Cà dlà e dintorni - Ossola
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Sembra che ci sia stato un tempo in cui l'ampio fondovalle dell'Ossola non era un luogo sicuro in cui vivere e la popolazione abitava in villaggi costruiti sui fianchi della valle, al riparo dai capricci del Toce.
Uno di questi villaggi era conosciuto con il nome di Ca' dlà (Case di là). Secondo la leggenda riportata su un cartello collocato sul posto dalla sezione del CAI di Villadossola, Ca' dlà era abitato da un ramo dei discendenti del capitano di ventura Facino Cane, da cui traggono il nome anche le miniere d'oro sopra Vanzone, in Valle Anzasca.
Oggi ad indicare la posizione dell'antico villaggio sulla Carta Svizzera c'è solo la L rovesciata che il topografo riserva ai ruderi.
La visita a Ca' dlà, che potrebbe risolversi con una breve e semplice passeggiata da Cuzzego, sarà l'occasione per percorrere l'ardito sentiero Ca' dlà - Fonten, molto panoramico (a dispetto delle basse quote) e interessante per la presenza di una lunga ponteggia ricoperta di piode. Si tratta di un percorso non del tutto abbandonato, come si può dedurre dalla presenza di cavi di acciaio ancora in buono stato.
Giunto all'Alpe Fonten, andrò in cerca del vecchio sentiero Buretti - Luera, rappresentato sulle mappe CNS e IGM. Sapendo che si tratta di un sentiero non segnalato, cercherò di intersecarlo risalendo con percorso libero il versante sopra l'Alpe Fonten. Alla fine riuscirò a percorrere integralmente il sentiero in discesa.
Nuovamente a Buretti, attraverserò il Rio di Cuzzego e raggiungerò Cardezza per poi fare ritorno a Cuzzego percorrendo la vecchia mulattiera della via crucis che collega i due paesi, nota anche come "la strada del pane", perché un tempo, quando a Cardezza non c'era il forno, il pane transitava di lì...
Cuzzego - Buretti - Ca' dlà
Da Cuzzego imbocco il sentiero segnalato per Buretti al termine di Via Cardezza. Con piacevole percorso salgo tra i terrazzamenti e raggiungo in breve Buretti (458 m).
Il villaggio è stato abitato fino al 1910 circa e consta di numerosi edifici, alcuni dei quali in stato relativamente buono, e una cappella affrescata.
Una teoria di piode infisse nel terreno suggerisce la presenza di un sentiero che traversa in piano verso Sud: è l'inizio del breve e facile percorso per Ca' dlà, segnalato da sporadiche losanghe di vernice bianca sbiadita.
A Ca' dlà (440 m) trovo un'altra cappella affrescata, il prezioso cartello informativo e un piccolo labirinto di edifici azzerati addossati gli uni agli altri. L'impressione è che il luogo sia stato abbandonato da molto tempo.
Tempi: 40'
Ca' dlà - Fonten
Si traversa ancora in piano verso Sud tra i terrazzamenti. Attraversato un primo canale, si giunge su una costa che il sentiero risale con percorso poco chiaro, per poi attraversare un secondo canale. Risaliti due tratti ripidi su facili roccette (I), il sentiero traversa alla base di una parete aggettante con qualche passaggio molto panoramico, protetto da cavi corrimano.
Dopo una gradinata e un passaggio esposto (dove è posto un cavo vecchio di aspetto ma alla prova dei fatti ancora solido), un'aerea ponteggia ricoperta di piode (priva di protezioni) permette di attraversare un tratto dirupato. Si giunge così nel bosco e quindi ai ruderi dell'Alpe Fonten (557 m), lungo il sentiero segnalato Prata - Aurinasca.
Tempi: 40'
Fonten - Luera
Con l'intenzione di cercare di incrociare il sentiero Buretti - Luera (che non passa da Fonten...), salgo con percorso libero il pendio boscoso alle spalle dei ruderi puntando alla base di una parete. Del sentiero, fino qui, non c'è traccia...
