cm di neve fresca a godersi sole e panorami, e che panorami!

Di fronte a noi ci sono il Pizzo Quadro, il Corbet, il Pombi, poi tutta la bella Valle della Forcola (era l’opzione 2 delle possibili esplorazioni di oggi, e fortunatamente abbiamo scelto questo lato della Mesolcina, il lato opposto è stato all’ombra per tutta la giornata).

Pranziamo poco prima di mezzogiorno, tutti attorno al camino, comunque il freddo si sente.

Anche se non abbiamo cucinato, quindi panini, ci aspetta il dolce ovvero un ottimo panettone di pasticceria caldo e morbido al tepore del camino, innaffiato da un buon spumante, quindi il caffè e correzioni, infine il vin brulè preparato sul gas dallo chef Barba.

Poco dopo le 13 il sole si nasconde dietro il costone e siamo in ombra quindi pulizie, foto varie e verso le 13:30 prendiamo la via del ritorno, calzando tutti i ramponcini, spesso la neve fresca celava tratti abbastanza ghiacciati, quindi sicurezza.

Scendiamo veloci e ci fermiamo su un terrazzo a 840mt sopra Soladro, con una vista sulla valle e la sottostante Soazza.

Dieci minuti di sole, di allegra musica dalla fisarmonica di Francesco, qualcuno è anche capace di dormicchiaere con gli occhi semi-aperti.

Riprendiamo la breve ma intensa discesa, passiamo di nuovo dal tratto attrezzato con le catene, e passiamo sul ponticello. Sotto la baita di Portueira seguiamo il sentiero basso che aggira la proprietà (che in mattinata abbiamo attraversato), quindi scende ancora qualche decina di metri fino ad un bivio, a sinistra indica “Paese”, Soazza è proprio sotto di noi.

Invece noi prendiamo a destra e dopo una quarantina di metri di salita ci ritroviamo nella piazzetta di giro sulla sterrata, dove in fin dei conti era possibile parcheggiare, e dove si vede la palina bianco-rosso-bianca del sentiero (pur avendola vista la mattina, pensavamo che portasse in paese, invece scende e risale per aggirare Portueira).

Alle 15:30 siamo al tornante sulla strada dove abbiamo parcheggiato, tutti soddisfatti, la fatica giusta, ed i bei panorami goduti al rifugio, ne è valsa la pena!

Non ultimo nuova esplorazione, studiata la zona, sicuramente da approfondire, da Pindeira si può arrivare all’ Alpe Lughezzon, rimandiamo ad una tarda primavera o estate.

 

 
 
   
 

           Vista da Roberto   -    (roberto59)         
 


 

26 gennaio 1943 seconda guerra mondiale.

Le forze italo-tedesche, provate dal gelido inverno russo, ripiegano caoticamente. Dopo 9 giorni di marcia e 25 battaglie di sfondamento e retroguardia, gli Alpini giungono all’appuntamento finale: lo sbarramento russo di Nikolajewka.

I 13.420 uomini rimasti del Corpo d’Armata Alpino – erano più di 60.000 dieci giorni prima – espugnano, a colpi di fucile e bombe a mano, il paese di Nikolajewka. Le forze sovietiche vengono sopraffatte da alpini della Tridentina, comandati dal loro eroico comandante, il generale Reverberi, che li trascina all’attacco delle postazioni russe al grido di “Tridentina avanti!”.
Come una valanga, gli Alpini travolgono la resistenza sovietica, ma il prezzo pagato è enorme: migliaia di soldati italiani restano sul campo di battaglia.


Per non dimenticare.


Bella escursione sempre con gli amici, buona montagna a tutti.
Alp.Rob. Eze.


 

         
 
 
 
   
 

           Vista da Paolo   -    (brown)                        

 

Giornata splendida con un bellissimo sole che fortunatamente ci fara'compagnia tutta la giornata.
L'escursione di oggi e' stata studiata a tavolino e organizzata per poter usufruire del rifugio Pindeira.

C'erano altre idee sulla stessa via ma la scelta si e' fermata a quota 1540, proprio all'alpe Pindeira.
E' una bella salita con pendenze sempre sostenute in quanto tutto il percorso si articola su una distanza di 6 km.
L'alpe si trova su una balconata molto panoramica sulla Mesolcina e la si vede subito usciti dal bosco. Con grande sorpresa troviamo neve gia' a quota 1200 metri e in alcuni punti il sentiero coperto era di difficile identificazione.

