Pointe Marcel Kurz (3498 m)
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Vista da Sky
Con GrayFox abbiamo stilato una lista di cime che piacciono a tutti e due e tra queste c’è il Mont Brulé. La zona è cara ad entrambi. Qui c’è la Vierge, che è la cima che ho fatto in solitaria che più amo e al Rifugio Nacamuli 8 anni fa conobbi il gruppo di Avventure nel Mondo, il primo con cui condivisi la mia passione per la montagna e che mi aprì la strada all’alpinismo.
Carichi come muli percorriamo il sentiero lungo la Comba d’Oren. La neve nasconde una parte di traccia, ma è in rapido scioglimento. Giunti al rifugio non abbiamo altro da fare che aspettare che venga sera e vedere arrivare, uno dopo l’altro, i vari clienti che pernotteranno lì come noi.
La cena è abbondante e variata, l’atmosfera conviviale, il rifugista simpatico. Ci scambiamo le idee sull’indomani. C’è chi va alla Pointe d’Oren, chi tenta il Mont Brulé. Dico tenta perché qualcosa mi diceva, già prima di partire, che le cose non sarebbero state una passeggiata. Qualche foto intravista su internet della cresta dopo la Kurz, il fatto che qualcuno, nei giorni precedenti, sia tornato indietro… Ma ovviamente si va! E la partenza è fissata l’indomani per le 5 e mezza. Non troppo presto, che tanto la salita è breve, ma neanche troppo tardi, perché la neve potrebbe peggiorare in breve tempo.
Fatta colazione e preparati con già su l’imbrago, partiamo che non sono neanche le 5 e un quarto. Saliamo regolari verso il colle, a poco più di metà strada ci fermiamo per ramponarci. Pochi secondi e siamo di nuovo in cammino. Giunti nel pianoro a S del Col Collon, puntiamo alla dorsale della Kurz. Il pendio nevoso è ripido al punto giusto, la picca prende il posto dei bastoncini. Attorno ai 3300 spiana e poco più avanti si incomincia a vedere la cresta vera e propria. Le pestate sono chiare, la cresta non è strettissima, ma non ci si può permettere di sbagliare. Il versante N va a picco sull’Haut Glacier d’Arolla. Lo so bene perché ci sono stato più di una volta! Arrivati alla Kurz, ci si presenta il Mont Brulé, fino a quel momento rimasto nascosto alla vista. La cresta non mi piace per nulla, ma non dico niente. Enrico però non esita un attimo a dire che non è il caso di rischiare e ci fermiamo qui. Avremmo potuto andare avanti a controllare, ma a che scopo? Ci fermiamo, scatto un po’ di foto, mi guardo in giro. Attorno a me ci sono tante montagne a me note e molto care.
Torniamo indietro e, con grande calma, scendiamo a valle. È durata poco la nostra avventura alpinistica. La Kurz ci ha tenuti impegnati poco meno di due ore. Però per me è stata una giornata positiva: sono tornato con una cima in tasca, il panorama era spettacolare, tempo splendido! Sono soddisfatto.
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