Salgo verso Est alla base delle rocce su terreno scomodo per i rovi e le piante cadute, fino ad una cengia (ancora rovi...) che, volgendo a Ovest, immette su una traccia di animali che sale una rampa erbosa sul ciglio di una parete (passaggi esposti). Raggiunto così il colmo della dorsale, senza difficoltà la risalgo fino al primo di una serie di vecchi tagli, segno che mi trovo su un sentiero, nel punto in in cui questo cambia direzione. Proseguendo nella risalita della dorsale, esco dal bosco su uno spalla ricoperta di rovi e quindi raggiungo l'ampio spiazzo panoramico dell'Alpe Luera (901 m), ancora utilizzato, posto lungo il percorso ufficiale da Cuzzego ad Aurinasca, a poca distanza da quest'ultimo.
Tempi: 1:30, giardinaggio incluso
Luera - Buretti
Ridiscendo nuovamente la dorsale fino al primo dei tagli incontrati durante la salita, dove il sentiero cambia direzione (circa 770 m) scendendo per un tratto sul fianco esposto a Sud. Il sentiero cambia direzione nuovamente nei pressi di un masso con segni di vernice (gli unici di questo percorso) e traversa a Ovest fino a raggiungere nuovamente il colmo della dorsale (circa 700 m). Il sentiero scende quindi verso Nord con dei tratti gradinati. Superato un umido canalino, il percorso tocca un rudere azzerato (670 m) e quindi cala con alcuni tornanti nel bosco fino ad arrivare su un sentiero molto ampio che prosegue in piano verso Nord fino ad ponticello di legno privo di protezioni, evitabile seguendo una traccia che attraversa il torrente pochi metri più in basso.
Ripreso il sentiero all'altezza del ponte, proseguendo sempre in piano verso Nord si giunge in una zona di terrazzamenti (rudere a circa 560 m) e quindi sul sentiero segnalato tra Buretti e Cortigio (bivio non segnalato, nei pressi di un grande masso con due segni di vernice, a circa 540 m).
Lungo il sentiero, scendendo verso Ovest, in breve faccio ritorno a Buretti.
Tempi: 1:20
Buretti - Cardezza - Cuzzego
Pochi metri a valle della cappella di Buretti un sentiero non segnalato traversa verso Nord ed entra nel canale del Rio di Cuzzego, che viene guadato a monte di una briglia (450 m). Il sentiero rimonta la sponda destra su una ponteggia, per poi assumere le sembianze di una stradina di campagna. Si giunge così a Pernetti (510 m) e quindi a Cardezza, dove imbocco la mulattiera della Via Crucis e faccio ritorno a Cuzzego.
Tempi: circa 1 ora
Uno di questi villaggi era conosciuto con il nome di Ca' dlà (Case di là). Secondo la leggenda riportata su un cartello collocato sul posto dalla sezione del CAI di Villadossola, Ca' dlà era abitato da un ramo dei discendenti del capitano di ventura Facino Cane, da cui traggono il nome anche le miniere d'oro sopra Vanzone, in Valle Anzasca.
Oggi ad indicare la posizione dell'antico villaggio sulla Carta Svizzera c'è solo la L rovesciata che il topografo riserva ai ruderi.
La visita a Ca' dlà, che potrebbe risolversi con una breve e semplice passeggiata da Cuzzego, sarà l'occasione per percorrere l'ardito sentiero Ca' dlà - Fonten, molto panoramico (a dispetto delle basse quote) e interessante per la presenza di una lunga ponteggia ricoperta di piode. Si tratta di un percorso non del tutto abbandonato, come si può dedurre dalla presenza di cavi di acciaio ancora in buono stato.
Giunto all'Alpe Fonten, andrò in cerca del vecchio sentiero Buretti - Luera, rappresentato sulle mappe CNS e IGM. Sapendo che si tratta di un sentiero non segnalato, cercherò di intersecarlo risalendo con percorso libero il versante sopra l'Alpe Fonten. Alla fine riuscirò a percorrere integralmente il sentiero in discesa.
Nuovamente a Buretti, attraverserò il Rio di Cuzzego e raggiungerò Cardezza per poi fare ritorno a Cuzzego percorrendo la vecchia mulattiera della via crucis che collega i due paesi, nota anche come "la strada del pane", perché un tempo, quando a Cardezza non c'era il forno, il pane transitava di lì...
Cuzzego - Buretti - Ca' dlà
Da Cuzzego imbocco il sentiero segnalato per Buretti al termine di Via Cardezza. Con piacevole percorso salgo tra i terrazzamenti e raggiungo in breve Buretti (458 m).
Il villaggio è stato abitato fino al 1910 circa e consta di numerosi edifici, alcuni dei quali in stato relativamente buono, e una cappella affrescata.
