Pizzo delle Pecore da Prata


Publiziert von antrobi , 17. Juni 2021 um 12:27.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:29 Mai 2021
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 8:00
Aufstieg: 1800 m
Abstieg: 1800 m
Strecke:Prata-alpe Sella-alpe la Quana-Sass Aut-Rigulun-alpe Uccellino-alpe Taccarello-Pizzo delle Pecore-Pizzo Colla Bassa-alpe Coriesco-alpe Marzone-Cardezza-Cuzzego
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Gravellona-Premosello-Vogogna-Prata-parcheggio davanti alla chiesa
Kartennummer:Geo4Map Val Grande n. 14

La salita al Pizzo delle Pecore da Prata è alquanto insolita e poco frequentata svolgendosi su terreno ripido e senza sentiero per buona parte, ma regala il fascino di immergersi in un ambiente solitario e selvaggio. Ma il vero motivo di interesse che mi ha fatto progettare questa escursione è raggiungere l’alpe Taccarello uno degli alpi di più difficile accesso e solitari di questa zona dell’Ossola. Quest’alpe è posto come un nido d’aquila su un poggio panoramico al margine di un prato dove è tutto ripido e scomodo e viene da domandarsi come si poteva vivere qui con le capre o le mucche. 

Parto da Prata frazione di Vogogna direttamente dal parcheggio al lato della strada di fronte alla chiesa e mi dirigo sulla stradina asfaltata che sale all’alpe Sella e poi raggiunge l’alpe Pianezza. La stradina ora è diventata una mulattiera che transita per l'alpe Quana poi nella zona del Mot del Tor (cartello) e arriva a Sass Aut 666 m. Qui al bivio segnalato lascio a destra il sentiero che va all’alpe Prasaino a Morgagno e al P.zo Lacina e seguo l’indicazione per l’alpe Rigulun dove giungo in breve. Da quest’alpe, ancora in buono stato e frequentato, si può vedere in alto la bastionata rocciosa dove passa il percorso per l’alpe Taccarello e risulta difficile pensare che ci possa essere un sentiero in un posto così impervio.
Prendo a destra dell’alpe un esile sentierino che mi porta al guado sul rio di Prata con una discesa attrezzata su rocce viscide. Dall’altra parte il sentiero è più incerto, ma seguendo anche degli inattesi segni blu sugli alberi mi alzo sulla dorsale, lascio a sinistra una traccia che sembra scendere nel punto in cui su una roccia c’è la scritta AUR (probabilmente è la traccia che porta all’alpe Aurinasca descritta sul sito in-valgrande), e salgo a destra rimanendo sulla dorsale. Giungo ai resti dell’alpe Uccellino 1000 m. immersi nella vegetazione e salendo a volte aiutandomi con le mani per il filo della dorsale che diventa più impegnativa arrivo alla base di una grande parete rocciosa. La traccia evidente svolta a destra parallela alla parete e poi con un largo giro sale, ritorna a sinistra e per dei gradini artificiali, resti del vecchio sentiero, giunge a un intaglio dove c’è il passaggio obbligato che permette di superare questa parete rocciosa. Continuo a seguire la dorsale per un po’ poi prendo una traccia a sinistra ( indicazioni Tac in blu su una pietra) che in breve giunge all’alpe Taccarello 1360 m. e al suo piccolo e ripido prato. L’alpe è costituito solo da un rudere posto in posizione panoramica sulla piana ossolana da cui non dista tanto in linea d’aria e infatti si sentono, anche se attutiti, i rumori del trafficato fondovalle che disturbano la solitudine di questo luogo ameno.

Dopo una pausa ristoratrice proseguo verso il Pizzo delle Pecore salendo alle spalle del rudere il ripidissimo pendio erboso che poi si unisce alla dorsale seguita precedentemente per costituire un’unica cresta. Forse era più comodo tornare alla dorsale e risalirla essendo un po’ meno ripida, infatti su questo pendio per procedere mi devo arrampicare aggrappandomi ai ciuffi d’erba e ai rami degli arbusti cercando di non scivolare. Arrivato sulla dorsale principale la seguo arrampicandomi su roccette ed erba fino a dove diventa verticale, poi mi sposto sulla destra e per un sentierino di capre risalgo il ripido pendio “quasi “ agevolmente fino ad arrivare sulla cresta fra il Pizzo Colla Bassa e il Pizzo delle Pecore ad una quota di circa 1840 m. Ora non mi resta che seguire il facile sentiero che stando un po’ sottocresta a sinistra giunge in vetta a 2018 m. Fino qui ci ho messo poco più di 4 h dalla partenza. Sono solo e mi concedo una meritata e lunga pausa ammirando il panorama circostante anche se oggi è un po’ nuvoloso, con la Cima Saler e la Punta della Rossola in primo piano.

Per la discesa ripercorro la cresta fino al pizzo Colla Bassa intersecando il sentiero segnalato che dall’alpe Corte di sopra scende all’alpe Coriesco con la sua fontana dove finalmente posso dissetarmi, infatti avevo finito l’acqua già da un bel po’ avendone portata solo un litro e non pensando che sulle dorsali e creste non se ne trova. Poi per la stradina che passa dall’alpe Marzone e per un sentierino giungo a Cardezza con la sua bella via Crucis che passa dentro il paese.
Per ritornare a Prata prendo la via del Pane una interessante mulattiera che collega Cardezza a Cuzzego chiamata così perché anticamente da Cuzzego si portava il pane a Cardezza dove non c'era il forno. Su questa mulattiera sono presenti diverse cappelle con dei nomi particolari che ricordano antiche vicende.
Da Cuzzego in breve per la strada si giunge a Prata.

Tourengänger: antrobi
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 18. Juni 2021 um 18:56
Complimenti. Una escursione con un mix di avventura come piace a me. Con l'amico tapio mirammo al Pizzo delle Pecore per altra via ma dovemmo accontentarci del Pizzo Lacina *Pizzo Lacina (1930 m).
Vedo che ti dirigi spesso per questi monti che non regalano nulla se non fatica ma anche la soddisfazione della conquista quando c'è. Bravo.

antrobi hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Juni 2021 um 21:30
Grazie, è stata proprio una bella avventura sudata basta vedere il versante ripido dall'inizio alla fine. Oltre alla fatica in queste montagne trovi anche delle belle avventure e scoperte come gli alpi in posti incredibili. La salita dal Pizzo Lacina l'ho vista dall'alto e deve essere bella impegnativa. Da fare.


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