A 1500 metri la neve fresca era almeno 30/40 cm  e fortunatamente il programma odierno finiva al rifugio Pindeira .
Il rifugio e' grande ma non e' coibentato per il pernottamento invernale nonostante il grande camino abbia una portata di legna incredibile.
Ci siamo goduti la permanenza consumando il nostro pranzo in allegria con un grande fuoco  un ottimo panettone e il classico vin brule'.
Bella scoperta questa volta per un'escursione ritagliata per noi.
Alla prossima  

Paolo

 

 
 
   
 

            Vista da Luciano   -    (barba43)


Grande ravanata a cercare, come ogni tanto ci piace, rifugi sconosciuti, spesso piccole baite in uso ai cacciatori.

Oggi siamo andati in valle Mesolcina e precisamente a Soazza, un paesino piccolino ma bello ed accogliente. 
Calzati gli scarponi appena sopra il paese, ci siamo subito innerpicati su per quasi 3 kilometri e per oltre 800 metri di dislivello, che facendo quattro conti, sarebbe una pendenza del 30% di media.
All'inizio non c'era neve ma poco sopra già si intravedeva, e man mano che si saliva la neve aumentava, fino a che arrivati in capanna il manto raggiungeva i 30 cm.

Appena arrivati abbiamo subito acceso il camino, ed in poco tempo emanava un calore fenomenale.
Dopo esserci un pò riscaldati, ci siamo messi a pranzare, poi con un bel panettone ed un ottimo Spumante abbiamo brindato, ancora una volta, al nuovo anno.

E per non farci mancare nulla, prima di ripartire ci siamo riscaldati per la discesa con un ottimo vin brulè, poi sistemato tutto come di dovere, calzato i ramponcini, siamo ripartiti per il rientro a casa.
 

ciao a tutti belli e brutti

 

 
 
   
 

              Vista da Gimmy-    (gimmy)

 

Quest'oggi ci siamo regalati una bella escursione, in una zona nuova per noi della girovagando.
la bella giornata soleggiata è stata la cornice ideale  per questa escursione non lunghissima
ma impegnativa, visto che il percorso si sviluppava quasi totalmente in una lunga salita.
poi arrivati all'alpe ci siamo accomodati per il pranzo vicino ad un grande camino che ci ha riscaldato con il suo tepore, nella via del ritorno abbiamo calzato i ramponcini , dato la presenza di pezzi ghiacciati sotto la neve fresca

CIAO ALLA PROSSIMA


 

 
 
   
 

              Vista da Francesco   -    (francesco)


Ancora una bellissima giornata all'insegna dell'amicizia e dell'allegria :

Conosci qual'è la relazione che intercorre tra i tuoi occhi ?

                    Essi battono le ciglia insieme,
                    si muovono insieme,
                    piangono insieme,
                    vedono le cose insieme e dormono insieme.
                    anche se mai, potranno vedersi l'uno con l'altro
                    loro sono sempre uniti.
                    l'amicizia dev'essere esattamente cosi !!!

  

 
 
     
 
RIASSUNTO del PERCORSO
Percorso Totale : 6,0 Km totali, 7h:40m totali, 4:30m di cammino
Andata : 3,0 Km, 2:15 lorde, 20m soste
Ritorno : 3,0 Km, 2:00 lorde, 10m soste
Dislivello : 820mt di assoluto , 880 mt di relativo
Libro di vetta: NO
Copertura cellulare: Buona sul percorso
Partecipanti :

Giorgio, Paolo, Roberto, Gimmy, Barba, Angelo, Francesco

 
 
   
   

Altre foto, diario, tracce sul nostro sito     

www.girovagando.net        escursione # 328

  

 

 
 



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Comments (6)


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Daniele66 says:
Sent 23 January 2019, 21h09
Lo spirito di avventura non vi manca di certo....Bella uscita......Daniele66

blepori says:
Sent 24 January 2019, 07h37
bella e simpatica, ciao Benedetto

Sent 24 January 2019, 08h47
Grazie Benedetto, a rileggerti
ciao

ivanbutti says:
Sent 24 January 2019, 12h00
Bravi e mai banali nelle vs scelte; ciao, Ivan

Sent 24 January 2019, 13h32
Grazie Ivan, alla prox tavolata
ciao

GIBI says:
Sent 24 January 2019, 17h42
Fatto diverse volte la strada fino all'Alp de Bec per salire poi al passo e scendere alla Buffalora, la prima volta per non rischiare multe anche tutta a piedi andata e ritorno ( sotto il diluvio ) ma di quel rifugetto qui sopra a Soazza non ne ero al corrente ... chissà se proseguendo dall'Alp de Cagela si può fare qualche passo e scendere al Rifugio Ganan !

Bel giro inedito ... complimenti

ciao Giorgio


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