Monte Visigno, Monte Pezzeda, Monte Frondine, Monte Tigaldine, Monte Ario

cristina

Che dire di questa giornata….

Non era in programma di uscire con altri, poiché è il nostro anniversario, ma, sabato sera arriva il messaggio di Poge…

Quest’anno, a memoria, non abbiamo fatto nulla insieme. So che mi tirerò la zappa sui piedi, che sarà una giornata impegnativa e che molto probabilmente quanto mi ha detto non corrisponderà pienamente al vero ma…è Natale…siamo tutti più buoni…chissà magari stavolta riusciremo a imbrigliarlo un po’!

Monte Ario, una delle “cime”, 3,45 h, a dx e noi andiamo…? A sx…e così capisco subito come andrà a finire…quando vedo il filotto di cime sulla carta 1:50.000 mi viene male…faremo notte mi dico!

Il giro parte in sordina. Siamo all’ombra, il bosco per dirla tutta fa “schifo” per cui saliamo semplicemente parlando…parlando già di ferie estive…

Il primo panorama l’abbiamo alla croce del Dosso dell’Apice, croce che avremo il piacere di vedere illuminata…non chiedetevi perchè…

Giunti a Malga Garotta, diventa tutto più bello, solare e ventoso…per tutto il giorno sarà un togli e metti giacche pesanti…

Saliamo, su percorso libero, al “pregiatissimo” M.te Visigno…scendiamo a muzzo al P.so della Croce dove prendiamo l’unico sentiero, dei tre, che non ha alcuna indicazione!

La salita tranquilla ci porta sotto a un colletto a 30 min, dal M.te Ario sempre a dx e noi sempre a sx.

Su traccia risaliamo il Dosso Falcone e quindi ripida salita al M.te Pezzeda dove un paio di ventate mi mandano fuori carreggiata. La salita ora si fa un poco più impegnativa per la neve che copre la misera traccia tra mughi, in compenso siamo un poco più protetti dal vento. Raggiungiamo quindi il M.te Frondine breve discesa, breve tratto molto suggestivo e, quindi litigando un poco tra i mughi raggiungiamo il M.te Tigaldine.

Breve sosta fotografica e quindi trovato un punto riparato, mangiucchiamo qualcosa e festeggiamo i nostri 23 anni.

Ritornati sui nostri passi, poco sotto M.te Pezzeda, prendiamo un traverso che scende a tornanti. Seguendolo probabilmente saremmo arrivati ai piedi del M.te Ario…finalmente…ma masochisti fino all’ultimo, abbandoniamo la traccia e scendiamo sulla sterrata per Malga Campo di Nasso, dove facciamo sosta pranzo.

Ripartiamo, ripidamente raggiungiamo il M.te Ario, sicuramente ben oltre le 3,45 h. Proseguiamo lungo la bella e facile cresta fino a scendere a Pian del Bene e quindi P.so delle Piazze. Qui finisce la discesa e, per le successive 2 h circa, proseguiremo in piano o in salita più o meno leggera. Nel momento in cui cominciamo a scendere ci troviamo in mezzo a un muro di alberi abbattuti. Lo sconforto mi assale e non penso solo a me…ormai le ore di luce che rimangono non sono molte e la stanchezza si fa sentire. Perdiamo una ventina di minuti per uscire dal ginepraio, poi una traccia di trial ci fa sperare che non troveremo altre situazioni simili per cui continuiamo nella discesa che però ancora non scende…finalmente con il tramonto ormai imminente cominciamo a scendere su cementata. Il panorama è da togliere il fiato ma siamo ancora lontani dalla meta.

A 40 minuti da Bovegno riprendiamo il sentiero dove troviamo dei local che stanno cercando di pulire il sentiero dagli alberi caduti. Ancora qualche equilibrismo e finalmente riusciamo a giungere alla strada. Ormai al buio ma tranquilli…percorriamo così con calma gli ultimi km.

E’ stato un bellissimo anniversario…una giornata vissuta interamente…qualche inghippo…più lunga del previsto…soprattutto la discesa…interminabile!


Marco27

Solo qualche informazione per chi volesse intraprendere questa bella escursione verso il Monte Ario.

1 – Ogni volta che si incrociano delle tabelle segnavia che indicano la direzione del Monte Ario, bisogna andare esattamente dalla parte opposta (180° precisi), fino a quando non è più possibile scantonarlo e bisogna salirci per forza. Così facendo, le sole 3.45 h del primo cartello diventano…. Boh, ho perso il conto. 

2 – Durante la discesa dal Monte Ario, giunti a circa 1200 metri di quota, non vi si è rotto l’altimetro: si resta veramente più o meno a quella quota per un paio di orette. 

3 – Se qualcuno, chessò tipo il Poge, per fare un nome a caso, vi dice che sono meno di 2000 D+, non credeteci.


Poge
Io sono innocente ... (qui ci vorrebbe la faccina dell'angioletto) ... ;) ... dopotutto, quale miglior regalo di anniversario per la super coppia MARCO & CRISTINA se non un gran bel giro?

Bella e intensa giornata, partita un po' in sordina si è poi "accesa" lungo la salita per il Monte Visigno per poi dare il meglio lungo le ampie e panoramiche dorsali delle cime principali e che ci ha visto impegnati in una lunga discesa per compiere il "consueto" giro ad anello. Grazie a Marco & Cristina per aver condiviso questa giornata "speciale".