Dalla Valle dell’Alpe alla Valle di Muggio - EMTB
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Dopo il sopralluogo di ieri, oggi inforco la bici per affrontare il sentiero che dalla località Dosso dell’Ora scende a Casima, in Valle di Muggio. Si tratta di un percorso che veniva utilizzato nella Monte Generoso Bike Marathon, corsa che, purtroppo, dal 2012 non viene più organizzata.
Inizio dell’escursione: ore 8:40
Fine dell’escursione: ore 11:15
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1029 hPa
Velocità media del vento: 5 km/h
Temperatura alla partenza: 1°C
Isoterma di 0°C: 2900 m
Temperatura al rientro: 6°C
Sorgere del sole: 8.05
Tramonto del sole: 16.45
Persiste il bel tempo invernale, con temperature al di sopra della media pluriennale.
La pedalata inizia con gli 800 m di dislivello in salita, verso il Monte Generoso, lungo la strada asfaltata della Valle dell’Alpe, che passa da Salorino (489 m), Somazzo (568 m), San Nicolao (701 m), Alpe di Mendrisio (1140 m), fino all’Osteria La Peonia (1160 m), il punto più elevato dell’escursione. È una salita di circa 12 km che affronto tenendo un ritmo costante, grazie alla quasi completa assenza di auto. Persino il semaforo di Somazzo mi agevola il transito, commutandosi al verde al mio passaggio. In 55 minuti arrivo dunque alla “Peonia”, chiusa per fine stagione. Mi fermo per qualche minuto alla Cascina d’Armirone (1151 m), un luogo pieno di storia, molto amato dai nostri avi del Mendrisiotto. Bramerei un caffè, ma ahimè devo rinunciare al corroborante anche all’Agriturismo Dosso dell’Ora, oggi chiuso.
Alle dieci arrivo al Bivio La Grassa (1090 m): inizia l’avventurosa discesa sul sentiero visto in anteprima ieri. I primi 400 m sono pianeggianti, in un bosco rado esposto a sud, con il fondo del sentiero cosparso di foglie secche. La ruota posteriore tende a scivolare a valle, comunque me la cavo bene: grazie alla prudenza evito le cadute. Subito dopo entro nel bosco fitto, che il sentiero attraversa con lunghe serpentine, poco ripide. In alcune curve a gomito sono costretto a scendere di sella, le mie scarse capacità tecniche mi invitano a questa soluzione, che non considero disonorevole. Mi fermo pure, in contemplazione, ai piedi di un faggio monumentale: è bellissimo!
Faggio monumentale
Qualche escursionista ha voluto segnare il passaggio incidendo iniziali e date sul suo maestoso tronco. Sarei interessato a visitare l’alpeggio abbandonato “La Travèrsa”, 200 m fuori dal sentiero: sarà per un’altra volta. Sono talmente concentrato sulla discesa che scruto con attenzione il fondo della via, senza togliere lo sguardo dalla ruota anteriore e senza staccare gli indici dalle leve dei freni. Impiego 45 minuti per arrivare alla strada asfaltata; sono un po’ disidratato, ma molto soddisfatto. Ho commesso l’errore di non bere; l’aria frizzante non mi ha fatto sentire la sensazione di sete. Anche questa è un’esperienza che mi aiuta a migliorare le mie capacità di e-biker.
Dai 580 m di quota devo ora salire di nuovo verso Casima (618 m) e Monte (676 m), ma sulla strada asfaltata non ci vuole un grande sforzo.
Dopo l’aggregazione con Castel San Pietro, avvenuta il 4 aprile 2004, il paesino di Casima pare che abbia acquisito una nuova vocazione residenziale. La sua popolazione, che si era ridotta drasticamente dai 149 abitanti nel 1850 ai soli 34 del 1980, attualmente è in ripresa e conta 61 abitanti.
L’allevamento di ovini e caprini è l’unica attività rurale tradizionale ancora praticata, mentre si sono perse le tracce delle colture su ronchi di cereali e patate e della produzione di legna e carbone per l’esportazione. Queste attività, unite all’emigrazione periodica prima e verso le Americhe dopo il 1850, costituivano i pilastri della fragile economia del paese.
A partire da Monte (676 m), il percorso è prevalentemente in discesa: in un quarto d’ora arrivo soddisfatto al punto di partenza dell’escursione.
Anche oggi l’e-mtb mi ha regalato una bella soddisfazione. Per rispondere ai puristi che storcono il naso di fronte alle e-bike, considerandole un “doping” tecnologico, i ricercatori hanno rilevato che i proprietari di e-bike la usano tre volte più spesso di chi utilizza le bici tradizionali. Nel mio caso l’uso è aumentato in modo esponenziale.
Tempo totale: 2 h 35 min
Tempo di salita fino all’Osteria La Peonia: 55 min
Tempi parziali:
Osteria La Peonia – Dosso dell’Ora: 15 min
Bivio La Grassa – Casima: 50 min
Casima – Corteglia: 25 min
Dislivello in salita: 933 m
Sviluppo complessivo: 28,5 km
Quota massima: 1160 m
Quota minima: 399 m
Difficoltà: PD+
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
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