Rifugio Ponti mt 2559
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Pinuccia ha dormito poco e non può fare i soliti 1000 metri di dislivello. Non sono mai stato al rifugio Ponti in val Masino. So che si parte dalla bella piana di Predarossa sopra Filorera e si arriva al rifugio dopo circa 2 - 2,30 ore su sentiero. L'ambiente già dalla partenza è molto affascinante e Pinuccia è entusiasta. Al parcheggio ci sono numerose auto. Seguiamo le indicazioni per il rifugio lungo una specie di stradina e poi su sentiero con anche numerose passerelle per preservare l'ambiente di umidi prati dal calpestio. Dopo aver quindi contornato in piano la meravigliosa conca poi si comincia a salire. La salita è abbastanza ripida su sassi malagevoli e nel bosco. Poi si sale a tornanti una specie di valletta-canalone e questo è il tratto più tosto. Al termine del canalone il sentiero spiana e sale a debole pendenza ma sempre con sassi malagevoli sul sentiero....ma si cammina bene però. Passiamo dalla statuetta penso in bronzo che alcuni mi hanno detto di Santa Rita, altri della Madonna e poi un ultimo strappo e siamo al rifugio. Nei pressi della fontanella (acqua non potabile) facciamo la nostra sosta pranzo seduti e/o sdraiati comodamente su liste erbose o bei sassoni tipo pulpito....molto comodi. Ci sono molti escursionisti ed è un cicaleccio continuo.....ma Pinuccia ha bisogno di riposare. La zona è stupenda con contrasti di colore eccezionali per via della conformazione di queste "cattedrali" di granito emergenti da prati e detriti...è una sensazione che ci riporta a decenni addietro per le gite a tutti i rifugi e bivacchi della val Masino (ad eccezione del Ponti mai salito) ed anche allora la sensazione del ripido era forte...Prima di partire entriamo nel rifugio per un caffè ma soprattutto per conoscere il gestore storico (48 anni di gestione) sig. Cassina di Filorera. E' un simpatico personaggio di 71 anni con cui ci intratteniamo un poco e così veniamo a sapere che questo è il suo ultimo anno di gestione (e si il tempo passa per tutti...). Il gestore ci informa anche sulla possibilità di scendere alternativamente lungo il visibile sentierino che percorre la lunga morena a fianco del rifugio sino alla piana sottostante (terza piana a salire). Ci informa che non ha molti sassi ma che è piuttosto sabbioso e questa informazione mi fa decidere per il percorso dell'andata. Perchè Pinuccia non ha scarponcini adeguati, anzi propedeutici allo scivolamento e quindi sono meglio i sicuri sassi. Ripartiamo con calma ed arriviamo alla prima grande piana. Qui intravvedo con altri escursionisti una probabile donnola che ovviamente presto scappa e si nasconde tra sassi e bosco....Piacevolmente poi arriviamo al parcheggio. Pinuccia molto stanca ma contenta del posto e della giornata. Il dislivello non è stato eccessivo nemmeno per lei ma la tipologia di gran parte del sentiero non era a lei molto congeniale....Sperando che venga ancora insieme dovrò cercare mete e percorsi a lei adatti....e si gli anni passano per tutti (peccato perchè la passione rimane e Pinuccia ne ha tantissima...).
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