Una teoria di piode infisse nel terreno suggerisce la presenza di un sentiero che traversa in piano verso Sud: è l'inizio del breve e facile percorso per Ca' dlà, segnalato da sporadiche losanghe di vernice bianca sbiadita.
A Ca' dlà (440 m) trovo un'altra cappella affrescata, il prezioso cartello informativo e un piccolo labirinto di edifici azzerati addossati gli uni agli altri. L'impressione è che il luogo sia stato abbandonato da molto tempo.
Tempi: 40'
Ca' dlà - Fonten
Si traversa ancora in piano verso Sud tra i terrazzamenti. Attraversato un primo canale, si giunge su una costa che il sentiero risale con percorso poco chiaro, per poi attraversare un secondo canale. Risaliti due tratti ripidi su facili roccette (I), il sentiero traversa alla base di una parete aggettante con qualche passaggio molto panoramico, protetto da cavi corrimano.
Dopo una gradinata e un passaggio esposto (dove è posto un cavo vecchio di aspetto ma alla prova dei fatti ancora solido), un'aerea ponteggia ricoperta di piode (priva di protezioni) permette di attraversare un tratto dirupato. Si giunge così nel bosco e quindi ai ruderi dell'Alpe Fonten (557 m), lungo il sentiero segnalato Prata - Aurinasca.
Tempi: 40'
Fonten - Luera
Con l'intenzione di cercare di incrociare il sentiero Buretti - Luera (che non passa da Fonten...), salgo con percorso libero il pendio boscoso alle spalle dei ruderi puntando alla base di una parete. Del sentiero, fino qui, non c'è traccia...
Salgo verso Est alla base delle rocce su terreno scomodo per i rovi e le piante cadute, fino ad una cengia (ancora rovi...) che, volgendo a Ovest, immette su una traccia di animali che sale una rampa erbosa sul ciglio di una parete (passaggi esposti). Raggiunto così il colmo della dorsale, senza difficoltà la risalgo fino al primo di una serie di vecchi tagli, segno che mi trovo su un sentiero, nel punto in in cui questo cambia direzione. Proseguendo nella risalita della dorsale, esco dal bosco su uno spalla ricoperta di rovi e quindi raggiungo l'ampio spiazzo panoramico dell'Alpe Luera (901 m), ancora utilizzato, posto lungo il percorso ufficiale da Cuzzego ad Aurinasca, a poca distanza da quest'ultimo.
Tempi: 1:30, giardinaggio incluso
Luera - Buretti
Ridiscendo nuovamente la dorsale fino al primo dei tagli incontrati durante la salita, dove il sentiero cambia direzione (circa 770 m) scendendo per un tratto sul fianco esposto a Sud. Il sentiero cambia direzione nuovamente nei pressi di un masso con segni di vernice (gli unici di questo percorso) e traversa a Ovest fino a raggiungere nuovamente il colmo della dorsale (circa 700 m). Il sentiero scende quindi verso Nord con dei tratti gradinati. Superato un umido canalino, il percorso tocca un rudere azzerato (670 m) e quindi cala con alcuni tornanti nel bosco fino ad arrivare su un sentiero molto ampio che prosegue in piano verso Nord fino ad ponticello di legno privo di protezioni, evitabile seguendo una traccia che attraversa il torrente pochi metri più in basso.
Ripreso il sentiero all'altezza del ponte, proseguendo sempre in piano verso Nord si giunge in una zona di terrazzamenti (rudere a circa 560 m) e quindi sul sentiero segnalato tra Buretti e Cortigio (bivio non segnalato, nei pressi di un grande masso con due segni di vernice, a circa 540 m).
Lungo il sentiero, scendendo verso Ovest, in breve faccio ritorno a Buretti.
Tempi: 1:20
Buretti - Cardezza - Cuzzego
Pochi metri a valle della cappella di Buretti un sentiero non segnalato traversa verso Nord ed entra nel canale del Rio di Cuzzego, che viene guadato a monte di una briglia (450 m). Il sentiero rimonta la sponda destra su una ponteggia, per poi assumere le sembianze di una stradina di campagna. Si giunge così a Pernetti (510 m) e quindi a Cardezza, dove imbocco la mulattiera della Via Crucis e faccio ritorno a Cuzzego.
Tempi: circa 1 ora
Tourengänger:
atal

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