Pizzo d’Orsirora (2603 m) – Skitour
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Dopo averlo raggiunto la prima volta su terreno, l’anno scorso con le racchette, oggi l’ho conquistato con gli sci.
Sono state tre gite in solitaria, senza incontrare nessuno: è un angolo di Ticino selvaggio in un ambiente splendido!
Inizio dell’escursione: ore 6:20
Fine dell’escursione: ore 10:30
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1020 hPa
Temperatura alla partenza: 4°C
Temperatura all’arrivo: 15°C
Isoterma di 0° alle 9:00: 3500 m
Velocità media del vento: 0 km/h
Sorgere del sole: 5:36
Tramonto del sole: 21:12
È la solita levataccia dei mesi di maggio e giugno: per poter fruire dell’ultima neve della stagione gli appassionati si sottopongono ad orari di sveglia disumani. Anch’io non sfuggo a questa regola, forse perché nessuno mi obbliga a farlo.
Alle 6 del mattino mi ritrovo così alla Cascina di Rodont (1969 m), una proprietà del Patriziato di Airolo, ubicata lungo la vecchia strada del Passo del San Gottardo, poco sopra il lago omonimo.
La catena montuosa che dal Blauberg si estende fino al Monte Prosa impedisce ancora al sole di illuminare il fondovalle della Gotthardreuss.
Monto gli sci direttamente sulla strada, di fianco alla cascina dell’alpeggio, e mi avvio in direzione della Cassina di Giacobbe (2157 m). Per superare un tratto privo di neve sono costretto ovviamente ad un breve portage, che non mi affatica più di tanto. Il cielo è sereno, non c’è vento e la temperatura è mite. A partire dall’impluvio della Cassina di Giacobbe, il paesaggio, sostenuto dall’arrivo del sole, diventa sublime. Supero il Riale di Giacobi (Orsinobach) e questa volta seguo il percorso estivo, molto più dolce rispetto alla salita diretta al Lago d’Orsino. Aggirato il promontorio quotato 2314 m, seguo una sorta di dorsale naturale che mi porta, senza faticare, al Lago superiore d’Orsino (2388 m), ancora coperto dalla neve. Il paesaggio diventa sempre più attraente: le soste fotografiche si intensificano.
Alle 8:25, giunto alla base del ripido canalone che precede l’altopiano finale, decido di fissare gli sci allo zaino e di montare i ramponi. La scelta, dovuta più che alla sicurezza, al risparmio di energie, si rivela azzeccatissima. In pochi minuti supero il punto chiave dell’escursione e raggiungo il terrazzo (2550 m) del Passo d’Orsino. Vista l’efficacia dei ramponi decido di continuare fino alla vetta con questo assetto.
Dopo 2 h 30 min di piacevolissima salita posso affermare Pizzo d’Orsirora (2603 m) geschafft!
Veduta dal Pizzo d'Orsirora (2603 m)
Il panorama è grandioso. Riesco a scorgere lo skidepot del Pizzo Lucendro, come sempre ben frequentato nei primi giorni dopo la riapertura del valico del San Gottardo.
Osservo anche delle cime raggiunte con gli sci in questa stagione: il Winterhorn, lo Schafberg, il Tälligrat, …
La discesa non è ovviamente da scodinzolo. La neve increspata, con profondi canali dovuti all’acqua di scioglimento, non permette infatti delle curve a corto raggio; mi dà comunque la possibilità di raggiungere il punto di partenza senza rischi. La meravigliosa salita mi basta e avanza: che volere di più nel mese di giugno?
Giornata incantevole per la mia terza salita al poco conosciuto Pizzo d’Orsirora. Dopo la terza salita a questa cima - tutte e tre sono state piacevoli - posso confermare che con l’assetto da scialpinismo ho avuto le sensazioni più divertenti.
Tempo di salita: 2 h 30 min
Tempo totale: 4 h 10 min
Tempi parziali
Cascina di Rodont (1969 m) – Cassina di Giacobbe (2157 m): 40 min
Cassina di Giacobbe (2157 m) – Pizzo d’Orsirora (2603 m): 1 h 50 min
Dislivello in salita: 635 m
Sviluppo complessivo: 7,9 km
Difficoltà: PD
Coordinate Pizzo d’Orsirora: 683.275 / 159.085
Copertura della rete cellulare: Swisscom, zone senza segnale
Libro di vetta: no
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