Corona Troggi
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Ho indicato WT3 perché all'inizio abbiamo trovato un breve pendio abbastanza ripido di neve abbastanza dura dove ho dovuto piantare con energia i chiodi delle racchette e le punte dei bastoni per non scivolare. Poco più avanti mi sono accorto di una traccia più bassa che probabilmente lo evitava. Tutto il resto del percorso non è andato oltre il WT2.
Dopo 14 anni torno sul Corna Troggi, l'altra volta si era partiti dall'Alpe Devero vera e propria, stavolta partiamo in quattro dal parcheggio più in basso, quello dopo la prima galleria della strada che arriva da Goglio, per salire con un percorso che nella prima parte è completamente diverso. Del gruppo fa parte anche Nevermind.
Iniziamo con qualche tornante tracciato sul lato destro idrografico (sinistro salendo) della valletta che verso nord-est porta all'intaglio della Forcoletta. Del pendio un pò ripido, trovato appena dopo i tornanti e dove un paio di volte ho temuto che le racchette non tenessero, ho già detto. Col senno di poi se in questo punto avessi messo i ramponi sarei andato d'incanto. Sbucati su un traverso pianeggiante, noto una traccia più bassa che probabilmente evitava il tratto ripido: forse bisognava salire sul lato sinistro idrografico della valletta (destro salendo). Lungo il traverso vediamo i resti di una piccola slavina.
Terminato il traverso trascuriamo il canale che sale dritto verso la Forcoletta e saliamo a destra per un'altro canale, un pò meno ripido che all'inizio e dove la neve è meno dura, e sbuchiamo nel piano dell'Alpe Fontane.Dopo l'alpe continuiamo in salita in un'altro canale verso est alla fine del quale, come da relazioni, pieghiamo nettamente a sinistra.Ancora un breve tratto pianeggiante, poi saliamo a destra altro breve pendio-canale e sbuchiamo fuori dal bosco sugli ampi pendii innevati del Corona Troggi.
Con qualche tratto di salita diretta, e qualche altro affrontato a tornanti, arriviamo in cima (Pizzo Troggi, m.2309). La giornata è di quelle serene e resterà così fino a pomeriggio inoltrato, per cui veniamo ricompensati da un ampio panorama. In discesa, alla base del pendio finale, optiamo per un percorso ad anello. Percorriamo verso nord-est l'ampio pianoro innevato alla base del Corona Troggi e del Monte del Sangiatto, in estate presumibilmente occupato dai laghi, fino ad arrivare all'Alpe del Sangiatto, dove facciamo la sosta pranzo. Continuiamo a scendere verso la piana del Devero, su piste tracciate e facendo un pò di "tagli", passando dalla casa isolata di Corte d'Ardui dalla quale una passeggiata nel bosco nella valletta del torrente Devero ci porta allo sbocco della piana del Devero. Da qui lungo la strada scendiamo al punto di partenza.
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